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Cinque nuove opere in prima assoluta, sul tema del “dono”, per l’anteprima, in marzo, del festival “Contrasti”. Al Castello del Buonconsiglio a Trento

14 Marzo 2015
19:00a21:00

Il festival “Contrasti” in un’anteprima con cinque prime assolute di nuove opere sul tema del “dono”, che è il tema della mostra che si tiene al Castello del Buonconsiglio in questo periodo. E’ quanto avverrà con due eventi al Buonconsiglio, sabato 14 marzo: alle ore 19 una conferenza, sulla tematica del dono (offerte musicali, celebrazioni), che nella storia si veicola anche in termini musicali, in ambito religioso e laico; e alle 20 il concerto con le nuove opere, dal titolo “Doni e ridonazioni”: a significare una donazione, un transito, scambi, riprese di materiali e citazioni, trasformazioni da cui si aprono nuove elaborazioni e ridonazioni in termini originali. Un’importante e significativa manifestazione musicale e culturale.

Il festival “Contrasti”, organizzato dall’Associazione “MotoContrario”, dal “Motocontrario Ensemble” e dal Castello del Buonconsiglio, avrà un’anteprima in questo mese, per poi svolgersi a cadenze ravvicinate, per i vari appuntamenti in cui consiste, nei mesi successivi, da aprile a giugno. Ed è un’anteprima significativa dal punto di vista culturale, densa di novità. Cinque prime assolute, di nuove opere musicali, sul tema del “dono”, che è quello della mostra in svolgimento al Castello del Buonconsiglio.

Tema rilevante dal punto di vista antropologico, con una storia lunga e significativa. Anche la musica ha a che fare con il dono, protagonista in offerte, celebrazioni, in ambito religioso come laico.

L’anteprima di cui abbiamo detto, per il festival “Contrasti”, si terrà sabato prossimo, 14 marzo, al Castello del Buonconsiglio, alla Sala delle Marangonerie, e si declinerà in due eventi: alle ore 19 una conferenza a due voci, relatori Paolo Delama e Cosimo Colazzo, sul tema del dono in musica. Delama ne traccerà un percorso storico, con una particolare messa a fuoco sui contesti sacri della musica; mentre Colazzo si concentrerà sul Novecento e sull’oggi, soffermandosi sulle questioni della donazione di materiali “altri” per la composizione: la vicenda di trascrizioni, citazioni, parodie, o semplici transiti e confronti, e oggi quella particolare del campionamento di materiali, della costruzione a partire da elementi già noti e usati (che è poi tratto della cultura postmoderna).

Alle ore 20 ci sarà invece il concerto, con opere nuove di Marco Longo, Cosimo Colazzo, Andrea Mattevi, Raul Masu, Valentina Massetti. Tutte le opere hanno voluto leggere il tema nel segno di una correlazione con un materiale ripreso, “donato”, che viene assunto e creativamente “ridonato”, in un’opera che lo rilegge, lo ricontestualizza, lo elabora, rendendolo in termini decisamente nuovi e originali.

Protagonista del concerto è il “MotoContrario Ensemble”, per il concerto nella formazione con Emanuele Dalmaso ai sassofoni, Riccardo Terrin alla tromba, Margherita Berlanda all’accordeon, Andrea Mattevi  alla viola, Margherita Franceschini al violoncello, Valentina Massetti al contrabbasso, e con la direzione di Cosimo Colazzo.

Cinque, abbiamo detto, le nuove opere, che saranno date in prima esecuzione assoluta.  Marco Longo si rifà significativamente a Bach e al “Ricercare a sei” dall’”Offerta musicale”, per una sua composizione – Ricercare a 6 dalla Musikalisches Opfer di J.S. Bach – che filtra Bach attraverso una timbrica aperta e rifratta in molte possibilità, per i continui scambi tra gli strumenti e le trasformazioni delle espressioni sonore, esaltati da una disposizione particolare dell’organico strumentale nello spazio.

Cosimo Colazzo, nella sua composizione Il dono, trova il primo nucleo di donazione in Schubert, in alcuni lieder, che vengono a loro volta fatti oggetto di innesto reciproco (e quindi sono già subito luogo di transiti e scambi, di rispecchiamenti reciproci). Questi materiali sono espressi in un rallentato estenuato mentre si muovono per percorsi di variato attraversamento timbrico. Sinché si dissolvono lasciando una scia di campi armonici, da cui parte il pezzo originale e nuovo, memore di quel primo innesco, che si configura quindi come nostalgico avvio, impronta di un domicilio che è stato, che continua a proiettare una luce sonora a lungo, ma in dimensioni sempre più velate e lontane, sinché si è altrove, in un mondo altro, dove la memoria galleggia labile, tra sorprese e riconoscimenti.

Andrea Mattevi, in Offertorium neomenia, pensa un offertorio alla nuova luna, con cinque brevi momenti musicali, che sono la condizione sensibile di un contatto con la vastità e l’intensità rarefatta di ciò che la luna sa evocare. Un libero omaggio alla luna nel momento della sua rinascita, della sua temporanea assenza, che riutilizza anche procedimenti compositivi antichi, per creare reti sulle quali aleggiano i nuovi oggetti sonori.

Satiri e baccanti di Raul Masu esplora, snaturandola, la danza Ballo di Satiri e Baccanti di Francesco Corteccia eseguita nel 1539 in occasione delle nozze tra Eleonora da Toledo e Cosimo de Medici. ll rapporto con la dimensione della danza avviene per contrapposizione: da uno spazio statico verso uno improvvisativo, per giungere a un movimento più deciso, vagamente meccanico, che ingabbia il tempo per poi diradarsi e terminare in un gioco di colore

Valentina Massetti conclude il concerto con il suo Lontano, che utilizza un tetracordo discendente, materiale caratteristico di un’aria monteverdiana de L’incoronazione di Poppea, che esalta l’amore tra i due novelli sposi, Nerone e Poppea: le note del tetracordo non sono più riconoscibili, vengono sovrapposte le une alle altre, attraverso schemi di ripetizione e sottili varianti, in un gioco di tessuti timbrici lievi e cangianti.

 

Info:

www.motocontrario.it

segreteria@motocontrario.it

https://www.facebook.com/motocontrarioensemble

 

Castello del Buonconsiglio – Sala delle Marangonerie

Sabato 14 marzo 2015

 

Incontro

ore 19:00

Conferenza a più voci.  Relatori: Paolo Delama, Cosimo Colazzo

Offerte, prestiti e donazioni musicali. In ambito laico e sacro.

 

Concerto

ore 20:00

motoContrario Ensemble

Doni e ridonazioni. Nuove opere dei compositori del collettivo in prima esecuzione assoluta

 

 In collegamento con la mostra sul tema del dono, che si svolge al Castello del Buonconsiglio, con opere e manufatti d’arte della collezione del Castello, un concerto, con nuove opere in prima assoluta, composte dai compositori del collettivo Motocontrario. Il tema del dono viene visitato musicalmente nell’idea di una relazione con un dato d’avvio, quale dono ricevuto, che viene rivisitato e trasformato, creativamente assunto, per una ridonazione in opera nuova e originale. Si potrà trattare di un materiale sonoro ripreso dalla realtà naturale o sociale, di una citazione da altre opere storiche, o di una formula, di un principio culturale: a partire da un oggetto ripreso o ricevuto come un dono, si propone l’elaborazione compositiva capace di una restituzione creativa nuova.

