19 Dicembre 2014 | ||
19:00 | a | 21:00 |
All’Auditorium del Conservatorio a Riva del Garda, si tiene un interessante concerto, a lato di una riflessione sui temi di musica e architttura. Nell’ambito del concerto, gli interventi di due giovani interpreti impegnati in duo, che si sono riuniti in un progetto di interazione artistica e di ricerca, che si rivolge alle possibilità dell’interazione tra dimensione degli strumenti acustici e del live electronics. Il duo “B.E. 2 – to blow electricity” (che è geometria interna del Motocontrario ensemble) è composto da Emanuele Dalmaso ai sassofoni e Raul Masu al live electronics. Il concerto si tiene venerdì 19 dicembre, alle ore 19.00,
Tra le varie opere proposte anche una composizione di Cosimo Colazzo, dal titolo “Le isole”, scritta appositamente per il duo. Il pezzo evidenzia una profilazione angolata e incisa delle strutture ritmiche, mentre apre spazi di molta evidenza anche al suono singolo, tenuto in senso estenuato.
Di seguito riportiamo le note di commento al pezzo scritte dal compositore.
“Il sassofono disegna i suoi profili secondo gli andamenti di una polifonia che dà profondità e prospettiva al proprio orizzonte di strumento solo. Gli orientamenti delle articolazioni seguono un progetto aperto, e quindi animano le successioni di relativa variabilità, dando senso al momento espressivo e all’evento. La ritmica è incisa, soprattutto quando si fa serrata, per cui dà enfasi agli accenti, con interne e dispari asimmetrie.
“Si disegnano, nel decorso del brano, territori sonori come isole di un arcipelago. Questi spazi sono legati tra loro da fasi, variabilmente estese, di suoni tenuti lunghi, che allontanano ciò che precede, avvicinano ciò che sopravviene. Queste fasi sono strette delle coste e del mare, anche luoghi di poesia, nel loro vuoto, nel loro lasciarsi solcare da un silenzio colorato, da un profondo galleggiare di trasparenze, dove vige il senso della presenza intravista.
“Qui emerge il live electronics, con i suoi interventi, che si realizzano attraverso i materiali acustici nelle versioni più trasformate; ma il live electronics interviene anche nelle altre parti del pezzo, ancorché in modi discreti. Trova le proprie scansioni in rapporto alla struttura fondamentale del brano, variando le tipologie di interventi in corrispondenza dei territori di consolidamento articolatorio del sassofono. E’ un campo sonoro selezionato e significativo, declinato in accordo, che viene a fasciare, nelle sue varie trasformazioni, la prima parte. E’ una frase del sax, in canone metamorfico, nella seconda parte. Quindi un semplice suono, trattato per graduali ma minime manipolazioni. E poi un dettaglio di articolazione ritmica su un suono, trasformato e progressivamente arrotondato e fatto rotolare. A concludere un tratto di deformazione degli eventi, che li trasfigura in una condizione nuova, tuttavia sempre nel profilo della semplicità, dell’evento che si illumina e si lascia osservare nei suoi respiri interni. Sassofono e live electronics si danno, così, nella forma di un rapporto cameristico, di un dialogo di comuni e vicine risorse”