Performa è uno degli eventi più attesi, a livello internazionale, nell’ambito della ricerca intorno alle culture dell’interpretazione musicale. Vi convengono artisti, studiosi di varie discipline per confrontarsi sulle questioni di maggior rilievo, rispetto all’interpretazione musicale, nella relazione con le letterature storiche, come rispetto a oggi, dove la musica appare in una condizione costantemente interrogativa, anche rispetto ai rapporti tra composizione, interpretazione, pubblico, nuovi media.
Performa intende presentare prospettive innovative nella ricerca che riguarda la performance musicale, incentivando il dialogo interdisciplinare. L’evento si svolge a cadenza biennale, e quest’anno si tiene in Brasile, ospite della Universidade Federal do Rio Grande do Sul, a Porto Alegre,, dal 31 maggio al 2 giugno 2013. La edizione 2013 di Performa privilegia la tematica della ricerca artistica nella performance musicale. Collaborano all’evento, oltre all’Università ospitante, la Associação Brasileira de Performance Musical (ABRAPEM), la Universidade de Aveiro, in Portogallo, e INET-MD (Instituto de Etnomusicologia – Centro de Estudos em Música e Dança).
Cosimo Colazzo, docente di composizione al Conservatorio di musica di Trento, nonché pianista, impegnato su repertori specifici del ‘900, è stato chiamato a partecipare a Performa 2013, con un recital e una conferenza dedicati alla musica di Federico Mompou, compositore catalano del ‘900, autore di un’opera non vasta, dove il pianoforte risulta privilegiato, che costituisce il distillato di una ricerca estremamente concentrata, rivolta ai valori del silenzio, della meditazione, dell’ascolto. Sono valori che Mompou esprime con un linguaggio molto sottile e sensibile, dove vale il senso del timbro, della risonanza, del suono ricercato. Non è tanto la macchina narrativa che interessa, la produzione dello sviluppo e della forma ampia e compiuta. L’inverso, invece, la presenza sonora risonante, il suono che si effonde nell’aperto, nell’aria, che ha una sua dinamica di definizione-individuazione e di estinzione, che va seguita in tutta questa vita mobile, diversa, flessibile e fluida. Il suono non è un’entità fissa e definita. E’ qualcosa che si compie, che si trova stando in una condizione di apertura e di ascolto. In questa condizione di flessibilità, che si nutre molto di passività, il suono non va elaborato, trattato dalla macchina narrativa. Va dato in una sua presenza abbandonata, in un tempo largo e dilatato. Non analizzato, non elaborato, ripetuto o trasposto
Lo studio di Colazzo precisa propriamente questo metodo della composizione in Mompou, che ritrova in costanti della costruzione, attraverso l’intera opera.
Su Mompou Colazzo ha svolto diversi studi, che approdano ora alla veste di pubblicazione, a livello internazionale. Tra le prossime pubblicazioni, un saggio in un volume della Cambridge Scholars Publishing, e un saggio per la rivista Lineas della Université de Pau in Francia.
Per Performa Colazzo interpreterà Musica callada, una vasta opera in quattro libri, scritta da Mompou nell’arco di circa dieci anni, tra il 1959 e il 1967. Un’opera che si ispira ai temi del silenzio, come suggerisce lo stesso titolo, e di un rapporto diverso con il suono. Nel seminario che accompagna il concerto, Colazzo propone a confronto ciò che può precisarsi in un metodo della costruzione compositiva con questioni che riguardano l’interpretazione musicale. Nello studio di Colazzo, emergono, allora, da un lato, i rilievi su un linguaggio musicale e compositivo molto originale, che privilegia le dimensioni del silenzio, della risonanza, della sottrazione, della passività e dell’ascolto; mentre vengono ad evidenza, dall’altro, certe opzioni sull’interpretazione musicale e pianistica che sono esplicitate dallo stesso Mompou in suoi scritti. Né viene trascurato quanto si espone, in diretto rapporto, attraverso le interpretazioni pianistiche dello stesso Mompou, intorno a proprie opere.
Di seguito, l’abstract dell’intervento di Colazzo.
ABSTRACT
Cosimo COLAZZO
Transformar el tiempo musical. Interpretación y composición en Federico Mompou.
Performa 2013 – Conference on Musical Performance Studies – Porto Alegre (Brasil), Universidade do Rio Grande do Sul – 30 de mayo – 1 de junio de 2013.
Federico Mompou ha dejado algunos escritos, sus observaciones sobre la interpretación de su música, como también su directas interpretaciones pianísticas. En relación a las cuestiones de la interpretación de una obra que se propone con caracteres de originalidad, como es la de Mompou, es de gran interés poner en relación las cuestiones y las soluciones propuestas por Mompou para la interpretación de su obra, y su método de composición, identificado a través de una análisis de la obra, que pueda entender el significado de un camino que tiende a la simplificación y a la reducción del material, que valora la repetición y la traslación en vez de la elaboración evolutiva y del desarrollo , en contextos marcados por la agógica ralentizada, larga, tranquila, y una dinámica vuelta al piano, fascinada por el sentido de la distancia y del alejamiento. ¿Cómo Mompou realiza el sentido de una música que se propone en un umbral, en un limen, y tiene en una liquida correlación sonido y silencio, escritura y oralidad, composición y escucha? A nivel compositivo, proponiendo un método de la reducción, de la espera y de la pasividad. A nivel interpretativo, individuando una investigación que tiende a pensar y realizar la figura en su dinámica de trasformación, obtenida a través de la gestión del toque en muchas matices, y de la temporalidad, que se hace móvil junto con el definirse de la figura.
Este estudio, que se propone en la forma de una clase-concierto, entiende poner en evidencia el complejo de las cuestiones que emergen en la investigación compositiva y interpretativa de la musica de Mompou, a través de sus obras pianísticas, la análisis compositiva de ellas, y los legados que encontramos por sus interpretaciones y sus notas sobre la interpretación de su musica.
La análisis compositiva e la interpretación se centrará sobre todo en estas obras de Mompou: Cants Màgics (1917/19), Charmes (1920/21), Préludes (1927/60), Souvenirs de l’Exposition (1937), Musica Callada (1959/67), sin desatender aperturas hacia otras importantes obras y lugares de ellas.