 

Marco Longo (1979)

Ricercare a 6 dalla Musikalisches Opfer di J.S. Bach (2015)

per sassofono contralto, tromba, accordeon, viola, violoncello, contrabbasso

prima esecuzione assoluta

 

Cosimo Colazzo (1964)

Il dono (2015)

per sassofono contralto, tromba, accordeon, viola, violoncello, contrabbasso

prima esecuzione assoluta

 

Andrea Mattevi (1986)

Offertorium neomenia (2015)

per sassofono contralto/soprano, tromba, accordeon, viola, violoncello

prima esecuzione assoluta

 

Raul Masu (1992)

Satiri e baccanti – corale e variazioni pensando Francesco Corteccia (2015)

per sassofono soprano, accordeon, viola, violoncello, contrabbasso

prima esecuzione assoluta

 

Valentina Massetti (1984)

Lontano (2015) per sassofono contralto, tromba, accordeon, viola, violoncello, contrabbasso

prima esecuzione assoluta

 

MotoContrario ensemble

Emanuele Dalmaso – sassofoni

Riccardo Terrin – tromba

Margherita Berlanda – accordeon

Andrea Mattevi  – viola

Margherita Franceschini – violoncello

Valentina Massetti – contrabbasso

Cosimo Colazzo – direttore

 

Motocontrario ensemble è un collettivo di compositori e interpreti che concentra il proprio interesse artistico e di ricerca sulla musica del ‘900 e sulle musiche contemporanee. Realizza concerti in cui solleva interesse per queste letterature, portando, sul ‘900, uno sguardo critico, problematizzando le prospettive canoniche e ufficiali. Tiene in forte relazione e costante confronto le dimensioni artistiche e della ricerca. Accanto ai concerti, mira a realizzare laboratori, seminari aperti su tematiche importanti e stringenti nell’odierna complessità culturale. È interessato alle prospettive che emergono nel rapporto tra musica, arte, scienza, tecnologia, società e politica. Attualmente sono partecipi del progetto, come musicisti, il compositore, pianista e direttore d’orchestra Cosimo Colazzo, la pianista Maria Rosa Corbolini, il compositore, violinista e violista Andrea Mattevi, la compositrice, contrabbassista e musicologa Valentina Massetti, il compositore e pianista Marco Longo, il compositore e interprete di musica elettronica Raul Masu, il sassofonista Emanuele Dalmaso, il trombettista Riccardo Terrin, il compositore e percussionista Federico Agnello, la fisarmonicista Marghrita Berlanda, la violoncellista Margherita Franceschini. È un ensemble a geometrie variabili e aperto a contributi plurali.

Motocontrario Ensemble cura e realizza artisticamente il festival “Contrasti”, che consiste di incontri culturali e di concerti, dedicati alle musiche nuove e del ‘900, e si svolge, per il 2015, nella cornice del Castello del Buonconsiglio a Trento e presso la Sala della Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto a Trento

 

Info: CONTRASTI- Rassegna di musiche nuove e del ‘900

segreteria@motocontrario.it

press@buonconsiglio.it

 

 

Motocontrario Ensemble e un concerto con musiche nuove in prima assoluta, di Longo, Masu, Massetti, Colazzo, Mattevi. In collaborazione con la rivista di ricerca letteraria Anterem. Alla Biblioteca Civica di Verona, domenica 16 novembre alle ore11.00

16 Novembre 2014
11:00a12:30

Suono e parola, musica e poesia. Uno spazio ampio e storie millenarie. Eppure luogo inesausto di esercizio della creatività, di prove e sperimentazioni. Su questo, un progetto comune della rivista di ricerca letteraria Anterem e di Motocontrario Ensemble. Da una parte una rivista prestigiosa e storica, che organizza un festival annuale di poesia e il Premio Lorenzo Montano, giunto alla XXVII edizione. Dall’altra un ensemble giovane, costituitosi di recente, ma già con molta attività (un proprio festival, partecipazione a programmi importanti e innovativi, rapporti internazionali con le dimensioni più aggiornate della creatività compositiva). Ne nasce un evento, che si svolgerà domenica 16 dicembre alle ore 11.00 presso la Biblioteca Civica di Verona, con numerose composizioni in prima assoluta, improvvisazioni musicali, il tutto su testi poetici premiati o individuati dalla rivista. Un gruppo di compositori (in particolare, Marco Longo, Raul Masu, Valentina Massetti, Cosimo Colazzo, Andrea Mattevi) ha scavato, dal suo punto di vista, soprattutto sonoro-musicale, il testo poetico, con intento sperimentale, il che significa la possibilità di destrutturarlo, ristrutturarlo, in un rapporto di forte co-implicazione di musica e poesia, di suono e parola.

Da una parte abbiamo una rivista di ricerca poetica di prestigio e ormai con un retroterra lungo di attività, riconosciuta internazionalmente, come è Anterem, che organizza un importante Premio di poesia dedicato a Lorenzo Montano. E quindi testi nuovi che vi pervengono e vengono selezionati, e, a seconda, segnalati o premiati. Dall’altra un collettivo in gran parte giovane, di compositori e interpreti, il Motocontrario Ensemble, sorto da poco a Trento, ma già con una rilevante attività: dall’organizzazione di un proprio festival a Trento (“Contrasti”, che si è svolto al Castello del Buonconsiglio nella primavera 2014) sulle musiche del ‘900 e contemporanee, alla produzione di propri progetti sperimentali selezionati per festival, alle collaborazioni con altri soggetti, allo studio selettivo delle creatività contemporanee aggiornatissime, (anche tramite una propria Call  che ha trovato risposta in compositori da 41 paesi diversi, per un complesso di 460 partiture).

I due soggetti hanno collaborato a realizzare l’evento che si svolgerà a Verona domenica 16 novembre prossimo, alle ore 11, alla Biblioteca civica (in via  Cappello) nell’ambito di Forum Anterem 2014, con musiche originali del collettivo di compositori e interpreti Motocontrario ensemble su testi poetici e filosofici della rivista “Anterem” e dei vincitori del Premio Lorenzo Montano – XXVIII edizione.

L’importanza dell’evento è che sui testi poetici raccolti dalla rivista si è esercitata la creatività di un gruppo di compositori che ha scavato, dal suo punto di vista, soprattutto sonoro-musicale, il testo poetico, con intento sperimentale, il che significa la possibilità di destrutturarlo, ristrutturarlo, in un rapporto di forte co-implicazione di suono e parola.

Quindi, per come si proporrà con il concerto, la relazione si fa decisamente sperimentale e diventa spazio di confronto tra musica e poesia, tra musicisti e poeti. Ciò che nasce da questo confronto è qualcosa di altro e diverso rispetto ai singoli e separati messaggi. Gli intrecci determinano riconfigurazioni, altre enfasi, un senso diverso del tempo.

Il concerto propone alcune composizioni, in prima assoluta, di Marco Longo, Raul Masu, Valentina Massetti, Cosimo Colazzo, Andrea Mattevi, rispettivamente su testi di Madison Morrison,  Lou Reed, Massimo Donà, Luigi Reitani, Silvia Tripodi. Inoltre due improvvisazioni: di Massetti, Dalmaso, Masu su testo di Mauro Caselli; di Todaro, Mattevi e Longo su testo di Viviana Scarinci.

