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Prima assoluta di “Iubilemus in hac die” in una nuova versione, con gruppo vocale gregoriano e ensemble. Esegue Gruppo Vocale Feininger e MotoContrario ensemble. Nell’ambito di Sapere e futuro, rassegna culturale e artistica dell’Associazione Piazza del Mondo.

21 Aprile 2017
17:00a18:00
20:30a22:00

Antico e contemporaneo. Un orizzonte vasto della creatività. Le linee lunghe delle relazioni che tessono l’Occidente, dall’antico al contemporaneo sperimentale. Una conferenza sui codici musicali antichi in regione, alla Biblioteca Civica di Rovereto, e un concerto con opere nuove ispirate a Sequenze antiche, ma fortemente proiettate verso suoni nuovi, alla Sala Filarmonica di Rovereto. Per Sapere e futuro, nella collaborazione tra Associazione Piazza del Mondo, Associazione MotoContrario e Centro di eccellenza Feininger.

Volge alla conclusione il denso programma di appuntamenti della rassegna “Sapere e futuro” organizzata dall’Associazione culturale “Piazza del Mondo” di Trento, con due appuntamenti di particolare interesse, per i temi sollevati – i rapporti della cultura antica e di quella contemporanea – e per la relazione specifica che propongono con il territorio regionale.

Infatti, venerdì 21 aprile, alla Biblioteca Civica di Rovereto, alle ore 17:00, si tiene una conferenza, relatori Marco Gozzi, docente all’Università di Trento e Roberto Gianotti, docente al Conservatorio di musica di Trento, sui Codici Musicali Antichi che si ritrovano sul territorio regionale, innanzitutto i Codici Trentini che sono conservati al Museo del Buonconsiglio e i codici di Castel Tirolo, senza dimenticare il Prosario domenicano del XV secolo dell’Abbazia di San Lorenzo .

Trento, più ampiamente la regione, sono depositi di beni culturali e musicali di grande pregio storico e artistico, che aprono scorci di conoscenza sul Medioevo e sul Rinascimento. In regione, ma anche oltre; infatti questi beni culturali sono repertori estesi, che in certo senso condensano quanto in quelle epoche era l’impianto culturale dell’Occidente come si esprime nella dimensione musicale.

La collezione Feininger, cui sovrintende il Centro di eccellenza di studi e ricerche “Feininger”, contempla un’organica raccolta che riguarda le Sequenze medioevali e rinascimentali di area tedesca e italiana. Si tratta di un repertorio di straordinaria qualità dal punto di vista liturgico come della musica sacra.

A partire dal Prosario domenicano e dalla collezione Feininger si è sviluppato un progetto di ricerca artistica che ha portato alla produzione di opere nuove da parte di compositori, attivi soprattutto in regione, che hanno realizzato nuove composizioni in rapporto a quei repertori. E’ un progetto che ha coinvolto al rapporto il Centro di eccellenza “Feininger”, l’Associazione “MotoContrario” e l’Associazione “Piazza del Mondo” tra l’anno scorso e quest’anno.

Si viene così al secondo appuntamento di venerdì 21, che si tiene alle ore 20:30, alla Sala Filarmonica di Rovereto, che è un concerto con opere nuove, ispirate a Sequenze antiche dal Prosario di San Domenico dell’Abbazia di San Lorenzo a Trento, che sono state composte da Roberto Gianotti, Armando Franceschini, Andrea Mattevi, Marco Longo, Raul Masu, Cosimo Colazzo. Le opere di questi compositori saranno interpretate da due ensemble riuniti insieme: il Gruppo vocale “Feininger” (nell’organico con Roberto Gianotti, Marco Gozzi, Salvatore de Salvo) e il MotoContrario ensemble (diretto da Cosimo Colazzo, con Beatrix Graf, clarinetto basso; Riccardo Terrin, tromba; Alessandro Bianchini, vibrafono e percussioni; Emanuele Dalmaso, sassofoni; Andrea Mattevi, viola; Alberto Delama, violoncello).

