Un editoriale di Cosimo Colazzo, apparso su L’Adige del 14 luglio 2020, sul tema dei demagoghi populisti che sfidano la pandemia, espongono il proprio corpo ai media, per mostrarlo superiore, intangibile. Il corpo naturale si sovrappone a quello politico e cerca un rapporto di identificazione carismatica totale con il corpo sociale.
I bimbi che si recano alla loro scuola che li accoglie nuovamente, dopo la crisi più acuta della pandemia, tenuti per mano dai genitori, tornano ad aprirsi al mondo. Riscoprono, nel percorso che li riconduce a scuola e dentro le mura della scuola, quella che Michel Serres chiama la terza persona. È un continuo andirivieni da sé verso l’altro. Vale per i piccoli della scuola dell’infanzia, ma vale anche per gli adulti. Abbiamo bisogno dell’esterno, di concreta geografia, di vissuta meteorologia.
Un articolo di Cosimo Colazzo per L’Adige, martedì 23 giugno 2020.
Un libro dedicato a El Sistema, vale a dire al sistema di formazione musicale e animazione musicale sul territorio, pensato da José Antonio Abreu, apprezzato da Claudio Abbado e Simone Rattle, basato sulle esperienze di musica d’insieme, da svolgere in coro, gruppi strumentali, orchestre giovanili. A partire da Abreu, nel libro una riflessione su musica, ascolto, pratiche musicali, pedagogia, relazioni con la comunità, ruolo della performance. Vi è compreso uno scritto di Cosimo Colazzo, che analizza El Sistema cercando di relativizzare il mito attraverso un costante richiamo a precisi contesti storici, sociali, economici che ne hanno favorito e sostenuto nascita e espansione, anche in proiezione internazionale.
Un articolo di Cosimo Colazzo pubblicato dal quotidiano “L’Adige” (giovedì 21 maggio 2020) dedicato al tema dell’arte, della metafora del virus, che ha incontrato molta fortuna dagli anni ’80 del secolo scorso in poi nel discorso dell’arte e che oggi acquista una strana, inquietante attualità.
“Reti di interpretazione”, terza edizione di un convegno organizzato da Conservatorio di musica “Bonporti” e Università di Trento, propone una riflessione a vasto raggio sulle aperture dell’interpretazione dell’opera d’arte. Quali reti concettuali, interpretative si definiscono a partire da un’esperienza artistica? Come quest’esperienza transita attraverso vari linguaggi, si dissemina e ne riesce trasformata?
Il Convegno si sviluppa nell’arco di quattro giorni, da lunedì 17 a giovedì 20 febbraio 2020, e consta anche di una serie di concerti.
Nella prima sessione, nella mattinata di lunedì 17 febbraio, in programma alla Sala Conferenze della Fondazione Caritro a Trento (via Calepina 1), la riflessione si porta a una costellazione tematica che, partendo dalla creatività dell’interpretazione (Margherita Anselmi), attraverso l’esplorazione della filosofia di Maria Zambrano (Silvano Zucal e Manuela Moretti), giunge a toccare il rapporto di musica e silenzio, Questo il tema che Cosimo Colazzo indaga in termini filosofici e compositivi. Da uno sfondo filosofico emergono i linguaggi compositivi di Debussy, Sciarrino, Feldman, in varia maniera evocanti il silenzio, attraverso una particolare visione di suono e tempo.
Nel pomeriggio dello stesso lunedì 17 febbraio alle 15, un momento di concerto presso lo stesso spazio. Il soprano Patrizia Zanardi e la pianista Maria Rosa Corbolini interpreteranno E allora la voce, la morte, composizione di Cosimo Colazzo su testi di Giovanni Pascoli, da Myricae e da Canti di Castelvecchio.
Leggiamo quanto scrive lo stesso compositore Cosimo Colazzo su questo brano:
“Tre poesie di Pascoli, da Myricae e da Canti di Castelvecchio, ritagliate e giustapposte. Come uno specchio ribaltante: dalla felicità che fu, punto lontano di dolcezza e malinconia; alla morte che verrà, figura pure questa che arriva, ci raggiunge, sparisce.
“La musica è fatta di poco, gesti essenziali, materiale ridotto al senso estremo di presenza e vuoto. La interrogazione e la bellezza del vuoto, del quasi nulla, dell’evento che ci raggiunge in un senso radicale inatteso. I novenari che organizzano un tempo vocale flessibile. E le figure, come Pascoli ci chiede, dinamicamente mobili, fatte di luce e di ombra; l’estroflessione presto ripiegata; la retorica tradita e trafitta da una domanda sempre.” (C. Colazzo)
Di seguito materiali relativi a convegno e concerti:
“Qui comincia”, trasmissione mattutina di Radio Tre, nella giornata di 22 settembre 2019, ha dedicato una lunga recensione al libro di Cosimo Colazzo, “Musica e impegno. L’antifascismo e l’opera di Fernando Lopes-Graça”, pubblicato da Lim. Ecco il link per poter ascoltare la trasmissione:
La Radio Svizzera Italiana (rete 2) ha dedicato, nell’ambito dei suoi programmi culturali, lo scorso 10 gennaio 2020, una lunga recensione al libro di Cosimo Colazzo, “Musica e impegno. L’antifascismo e l’opera di Fernando Lopes-Graça”, recentemente pubblicato dalle edizioni Lim.
L’Università di Lecce ha, tra i suoi ambiti di formazione e ricerca, anche la musica, in correlato con altri linguaggi, arte, cinema, soprattutto nell’ambito del corso di laurea del DAMS.
All’interno delle attività promosse dal DAMS, venerdì 31 gennaio alle ore 11:00, sarà presentato l’ultimo volume di Cosimo ColazzoMusica e impegno. L’antifascismo e l’opera di Fernando Lopes-Graça, editrice LIM, Lucca, 2019.
Il
libro racconta
la storia di un resistente – Fernando Lopes-Graça (1906-1994)
– nella lunga notte del ‘900 portoghese, autoritario, autarchico e fascista e
in modo minuzioso e analitico, ci restituisce, da una parte, il contesto
storico dell’Estado Novo, incarnato dal leader-dittatore Salazar e perpetuato
dagli apparati di propaganda e repressione del regime; e dall’altra fa emergere
la statura di oppositore di Lopes-Graça, uomo di grande cultura, impegnato nel
campo dell’arte come in quello politico, compositore di un catalogo di opere di
straordinaria qualità.
All’incontro di presentazione del volume sarà presente lo stesso autore, Cosimo Colazzo. Ad introdurre l’intervento dell’Autore ci sarà la prof.ssa Daniela Castaldo, presidente corso di Laurea in DAMS.
L’evento rientra in una serie di iniziative dedicate alla Giornata della Memoria, contro razzismi e autoritarismi. In questo contesto, il libro dedicato a Lopes-Graça, figura di resistente irriducibile contro il fascismo, appare un richiamo importante ai valori della democrazia.