Il Motocontrario ensemble interviene in una formazione ampia con Giovanni Todaro (baritono e voce recitante), Valentina Massetti (contrabbasso e voce recitante), Emanuele Dalmaso (sassofoni), Riccardo Terrin (tromba), Federico Agnello (percussioni), Marco Longo e Antonio Fracchetti (pianoforte), Andrea Mattevi (viola), Raul Masu (live electronics), mentre Cosimo Colazzo coordina e dirige l’ensemble.

Marco Longo (1979), nel suo Matérialisme dialectique…? (2014) lavora sull’estratto di un testo di Madison Morrison, Existentialisme et matérialisme dialectique, che si propone come fortemente duale e contrastato nei registri espressivi, da quello cronachistico a quello della riflessione filosofica. Da qui l’adozione di una forma che può mettere a fuoco direzionalità precise oppure rendersi frastagliata e aperta, secondo coaguli mobili. Sino a un finale dove viene assunto più decisamente il senso della frattura, della discontinuità, del frammento.

Raul Masu (1992) in Storia di un omicidio (New York) (2014) cerca di esprimere da una prospettiva contemporanea il clima culturale di New York degli anni Sessanta. Ripensa Lou Reed (autore del testo messo in musica) che nel rapporto con John Cale, quindi indirettamente con La Monte Young e con l’esperienza del primo minimalismo in musica. Da qui l’adozione, nella composizione, di alcuni gesti musicali derivati dalla musica ripetitiva e minimale, che si coniugano alla voce sintetica di un computer, come è recuperabile dagli spazi più frequentati di internet, proponendo in questa veste sonora e timbrica un aggiornamento dell’oggetto quotidiano, per ricordare la dimensione estetica della Pop Art.

Valentina Massetti (1984), con Ridere l’impossible (2014), su un testo di Massimo Donà, propone un intersecarsi di parole e suoni, generato attraverso la sottrazione, la diminuzione delle articolazioni e delle dinamiche. Nel vuoto cercato, scavato si aprono spazi di un respiro diverso per le parole e per i suoni.

Cosimo Colazzo (1964) in Eresie fragili ponti (2014) tratta un testo, di Luigi Reitani, che parla della traduzione, di questo passaggio del senso che è sempre critico, problematico, che prevede un testo primo, ma anche richiede un allontanamento: la capacità di gettare ponti, ma come su un abisso, e quindi un rapporto “eretico” rispetto all’originale. Il testo è stato riformulato dal compositore in un’ideale polifonia testuale che ha generato ramificazioni, connessioni e associazioni altre, reso evidenti latenti richiami, o scosso l’originale, allentando le catene prime dei rapporti. Anche qui tradimenti, derive, allontanamenti, eresie. Nella musica galleggiano le derive, materiali che s’intersecano, materiali che prendono il largo, autonomi, E poi fragili ponti, suoni lunghi, incantati. Un’intera partitura, che dice la fragilità della relazione, la fragilità di una comunicazione interamente trasparente.

Forma doppia (2014) di Andrea Mattevi (1986) è una sorta di estensione ideale o approfondimento di un frammento di testo di Silvia Tripodi, inizialmente recitato, quindi inglobato gradualmente dalla musica, che ne genera riverberazioni e rifrazioni. La scrittura, estremamente accurata, vuole mimare un decorso quasi improvvisativo, Evidenzia il rientro di alcuni gesti, che determinano come un riavvolgersi periodico del tempo, che tuttavia viene a inscriversi, secondo un altro sguardo, in una forma doppia e binaria.

Le due improvvisazioni in programma (di Massetti-Dalmaso-Masu su testo di Mauro Caselli; di Todaro-Mattevi-Longo su testo di Viviana Scarinci) saranno occasione per una diversa formula della creatività, dove i percorsi si determinano non in virtù della capacità e volontà strutturante della scrittura, ma attraverso un’altra dimensione dell’immaginazione compositiva, maggiormente orale, più informale: nondimeno costruttiva, dove vale anche il rapporto di impulsi reciproci che attraversa il gruppo dei musicisti coinvolti.

QUI PER IL PROGRAMMA PDF DEL CONCERTO.

Per informazioni:

Motocontrario ensemble: www.motocontrario.it

Anterem: www.anteremedizioni.it

In Mondi Sonori un concerto dedicato a Krenek, con Cutroneo al violino e Colazzo al pianoforte

28 Ottobre 2014
20:30a22:00

Ernst Krenek (1900-1991) è un autore complesso, che ha attraversato tutto il ‘900, disegnando un itinerario personale e originale. Dagli inizi che spingono un linguaggio tonale avanzato e fortemente cromatizzato verso accese atmosfere atonali, prosegue la sua ricerca in direzione della dodecafonia. Questa è vissuta personalmente. Con rigore, ma anche con riflussi da pronunce più riconoscibile, nelle figure, in certi oggetti ritmici. Un concerto del festival Mondi Sonori (organizzato dal Conservatorio di Trento, e in svolgimento dal 14 al 31 ottobre), è dedicato alle Sonate per violino di Krenek. Ne sono protagonisti, martedì 28 ottobre, alle ore 20.30 all’Auditorium 0/A del Conservatorio a Trento, il violinista Aldo Cutroneo e il pianista Cosimo Colazzo. Il programma del concerto – che parte dalla Sonata per violino e pianoforte op. 3 (1919), e prosegue con la Sonata per violino solo op. 115 (1948) e con la Sonata per violino e pianoforte op. 99 (1944-45) – permette  proprio di calarsi dentro una dimensione creativa che attraversa diverse fasi e passaggi, vivendo l’esplosione espressionista, ma anche la successiva ondata, resasi più asciutta e calcolata, del filtro strutturante della dodecafonia.. Emerge il ritratto musicale di un autore pervaso di talento ma anche del senso rigoroso della necessità della ricerca.

Qui per il programma del concerto

Organizzato dalla Italian School del Middlebury College, un concerto di musica vocale, dedicato a Puccini, con una prima esecuzione assoluta di una nuovissima opera di Cosimo Colazzo, per soprano, baritono e pianoforte, Alla sede del Mills College, a Oakland, in California

2 Agosto 2014
19:45a21:00

mural_img_01 arch_img_01_altPer gli eventi di concerto organizzati dalla Italian School del Middlebury College a Mills, un concerto vocale da camera, con il soprano Emily Newton, il baritono Ken Mattice e, al pianoforte, Cosimo Colazzo. Un programma che ruota intorno a Puccini, che prevede, inoltre, una prima esecuzione assoluta di una nuova opera di Cosimo Colazzo per soprano, baritono e pianoforte, dal titolo “Rifrazioni”, su un testo poetico di Ernesto Livorni.

La vocalità lirica è un tratto distintivo della cultura italiana, che è stata culla dell’opera e modello di riferimento per l’Europa musicale. Per rappresentare aspetti rilevanti della cultura italiana, è importante fare riferimento alla musica. Nell’ambito degli eventi organizzati dalla Italian School del Middlebury College, che da quest’anno svolge le sue attività presso il Mills College, in California, a Oakland, viene proposto un concerto vocale, che è tematizzato soprattutto intorno a Puccini, con alcune liriche da camera del compositore lucchese, accanto a brani da opere, come La fanciulla del West e Bohème, musiche di altri autori, contemporanei o successivi rispetto a Puccini (come Leoncavallo, Respighi, Santoliquido) e una prima esecuzione assoluta di una nuova opera di Cosimo Colazzo, per soprano, baritono e pianoforte, dal titolo “Rifrazioni”, su un testo poetico ripreso dalla raccolta di poesie “Prospettiche illusioni” di Ernesto Livorni.