La stagione di “Sapere e Futuro, incontri tra Scienza e Umanesimo, organizzata e promossa per il 2016-2017 dalla neonata associazione culturalePiazza del Mondo” con sede a Trento, presieduta dalla professoressa Giuliana Adamo (Trinity College Dublin), viene a compiersi così per questo suo primo ciclo. Uno sguardo a ritroso consente di cogliere  rapidamente l’intero programma svolto, denso e di altissimi valori culturali, per i temi e per i grandi studiosi e artisti che sono stati coinvolti. E’ stata inaugurata lo scorso 4 novembre con Vittore Bocchetta (classe 1918), uno degli ultimi sopravvissuti all’inferno nazista; proseguita il 2 dicembre al MUSE, con il neuroscienziato Gianluigi Gessa (e un concerto di musiche contemporanee, viola e sassofono, con Andrea Mattevi e Emanuele Dalmaso);  quindi il 16 dicembre, al liceo Rosmini di Rovereto, con lo storico Mario Isnenghi (e un concerto dedicato a musica e Grande Guerra tenuto dal pianista Cosimo Colazzo); e ancora il 20 gennaio, al Muse, con il fisico Eugenio Coccia tra gli scopritori delle onde gravitazionali; seguito il 24 febbraio dalle riflessioni sui pregiudizi dell’antigiudaismo discussi da Giuliana Adamo e Ugo Morelli (con in parallelo un concerto sax e pianoforte con musiche di autori ebrei perseguitati, sax Emanuele Dalmaso e pianoforte Cosimo Colazzo); l’1 marzo dal critico letterario Giorgio Ficara, su Petrarca e le radici della modernità (e in parallelo un concerto del Dipartimento di musica antica del Conservatorio di Trento con opere di autori rinascimentali su testi di Petrarca); il 3 marzo dalla scrittrice e poetessa Maria Attanasio, sul proprio mondo poetico che traversa in termini originali letteratura e storia (in parallelo, questa volta, un concerto del baritono Roberto Abbondanza con Cosimo Colazzo al pianoforte, in programma opere nuove basate su testi poetici di Emilio Villa).

La manifestazione  è realizzata grazie al contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e di Rovereto e della Regione Autonoma Trentino-Alto Adige; alla  collaborazione con l’Associazione Culturale MotoContrario, il MUSE, l’Associazione filarmonica di Rovereto, la Bibliteca Civica “G. Tartarotti” di Rovereto;  e al patrocinio del Comune di Rovereto, del Museo Storico Italiano della Guerra e dell’Accademia Roveretana degli Agiati; media partner Corriere del Trentino. Ha come obiettivo quello di divulgare il sapere, offrire spunti, intessere relazioni, soprattutto a vantaggio del futuro dei giovani,  grazie all’intervento di studiosi ed esperti delle discipline più diverse.

Si conclude il ciclo, quindi, con questo sguardo ampio alla cultura europea, dalle radici antiche alle evoluzioni dell’oggi, nelle proiezioni avanzate della ricerca artistica e musicale, e il coinvolgimento di studiosi, compositori, interpreti attivamente impegnati nella nostra regione.

Un’occasione  davvero speciale e da non perdere.

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Invito promozionale

Programma di sala

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INFO – Associazione culturale PIAZZA DEL MONDO – Web www.piazzadelmondo.it – email segreteria@piazzadelmondo.it –  tel. 3803207730

Piazza del Mondo e MotoContrario ensemble a Dublino per la musica di Cosimo Colazzo

19 Marzo 2017
19:00a21:00

Dublino è la sede di un’importante produzione cui co-partecipano l’Associazione culturale Piazza del Mondo e l’Associazione Culturale MotoContrario (entrambe con sede a Trento), voluta dal Trinity College di Dublino con il suo Trinity Centre for Literary Translation, supportata da Ambasciata d’Italia a Dublino, Istituto Italiano di Cultura, Associazione Sardi Celtici.

Si tratta del concerto che si terrà domenica 19 marzo alle ore 19, alla Dublin Unitarian Church, protagonisti la voce di Francesca Placanica – cantante e ricercatrice attualmente alla Maynooth University in Irlanda – e il MotoContrario ensemble qui nella formazione con Emanuele Dalmaso ai sassofoni, Andrea Mattevi alla viola, Cosimo Colazzo al pianoforte.

Il soprano Francesca Placanica

Il programma è incentrato interamente su musiche nuove di Cosimo Colazzo, dalla prima assoluta di Eresie fragili ponti III (2015/2017, con un testo di Luigi Reitani), alle prime irlandesi di Tenzone (2016) e di Les dés des ordres (2016/2017)  entrambe su testi di Emilio Villa. Chiuderà il concerto un’improvvisazione poetica e musicale, con il poeta Alberto Masala e il MotoContrario ensemble.

Alberto Masala, poeta e performer

Il concerto ,molto atteso, apre un Convegno internazionale (organizzato dal Trinity College di Dublino) dedicato al tema della traduzione – “Untranslatability in Literature and Philosophy” – come spazio delle lingue che è transito segnato sempre anche dal probabile, dal tradimento, forse dall’impossibilità.