Interpreti per il concerto, che si tiene sabato 2 agosto alle ore 19:45 nella splendida e prestigiosa cornice della Concert Hall del Middlebury College, sono il soprano Emily Newton, il baritono Ken Mattice, con Cosimo Colazzo al pianoforte.  I musicisti sono artists in residence all’Italian School del Middlebury College, per il 2014. Emily Newton e Ken Mattice sono due cantanti, che si vanno affermando con importanti produzioni in Europa e negli Stati Uniti. Cosimo Colazzo è docente di Composizione al Conservatorio di musica di Trento, ed è altresì docente, dal 2012, alla Italian School del Mills College, dove quest’anno tiene un corso dedicato a Puccini.  Come artist in residence ha tenuto nella settimana passata un concerto con in programma, tra altro, due sue recenti composizioni pianistiche del 2014, e ora presenta, in questo concerto vocale, una nuovissima composizione, composta nel contesto della sua residenza in California.

In Rifrazioni – come scrive il compositore – “le due voci si nutrono di un testo comune, quindi divergono in vie parallele, con alcuni rispecchiamenti, giochi prospettici, rifrazioni. Da un inizio intrecciato, verso distensioni e abbandoni, nuovi recuperi di tensione. Quindi un gioco poliritmico di voci, sulle parole che franano una sull’altra, diventano valanga, un affollarsi di accenti diversi; per poi chiudere con un liquefarsi del corpo solido e ritmico, nella risonanza che non vorrebbe finire”. La composizione è dedicata dal compositore alla Italian School del Middlebury College e ad Antonio Vitti, che ne è il direttore.

In California, organizzato dalla Italian School del Middlebury College, nella sede del Mills College, a Oakland, un recital pianistico di Cosimo Colazzo, con sue nuove composizioni

26 Luglio 2014
20:00a21:00

Mills Music Now __ Mills College __ Concert Hall-page-001 (1)A Mills College, in California, tra boschi di eucalipti e ulivi saraceni, un recital pianistico di Cosimo Colazzo, organizzato dalla Italian School del Middlebury College, con sue nuove composizioni, e opere di Rieti, Milhaud, Nin-Culmell. Un viaggio nel Mediterraneo culturale, vissuto e sognato dalla lontananza della diaspora europea, per guerre e persecuzioni, nel secolo scorso, verso gli Stati Uniti.

Un college immerso in boschi di eucalipti, e significative presenze di ulivi saraceni, dentro Oakland, la città antistante San Francisco, sulla stessa baia, nello stesso lato di Berkeley, poco distante. E’ Mills College, dove ha sede, da quest’anno, la Italian School del Middlebury College. E’ interessante rilevare che il Mills College presenta una lusinghiera storia, per la musica contemporane: ha ospitato, infatti, docenti, per la composizione, come Darius Milhaud, dagli anni dal 1940 al 1971, e, negli anni ‘60, Luciano Berio.

In un tale contesto, indubbiamente favorevole per la musica, tiene un concerto pianistico Cosimo Colazzo (che vive a Trento, dove, al Conservatorio di musica “Bonporti” insegna la composizione). Il concerto si tiene sabato 26 luglio, alle 20:00, ora della California, alla Concert Hall di Mills College, dedicato al tema del Mediterraneo, ma nello stesso tempo al tema della diaspora, che ha riguardato molti musicisti europei verso gli Stati Uniti, a causa di guerre e persecuzioni. Il concerto, che è organizzato dalla Italian School del Middlebury College a Mills College, dove Colazzo insegna (dal 2012, con corsi di storia della musica italiana), prevede anche due composizioni recenti, del 2014, di Cosimo Colazzo.

Nel concerto – dal titolo “Un mare di suoni e le diaspore” – vive il Mediterraneo, nelle espressioni di Colazzo, che ha le sue radici nel Salento lambito dal mare, e di autori provenienti da altre terre che su questo mare affacciano con radici e incroci comuni.

“Pochi segni e una luce che vive di sé, tutto sospeso, come in un’assenza di tempo”. Così sono letti da Colazzo i versi di Ernesto Livorni (poeta abruzzese negli Stati Uniti, docente alla University of Wisconsin-Madison). Sospeso nell’aria (2014), brano di Cosimo Colazzo per voce recitante e pianoforte, “apre – come commenta il compositore – il proprio solco a contenere alcuni luoghi-parola da versi del poeta, quasi isole rare, che si mescolano e ricombinano, liquidano i confini dati per nuove associazioni”. Il brano è dedicato ad Andrea Ciccarelli, studioso di letteratura della Indiana University. Interprete per la voce recitante sarà Isabella Carloni, nota autrice, regista, attrice italiana, marchigiana, docente, come Colazzo, alla Italian School del Middlebury College a Mills per quest’estate.

Nell’altra composizione di Colazzo in programma, Le terre rosse e il mare obliquo (2014) per pianoforte, dedicata a Antonio Nicaso (noto studioso della mafia e della ‘ndrangheta, autore, anche con Nicola Gratteri, di veri e propri bestseller sul tema),  è, ancora nelle parole dell’autore, “il ritmo della terra rossa nel mattino, al Sud dei conflitti e dell’orizzonte obliquo del mare. Delle terre vuote e aspre che abbagliano. Ritmo duro e accenti, dilagare e sbavature nel grembo del suono. Una forma senza indulgenze o mediazioni: predilitti i contrasti e sentimenti netti.”

Ma nel concerto c’è anche un discorso della diaspora: dei molti musicisti europei che nel secolo scorso hanno lasciato l’Europa – dell’oscurantismo fascista, dei regimi e delle dittature, delle persecuzioni razziali – verso gli Stati Uniti. Un transito di sensibilità e culture e nuovi innesti. Così con Vittorio Rieti (1898-1994) – di cui Colazzo esegue Contrasts (1967) – italiano che si trasferì negli Stati Uniti in conseguenza delle leggi razziali contro gli ebrei, insegnando a Baltimora, Chicago e al Queens College di New York. E così con Darius Milhaud (1992-1974), analogamente diretto dalla Francia verso gli Stati Uniti, il quale fu docente proprio a Mills College, sede del concerto, per lunghi anni; di Milhaud, figura di grande prestigio, in continuo movimento tra Europa, Stati Uniti, America latina, Colazzo esegue le splendide, inventive musiche di Saudades do Brasil (1920).  Ed è il caso di Joaquin Nin-Culmell (1908-2004), catalano per cultura, che in fuga dall’Europa con la madre e la sorella (la scrittrice Anaïs Nin), ebbe primo impiego al Middlebury College nel Vermont e poi in altre università, sino ad approdare a UC Berkeley, per cui venne a vivere stabilmente proprio a Oakland, la città del Mills College e del concerto. Che di Nin-Culmell propone le Tonadas, I volume, del 1957.

Diaspore e intrecci, numerosi, in questo concerto, insistite, sorprendenti coincidenze. Il flusso del mare, dei viaggi e degli incontri: mare accogliente, ospitale, e mare dell’”alto mare aperto”.

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Qui per il programma PDF del concerto.

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Cosimo Colazzo, nato a Melpignano (Lecce) nel 1964, compositore, pianista, direttore d’orchestra, è autore di una vasta produzione, premiato in concorsi nazionali e internazionali. La sua musica è stata eseguita in vari paesi europei, negli Stati Uniti, in America Latina, in Giappone, ed è pubblicata da Rai Trade – Contemporary. Ha tenuto concerti in Italia e all’estero. È membro dell’équipe di ricerca del CESEM, Centro de Estudos de Sociologia e Estética Musical, della Universidade Nova di Lisbona. Attualmente è docente di Composizione al Conservatorio di musica di Trento, in Italia. Dello stesso Conservatorio è stato direttore dal 2005 al 2011. Faculty Member e artist in residence, a partire dal 2012, presso la Italian School del Middlebury College, negli Stati Uniti.

 

 

Identità mobili. Un progetto creativo e sperimentale del Motocontrario Ensemble al Festival Pergine Spettacolo Aperto

7 Luglio 2014 08:00a12 Luglio 2014 20:00
Foto di Maria Casamichele

Un’installazione sonora e performance improvvisative, per un discorso artistico e creativo sul tema dell’identità oggi. E’ quanto propone il Motocontrario ensemble a Pergine Spettacolo Aperto, dal 7 al 12 luglio 2014, con un’installazione sonora che realizza una riflessione creativa e artistica sul tema dell’identità. Il progetto, dal titolo “Identità mobili” si svolge alla Stazione intermodale di Pergine, ogni giorno dalle 10 alle 20. Si parte da un simbolo del discorso identitario, qual è la cultura mòchena, che è minoranza linguistica in Trentino. Se ne prendono elementi, lacerti, che costituiscono figure di partenza per sperimentazioni compositive e sonore, e che possono costituire evidenze nella forma di citazioni presto disperse, mentre l’elettronica agisce in interazione con lo spazio della stazione, con il suo paesaggio di rumori, dentro cui viene a collocarsi, in una complessa rete di rispecchiamenti identitari.

Parlare di conflitti può implicare anche il discorso sulle identità. E’ quanto emerge in un recente progetto del Motocontrario Ensemble, di musica, interazione e sperimentazione sonora, che è compreso nel programma di Pergine Spettacolo Aperto, festival sulle espressioni nuove, che si tiene a Pergine Valsugana, in Trentino, come ogni anno, ormai da circa quarant’anni. Il tema portante del festival quest’anno è quello del conflitto, e Motocontrario ensemble interviene con una riflessione creativa, compositiva e di performance sul tema delle identità. Che oggi sono mobili, fluttuanti, non ben delimitate, come evoca il titolo dell’opera proposta, che è Identità mobili. Un’opera collettiva, partecipata dai compositori dell’ensemble, Cosimo Colazzo, Marco Longo, Valentina Massetti, Andrea Mattevi, Raul Masu (che sono anche performer), e dagli altri musicisti dell’ensemble, Emanuele Dalmaso e Riccardo Terrin.

L’installazione sarà attiva alla Stazione intermodale di Pergine Valsugana, per una settimana, da lunedì 7 a sabato 12 luglio, dalle ore 10 alle ore 20. Che cosa propone l’opera, e con essa l’ensemble? Un percorso artistico intorno all’identità, che oggi si definisce in termini complessi, in quanto non ha preciso riferimento in un confine stabilito e riconosciuto. Non è solo quel territorio, quel complesso comunitario. Perché oggi le identità sono mobili e sono traforate da altre culture. C’è un costante attraversamento delle identità, che non sanno riconoscersi precisamente rispetto a individuate coordinate temporali e spaziali. I mezzi tecnologici, le reti informatiche hanno fatto saltare tutti gli ordini riconosciuti. Le culture persistono ma sono anche costantemente in crisi. Sono sfilacciate. Le identità vivono una condizione di costante transito.

L’idea creativa del Motocontrario ensemble è di riprendere la cultura musicale dei Mòcheni, popolazione che abita sopra Pergine l’omonima valle, e che parla un antico idioma di radice tedesca, per farne centro di un’opera creativa sperimentale. La musica riprende alcuni dati da canti mòcheni in lingua e ne fa oggetto di improvvisazione, nella forma di figure-base da cui procedere per coaguali di altre forme, o di improvvise citazioni, o di distanziamenti e divergenze. Nello spazio simbolico della stazione intermodale di Pergine, che è il luogo dell’incontro, ma anche della dispersione nei traffici che tutto mettono in gioco, interverrà un sistema informatico che ulteriormente tratta il materiale musicale, proprio nel rapporto con i percorsi di transito dei treni e dei passeggeri. Infatti questo sistema si attiverà secondo studiate possibilità, a seconda dei volumi sonori dell’ambiente, dati dal rumore dei treni, come delle persone che attraversano lo spazio della stazione. L’installazione entra dentro lo spazio sonoro, partecipa dell’ambiente, lo modifica, ne viene modificata, in una complessa rete di rispecchiamenti identitari.

Inoltre, nell’arco di svolgimento del progetto interverranno anche situazioni improvvise di flash-mob attivati dai musicisti dell’ensemble che sorprenderanno lo spazio con i loro interventi improvvisativi.

In questo modo, il progetto assume la sua sostanza di interrogazione sociale sul tema dell’identità, avendo a riferimento uno dei luoghi simbolo delle minoranze culturali e identitarie in Trentino, la Valle dei Mòcheni. Quello che vuole significare è che anche quest’identità in effetti è in transito e fluida. I suoi confini sembrano chiusi; la sua sostanza culturale sembra salda. In effetti tutto è in movimento. Anche il discorso sull’identità oggi è di secondo grado. La identità delle comunità minoritarie è sorretta e supportata anche dal discorso politico. E quindi la problematica è evidente. L’idea del Motocontrario ensemble è che il tema dell’identità può essere colto nelle sue implicazioni difficili e contraddittorie dal discorso artistico, nella forma della performance sperimentale, che si apre all’ambiente e diventa elemento del paesaggio sonoro sociale.

Qui il programma, in PDF, del Festival Pergine Spettacolo Aperto.

Qui per il sito del Festival Pergine Spettacolo Aperto.

Concerto conclusivo del Festival Contrasti. Con il Motocontrario ensemble, musiche giovani e prime assolute

19 Giugno 2014
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Se il festival Contrasti vuole essere un festival aperto alle espressioni innovative e giovani della creatività nel campo delle musiche contemporanee, il concerto di chiusura del festival appare, in questo senso, perfettamente coerente. Giovedì 19 giugno a partire dalle ore 20:00, alla Sala Grande del Castello del Buonconsiglio, sono in programma due eventi. Prima un incontro con il Motocontrario Ensemble, che riflette, con il pubblico, sui temi dei rapporti tra interpretazione e composizione: un rapporto che l’ensemble vive integralmente, essendo un collettivo di interpreti e compositori. Quindi, dalle 20:45 c’è poi il concerto, con nuovissime composizioni in prima assoluta o italiana, e tanti compositori giovani.

Dianna Dmitrijeva (1969) è autrice di New Orient Fantasy (2014), opera che viene presentata in prima assoluta, interprete Emanuele Dalmaso al  sassofono baritono. Ricerche sonore, e insieme un’incisiva energia che si esprime in impulsi improvvisativi e ritmiche sollecitazioni, libertà, ossessive ripetizioni, in questo bano: come il sogno di un Oriente russo profondo ma anche mescolato, deviato ed eterodoso.