Il tema della traduzione è al centro del concerto. In Eresie fragili ponti III – che tratta musicalmente un testo di Luigi Reitani sulla traduzione, che non è semplice passaggio ma comporta “una fedeltà nel tradire” – il compositore interviene sull’ordine del testo originale, che viene ripensato (proprio attraverso il progetto musicale) in un’ideale polifonia testuale che ha generato ramificazioni, connessioni e associazioni altre, reso evidenti latenti richiami, o scosso l’originale, allentando le catene prime dei rapporti. Ulteriori tradimenti, quindi, derive, eresie.

Il compositore Cosimo Colazzo

Gli altri due brani di Cosimo Colazzo nel programma sono legati alla poesia di Emilio Villa (1914-2003), che è stato un poeta multiforme, un funambolo della parola, che sezionava e ricomponeva attraversando le lingue nel gusto di innesti e associazioni sorprendenti.  La scrittura per Villa è in uno stato di fluida prossimità con la voce, con la phonè. È corpo: il senso della materialità della lingua, che è soprattutto suono e voce, anche quando è scrittura (non a caso se ne interessò Carmelo Bene). Villa ha praticato costantemente un suo  nomadismo culturale – oltre che esistenziale – che lo ha portato a navigare dentro vari spazi culturali, all’interno di saperi diversi: poesia, critica, arte, filologia, linguistica. Il gusto della parola lo porta ad approfondire le etimologie,  a seguire i rami delle trasformazioni verbali, di deviazioni e mutazioni, i passaggi attraverso le lingue. Seguendo questi percorsi prende forma la sua poesia fatta di complesse testure plurilinguistiche. 

Les dés des ordres (2017), nella nuova versione per voce recitante, sassofoni, viola e pianoforte, mette in musica una serie inedita di testi poetici (oggetto di studio della ricercatrice Bianca Battilocchi),  che propone al centro il concetto poetico dei tarocchi, con le evocazioni che esso suscita, del senso del labirinto e del chaos. La voce si esalta nella pluralità delle lingue (reali o reinnestate), l’ensemble strumentale elabora pattern in complesse stratificazioni poliritmiche, lavorando ossessivamente su stringhe, ripetizioni e varianti.

Irriverente è Tenzone (2016), per voce e pianoforte, dove la musica di Colazzo si esprime in sillabati serrati, dalle ritmiche complesse e sincopate, che impegnano in tenzone voce e pianoforte, e che danno musicalmente il senso di una lingua poetica che sborda e esplode graffiante e sarcastica.

Andrea Mattevi, violista, membro del MotoContrario ensemble
Emanuele Dalmaso, sassofonista, membro del MotoContrario ensemble

Chiude il concerto una improvvisazione musicale e poetica, con il poeta Alberto Masala – particolarmente attivo nello sperimentare il senso della poesia come parola vocale e suono, della poesia come performance creativa – e il MotoContrario ensemble. Un’immersione nel tempo eventuale dell’improvvisazione, dove moduli poetici e musicali potranno incontrarsi, suggerirsi stimoli, rincorrersi, emergere cambiati, cercare l’incontro, impregnarsi e fondersi, oppure scontrarsi, cercare di sopraffarsi. Un esperimento, una prova di traduzione anche in questo caso, di relazione e rapporto, tutto giocato nel senso del probabile, dove le scelte, pur maturate nell’esperienza, devono essere rapide, e sempre saranno tentativo e rischio.

Un’opera musicale nuova in prima esecuzione (di Cosimo Colazzo) dedicata a testi di Emilio Villa. Alla Sala Filarmonica di Rovereto

2 Marzo 2017
20:30a22:00

Continua il denso programma di appuntamenti della rassegna “Sapere e futuro” organizzata dall’Associazione culturale “Piazza del Mondo”, in questo periodo particolarmente concentrata sui rapporti di musica e poesia, nel mentre propone un ponte che dall’antico raggiunge il contemporaneo.

Mercoledì 1 marzo, tra mattina e pomeriggio,  è stata la volta di Petrarca indagato da un grande storico della letteratura come Giorgio Ficara, e in parallelo il concerto del Dipartimento di Musica Antica del Conservatorio, della Scuola di Canto Rinascimentale e Barocco del Conservatorio con il Bonporti Antiqua Ensemble, impegnati su un programma di autori del ‘500 che hanno musicato i versi di Petrarca.

Si prosegue ora sul versante del contemporaneo poetico e musicale.