Le aperture della forma, verso percorsi plurilineari, dove è in gioco anche l’impulso improvvisativo dell’interprete, sono i caratteri del brano di Marco Longo (1979), Riflessione III (2013) per sassofono baritono e live electronics,  eseguito in prima assoluta da Emanuele Dalmaso e Raul Masu.

Nuove opere di giovani compositori sono presentate dal pianista Marco Longo. Di Andrea Mattevi (1986) interpreta, in prima assoluta, Petali di haiku (2013), raccolta di brevi pezzi, come aforismi, ‘haiku’ per pianoforte, poesie musicali che includono caratteri vari, da rapidi ed estrosi, a estatici, lontani, orientali. Il pianista interpreta, inoltre, Schutt (2013)di Antonio Covello (1985), un ciclo di pezzi di taglio breve, che utilizza precisi oggetti sonori, in fisionomie chiare e distinte. E quindi, di  Pedro Alvarez (1980), in prima italiana, Slàinte! (2010),  che ci offre la vita raccolta e minima, di elementi che si delineano in spazi angusti e ripiegati. Mentre con Lorenzo Troiani (1989) e il suo Recitativo e finale (2012), eseguito da Longo in prima assoluta, si indaga il pianoforte in qualità  estreme, rivolto verso realtà sonore materiali nuove, di cui sono tramite anche gestualità inedite.

Andrea Mattevi alla viola, Marco Longo al pianoforte, Raul Masu al live electronics interpreteranno Macabre (contatti con Gesualdo) (2014) di Raul Masu (1992), altra opera in prima assoluta, che in questo caso propone un’invenzione intorno a Gesualdo da Venosa, la sua propensione al trattamento musicale, con inedite asprezze, dissonanze, scivolamenti cromatici, del tema della morte. Un collage di dettagli che stravolge l’originale, e lo riespone come in sequenze di posizioni di gesti di una danza macabra.

Luce, pensiero (2014) di Valentina Massetti (1984), per tromba e contrabbasso, interpreti rispettivamente Riccardo Terrin e Valentina Massetti,  è un’altra opera presentata in prima esecuzione assoluta. In essa la ricerca timbrica si esprime in spazi di raffinata e calcolata sospensione, dove si realizzano tessuti indefiniti e rarefatti, talvolta traversati da scosse di movimenti rapidi.

Le terre rosse e il mare obliquo(2013), di Cosimo Colazzo (1964)qui in prima italiana, interprete lo stesso autore -, dà il senso di una materialità densa, a volte scura, e nel contempo aggredisce il tempo con figure di ritmo inciso e con gesti di forza sonora. Ma si incurva, anche, verso soste e risonanze, svuotamenti e improvvisi stati stupefatti.

Chiusa questa prima edizione del Festival, si prepara la seconda, per il 2015, che, nell’idea artistica del Motocontrario ensemble e dell’Associazione Motocontrario, vedrà la presenza di artisti ospiti e nuovissime composizioni, apporti di collaborazioni internazionali.

Qui per il PROGRAMMA PDF del concerto del 19 giugno

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Un concerto interattivo e improvvisativo del Motocontrario ensemble, il prossimo 13 giugno, venerdì, al festival Contrasti, al Castello del Buonconsiglio a Trento. Il tema del caso, dei percorsi che disegna nell’apertura indiscriminata al possibile.

13 Giugno 2014
20:00a22:00

628x471628x471 (1)Un concerto interattivo e improvvisativo del Motocontrario ensemble. Il tema del caso, dei percorsi che disegna nell’apertura indiscriminata al possibile. Un computer, con una delega a operazioni random e le varie combinazioni strumentali delle polifonie improvvisative. Da Cage, con la sua disciplina che disarma costantemente l’io e le sue proiezioni, a Stockhausen, nel suo esortativo, paradossale abbandono all’alterità più ampia, a un progetto del Motocontrario ensemble, sul tema delle identità odierni, molteplici, multiple, mutanti. Al Castello del Buonconsiglio a Trento, per il Festival “Contrasti”, venerdì 13 giugno. A partire dalle ore 20.00.

Come mettersi in rapporto con la creatività del caso? Sa produrre accostamenti inattesi, dare indicazioni sorprendenti. Ci sono artisti che ne hanno fatto una disciplina. Il compositore americano John Cage (1912-1992)aveva sempre in sospetto che si stesse troppo radicati nelle idee preconcette, che troppo poco del caos e del caso fosse dentro le proprie scelte. Perciò era diventato sofisticato nell’evitamento dell’io, nell’apertura totale e indiscriminata al possibile.

Di questo tratta il prossimo concerto, il penultimo, del festival Contrasti, che si tiene al Castello del Buonconsiglio il prossimo venerdì 13 giugno. A partire dalle ore 20:00. Il festival è organizzato dal Motocontrario ensemble e dal Castello del Buonconsiglio, ed è incentrato sulle musiche del ‘900 e contemporanee. In questo panorama incrocia, ora, con gli eventi del 13 giugno, i temi dell’aleatorietà, dell’informale, dell’improvvisazione. E anche dell’interazione: si tratterà, infatti, di un concerto interattivo e improvvisativo, con il coinvolgimento dello stesso pubblico, che potrà rendersi attivo con produzioni sonore e strumenti musicali.

Alle ore 20:00 si tiene un incontro preliminare con Raul Masu, dal titolo “Strumenti dell’improvvisazione. Come sentire creativamente il caso”. Alle ore 20:45 si apre il concerto del Motocontrario ensemble, nella formazione con Emanuele Dalmaso (sassofono), Riccardo Terrin (tromba), i pianisti Cosimo Colazzo, Maria Rosa Corbolini, Marco Longo, la voce di Valentina Massetti, Andrea Mattevi alla violae Raul Masu per il live electronics. Significativo il titolo del concerto, “Il naviglio imbarca a caso”, da un passo dello scrittore salentino Antonio Verri, che con il caso aveva commercio familiare, per le sue produzioni di scrittura e verbali, naviganti per ramificazioni, derive, dispersioni.

Cage viene visitato dal Motocontrario ensemble, nel concerto alla Sala Grande del Buonconsiglio, attraversogli Area, che nel 1976 tengono un concerto nello spirito di Cage, all’Università di Milano. Ne trarranno poi un CD. L’idea è di muovere la musica sulla base di estrazioni casuali, che danno vita a parole-stimolo,  secondo correnti di influenza differenti per i vari musicisti e che vengono a riguardare anche il pubblico.

Il concerto del Motocontrario Ensemble riprende alcune idee di quel concerto, anche per portare attenzione su una dimensione della sperimentazione che, nel periodo dei Movimenti, ha aperto i generi, lungo una comune idea di liberazione e di contestazione. Il concerto al Buonconsiglio lavorerà anche con il computer, che,tramite un software di distribuzione random dell’informazione (sviluppato da Raul Masu), fornirà combinazioni di parole-stimolo e di interventi strumentali, creando così i solchi dentro cui viene a definirsi un tracciato di eventi sonori, di un’opera radicalmente compenetrata dell’idea del possibile e dell’aperto.

Con questo stesso metodo viene letta un’opera del 1968 di Karlheinz Stockhausen, Aus den sieben Tagen, che si compone di una serie di esortazioni poetiche, verso il senso  dell’estensione dell’io nei confronti dell’alterità. Invita a suonare nelle vibrazioni più ampie, dal corpo verso l’universo, il che vuole significare il risolversi dell’io nello sfocio dell’aperto. Sulla base di queste suggestioni si costituisce un’improvvisazione, che vuole concretizzarsi in corrispondenza di uno svuotamento dell’io con le sue idiosincrasie, verso un’identità più vasta, dove i confini sono diversi e molto mobili.

Il tema dell’identità è il centro del terzo lavoro in programma nel concerto, che è un’improvvisazione del Motocontrario Ensemble, che creativamente, in questa dimensione di performance aperta, sfrangiata, divergente, riflette sopra le identità odierne, che sono mutanti, molteplici, gonfie di informazione, o forate, annullate. Per questo utilizza, come frantumi, reperti del patrimonio popolare, ridotti a fantasmi o repliche ossessive. Raggiunge saturazioni dissonanti, da cui scaturiscono scheletri precari, rottami di melodie, presto disfatti in macchia, dissolti nel rumore.

Qui per il programma di sala del concerto in PDF

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Ethnos è il titolo del quinto concerto del festival Contrasti. Alla Sala Grande del Buonconsiglio a Trento, venerdì 30 Maggio. Alle ore 20.00 un incontro con Cosimo Colazzo sul tema del rapporto tra patrimoni folclorici e composizione lungo il Novecento. Poi, dalle 20.45, un concerto del Motocontrario ensemble: un viaggio musicale dall’Ungheria, al Portogallo, alla Grecia, al Brasile, lungo quelle esperienze che hanno vissuto le periferie come luoghi di rinnovamento dei linguaggi

30 Maggio 2014
20:00a22:00

Lopes-Graça2Lopes-Graça1“Ethnos” è il titolo del quinto concerto del festival “Contrasti”, organizzato dal Motocontrario ensembe e dal Castello del Buonconsiglio. Alla Sala Grande del Castello, a Trento,  venerdì 30 maggio, a partire dalle 20.00. Prima un incontro culturale con Cosimo Colazzo sul tema del rapporto tra patrimoni folclorici e composizione lungo il Novecento, attraverso vari autori, sino a più recenti esperienze,  dove la relazione ha subito una decisa riformulazione nei termini postmoderni della world music. E poi, dalle 20.45, un concerto del Motocontrario ensemble (con Margherita Franceschini, Andrea Mattevi, Marco Longo, Emanuele Dalmaso, Cosimo Colazzo, Maria Rosa Corbolini), che dà evidenza sonora e musicale al tema dell’utilizzo in termini creativi dei repertori popolari, spesso contadini, con musiche di Kodály Ligeti, Nicolau, Lopes-Graça, Guerra-Peixe, Tacuchian. Un viaggio musicale dall’Ungheria, al Portogallo, alla Grecia, al Brasile, lungo quelle esperienze artistiche e compositive che hanno vissuto le periferie e i margini come luoghi indicativi di un possibile rinnovamento dei linguaggi musicali. Nel ‘900 musicale è complessa la vicenda di come si è sviluppato l’interesse dei compositori per i patrimoni popolari. Vi confluiscono, dapprima, istanze nazionaliste, volte a recuperare il senso delle identità specifiche, contro i linguaggi dominanti, dei paesi culturalmente più forti. Russia, Ungheria, Spagna, Finlandia: l’Europa periferica è attraversata da quest’interesse. In alcuni autori la ricerca sui patrimoni popolari si è legato a un’istanza sociale, se non politica, di rivendicazione delle culture più marginalizzate: in questo senso, ad esempio, si è sviluppato l’interesse di ricerca per i repertori musicali contadini. Di questo tratta il quinto appuntamento del festival “Contrasti”, che si svolge alla Sala Grande del Castello del Buonconsiglio, organizzato dallo stesso Castello e dal Motocontrario Ensemble. Venerdì 30 maggio, alle ore 20:00 Cosimo Colazzo tiene un incontro dal titolo “Musiche tra ricerca, mito e politica del folclore” sul tema dei del rapporto tra patrimoni folclorici e composizione lungo il ‘900, attraverso vari autori, sino a più recenti esperienze,  dove la relazione ha subito una decisa riformulazione nei termini postmoderni della world music. Di seguito a quest’incontro, alle ore 20:45, si tiene il concerto del Motocontrario ensemble, dal titolo “Ethnos”, che dà evidenza sonora e musicale al tema dell’utilizzo in termini creativi dei repertori popolari, spesso contadini, con musiche di Kodály, Ligeti, Nicolau, Lopes-Graça, Guerra-Peixe, Tacuchian. Un viaggio musicale dall’Ungheria, al Portogallo, alla Grecia, al Brasile, lungo quelle esperienze artistiche e compositive che hanno vissuto le periferie e i margini come luoghi indicativi di un possibile rinnovamento dei linguaggi musicali. Il ‘900 ha sviluppato un interesse per le culture popolari e contadine perseguendo un metodo nuovo, maggiormente rispettoso degli stessi oggetti di ricerca. Si è trattato di recuperarli in una dimensione originaria, senza interventi volti ad adattarli dentro confezioni accette e piacevoli. L’etnomusicologia ha sostenuto un interesse di questo tipo, che ha riguardato anche i compositori, in certo rapporto creativo, di segno innovativo, che hanno voluto tessere con i repertori popolari. Un compositore come Béla Bartók è esemplare in questo senso, perché ha raccolto e registrato una grande vastità di repertori, nel suo paese, più ampiamente nell’Europa centro-orientale, ma poi anche in altri luoghi, in Turchia, ad esempio, e sino in Algeria. Ha legato questo interesse scientifico per i patrimoni popolari a un interesse artistico, che ha colto i materiali popolari nella loro carica di novità, capace di stimolare il superamento dei linguaggi tradizionali colti. In questo stesso senso si è mosso un altro compositore ungherese, come Zoltán Kodály (1882-1967), del quale Margherità Franceschini interpreta la Sonata op. 8 (1915) per violoncello solo. Più in generale tutta la cultura musicale ungherese ha vissuto intensamente questa linea di ricerca musicale. E’ da lì che prende le mosse György  Ligeti (1923-2006), del quale viene eseguita nel concerto, la Sonata (1948/1953) per violoncello solo, per poi sviluppare un linguaggio personale e fortemente sperimentale circa le possibilità del suono e dei variabili aggregati che può generare. In Portogallo Fernando Lopes-Graça (1906-1994) ha determinato parte della propria ricerca compositiva nel segno del rapporto con i repertori popolari contadini, rivissuti nel segno di un linguaggio post-tonale capace di innestare sistemi sonori avanzati nel rapporto con le melodie popolari, come accade nelle Melodias rústicas portuguesas, di cui nel concerto Cosimo Colazzo e Maria Rosa Corbolini, in duo pianistico, pianoforte a quattro mani, propongono 3° Quaderno, del 1979. Questa dei rapporti con i repertori popolari è un’esperienza che molto coinvolge anche autori brasiliani, tesi in senso nazionalista o di riscatto sociale a dare dignità di presenza artistica ai repertori delle zone più autentiche del Brasile. In questo senso va letta l’esperienza di Caesar Guerra Peixe (1914-1993) – che ebbe rapporti di scambio culturale con Lopes-Graça -, rilevabile nel concerto con la sua Suite Nordestina (1947) per viola e pianoforte, che sarà interpretata da Andrea Mattevi (viola) e Marco Longo (pinaoforte). E in tempi più recenti, una parte della produzione di Ricardo Tacuchian (1939), del quale Cosimo Colazzo esegue Leblon à tarde (2003) per pianoforte. Dimitri Nicolau (1946-2008), compositore greco, ha incrociato il suo senso di un’arte politicamente impegnata, contro il regime dei colonnelli, con un interesse al recupero dei tratti più autentici della cultura musicale greca, che vive all’incrocio tra mondo orientale e occidentale dell’Europa.  Di Nicolau il sassofonista Emanuele Dalmaso interpreta, nel concerto, due brani da Dissidence (2003) per sassofono solo. Qui per il programma PDF del concerto ———————— Info: press@buonconsiglio.it    –    motocontrarioensemble@gmail.com web: www.motocontrario.it     –     facebook: https://www.facebook.com/motocontrarioensemble.

Motocontrario Ensemble a Milano, per una giornata sperimentale di musica e poesia, con opere nuove, interventi poetici, installazioni sonore e improvvisazioni strumentali e elettroniche. Al Centro Studi Assenza, che si occupa di poesia, musiche e espressioni contemporanee. Domenica 18 maggio, a Milano, alla sede del Centro, in Via Stromboli 18, dalle ore 16.00 in poi

18 Maggio 2014
16:00a18:30

10330281_541286522647004_1484743453187260398_nMotocontrario Ensemble, da poco sorto a Trento, è un collettivo  di musicisti, votato alla sperimentazione in musica, alla realizzazione di nuove opere, alla produzione di conoscenza del vasto e articolato panorama delle letterature musicali del ‘900. Si compone di compositori e interpreti e punta al confronto delle due dimensioni, a una mobile fluidità di esse. Anche i format abituali del concerto, nella sua idea, possono essere variamente visitati, rinnovati, cambiati. I pubblici vanno mescolati, nuovi itinerari vanno aperti, per creare l’incrocio di esperienze in genere distanti. Per questo è utile stare in una dimensione creativa, nella concreta prassi dell’organizzazione e della realizzazione artistica. L’Ensemble pratica l’improvvisazione, realizza installazioni sonore, crea situazioni interattive che coinvolgono il pubblico, accende istantanee nella forma di flash-mob. Un suo progetto, ad esempio, in queste formule innovative, sul tema dell’identità, è tra i progetti vincitori del concorso “Open Creazione Contemporanea” di Pergine Spettacolo Aperto per l’edizione del 2014. L’Ensemble, inoltre, sta realizzando, tra aprile e giugno, al Castello del Buonconsiglio, un nuovo festival, “Contrasti”, con musiche, spesso in prima assoluta, e la visitazione di un Novecento a spettro ampio, per questo innervato di visioni critiche e aperto. E’ forte l’impulso verso l’incrocio delle arti, la sperimentazione di intreccio dei linguaggi artistici.

Dentro questo spirito rientra il prossimo impegno che riguarda l’Ensemble, che si tiene a Milano, presso il Centro Studi Assenza, che è un centro di ricerca artistica, dedicato alla poesia contemporanea, alla musica, alle espressioni nuove. Domenica 18 maggio, a partire dalle ore 16.00, alla sede del Centro Studi (in Via Stromboli 18) si svolge un evento, organizzato dal Centro Studi Assenza in collaborazione con Anterem, rivista di poesia, e Motocontrario ensemble, che si compone di musica e poesia, con nuove composizioni, dei compositori attivi nel Motocontrario Ensemble, in cui si esplorano possibilità sperimentali di rapporto tra parola e suono, tra poesia e musica, tra voci e strumenti, tra strumenti e sperimentazioni elettroniche.

Dal suono della musica al suono della poesia, si dà n vasto spazio di esplorazione creativa e artistica, su cui sono impegnate le composizioni di Raul Masu, Cosimo Colazzo, Marco Longo, Andrea Mattevi, Valentina Massetti, tutte recentissime, scritte tra il 2013 e il 2014.

Raul Masu, con la sua composizione “Momenti d’inciampo” (che tratta un testo di Paolo Ferrari),  sviluppa creativamente le possibilità dell’elettronica, in interazione con il suono strumentale, intervenendo nel vivo della concreta produzione sonora, che viene trasformata e ricomposta nei suoi percorsi, e quindi disegnando lo spazio dell’ascolto secondo vie molto mobili e aperte. Cosimo Colazzo, con “Sospeso nell’aria”, su un testo poetico di Ernesto Livorni, realizza una partitura aperta, dove si sospendono luoghi-parola, che echeggiano per se stessi, insieme con le risonanze sonore di un pianoforte, ugualmente vagante dentro spazi molto silenti. Marco Longo, con “Volumi in controluce”, su testo di Peter Carravetta, aggredisce il materiale verbale e quello sonoro, strappandone realtà inedite, che trovano nuove vie di scambio e di incontro. Andrea Mattevi, con il suo “Come voleva Nietzsche, camminando “ (testo poetico di Pascal Gabellone) propone un vero e proprio percorso dentro lo spazio d’ascolto, attraverso varie tappe sonore e di riflessione poetica, con una partitura che libera il disegno musicale con fantasia avvolgente. Valentina Massetti è recisa nella sua scelta, con “Dinamiche del disaccordo”, su una poesia di Giovanni Duminuco, di un paesaggio sonoro vuoto, attraversato da poche linee, che calibrano le loro durate, i loro incroci, con un gusto originale delle geometrie sonore come anche del colore.

Il Motocontrario Ensemble, con il concerto, propone inoltre due improvvisazioni strumentali con elettronica, su testi poetici di Gabriele Gabbia e di Antonio Prete, in questo modo attivando un’ulteriore esperienza, che è quella della produzione in vivo del risultato artistico, dentro lo spazio contingente dell’esperienza che va svolgendosi. E’ un altro aspetto che riguarderà il festival, perché altre occasioni vi saranno, di sviluppo dell’improvvisazione creativa, anche nell’interazione con il pubblico, in altri successivi appuntamenti della rassegna.

Motocontrario ensemble interviene, in questo concerto, nella formazione con voci recitanti Valentina Massetti e Andrea Mattevi, pianoforti Cosimo Colazzo, Maria Rosa Corbolini, Marco Longo, sassofoni Emanuele Dalmaso, tromba Riccardo Terrin, viola Andrea Mattevi, live electronics Raul Masu.

Il multiforme concerto si compone, inoltre, degli interventi del poeta Paolo Ferrari, con letture da suoi testi, e una performance, dove il testo si allarga al visivo e all’azione musicale, in un’inedita forma di poesia musical-visiva. Sempre sulla poesia di Ferrari, interviene il piano jazz di Luigi Bruzzone. Si avranno esperienze di sonorizzazione con gli interventi di Alessandro Greco e Davide Valecchi, e quindi le riflessioni sensibili e acute, tra poesia e filosofia, di Flavio Ermini.

Qui per il programma dettagliato del concerto, in formato PDF, secondo un modello di impaginazione

Qui per il programma dettagliato del concerto, in formato PDF, secondo altro modello di impaginazione.

Qui, per scaricare alcune foto del Motocontrario Ensemble: Foto 1Foto 2.

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Info:

Centro Studi Assenza – centro@in-absence.org

Motocontrario Ensemble – motocontrarioensemble@gmail.com. Notizie anche su facebook: https://www.facebook.com/motocontrarioensemble