Giovedì 2 marzo è la volta di un’opera musicale vasta  del  compositore Cosimo Colazzo  dal titolo Les dés des ordres dedicata alla poesia sperimentale di Emilio Villa. L’opera   propone già nel titolo il senso che testo e musica vogliono condividere, del caso come fattore, nel contempo, di decostruzione e costruzione.

Emilio Villa (1914-2003), è stato un poeta multiforme, un funambolo della parola, che sezionava e ricomponeva attraversando le lingue nel gusto di associazioni e derive.  La scrittura per Villa è in uno stato di fluida prossimità con la voce, con la phonè. È corpo: il senso della materialità e del corpo della lingua, in quanto voce, anche quando è scrittura (non a caso se ne interessò Carmelo Bene). Come rileva Aldo Tagliaferri – “è stato uno dei maggiori rappresentanti della cultura europea del Secondo Novecento. Occupa una posizione centrale e addirittura unica, se teniamo conto della vastità dei suoi interessi e dei suoi rapporti con artisti di massimo rilievo”. La figura e l’opera di Villa stentano ancora oggi ad affrancarsi da quella “clandestinità” che, del resto, è stata programmaticamente perseguita dallo stesso Villa, interprete di una “avanguardia permanente”. Contro ogni accomodamento istituzionale, Villa ha praticato il rifiuto del domicilio – in movimenti, gruppi, tendenze – contro  ogni accademia. Da qui anche il suo nomadismo culturale – oltre che esistenziale – che lo ha portato a navigare dentro vari spazi culturali, all’interno di saperi diversi: poesia, critica, arte, filologia, linguistica. Il gusto della parola lo porta ad approfondire le etimologie,  a seguire i rami delle trasformazioni verbali, di deviazioni e mutazioni, i passaggi attraverso le lingue. Seguendo questi percorsi prende forma la sua poesia fatta di complesse testure plurilinguistiche. 

Sono due le opere musicali di Cosimo Colazzo in programma, entrambe in prima assoluta. Les dés des ordres (1915/1917), nella nuova versione per voce recitante, sassofoni, viola e pianoforte, mette in musica una serie inedita di testi poetici (oggetto di studio della ricercatrice Bianca Battilocchi),  che propone al centro il concetto poetico dei tarocchi, con le evocazioni che esso suscita, del senso del labirinto e del chaos.

Il testo è interpretato e cantato da una voce di baritono (il grande Roberto Abbondanza, specializzato nel repertorio contemporaneo e in quello antico), in combinazione con un ensemble strumentale a geometrie variabili (nell’interpretazione del MotoContrario ensemble, che si presenta nella formazione con Emanuele Dalmaso ai sassofoni, Andrea Mattevi alla viola, Cosimo Colazzo al pianoforte).

La musica si muove nel senso della performance labirintica. La voce si esalta nella pluralità delle lingue (reali o reinnestate), l’ensemble strumentale elabora pattern in complesse stratificazioni poliritmiche, lavorando ossessivamente su stringhe, ripetizioni e varianti.

Irriverente è Tenzone (2016), per voce (baritono) e pianoforte, dove la musica di Colazzo si esprime in sillabati serrati, dalle ritmiche complesse e sincopate, che impegnano in tenzone voce e pianoforte, e che danno musicalmente il senso di una lingua poetica che sborda e esplode graffiante e sarcastica.

Un’occasione speciale e da non perdere. L’appuntamento è   parte della serie Sapere e Futuro, incontri tra Scienza e Umanesimo, organizzata e promossa per il 2016-2017 dalla neonata associazione culturale Piazza del Mondo, presieduta dalla professoressa Giuliana Adamo (Trinity College Dublin), con sede a Trento,  inaugurata lo scorso 4 novembre con Vittore Bocchetta (classe 1918), uno degli ultimi sopravvissuti all’inferno nazista; proseguita il 2 dicembre, sempre al MUSE, con il neuroscienziato Gianluigi Gessa (e in parallelo un concerto di Andrea Mattevi e Emanuele Dalmaso, con musiche contemporanee);  quindi il 16 dicembre, al liceo Rosmini di Rovereto, con lo storico Mario Isnenghi (in parallelo il concerto pianistico di Cosimo Colazzo con musiche di autori che vissero la guerra, al fronte o nell’impegno civile dentro le società di appartenenza); e ancora il 20 gennaio, al Muse, con il fisico Eugenio Coccia tra gli scopritori delle onde gravitazionali; seguito il 24 febbraio dalle riflessioni sui pregiudizi dell’antigiudaismo discussi da Giuliana Adamo e Ugo Morelli e il 1 marzo dalle riflessioni sul Canzoniere petrarchesco da parte di Giorgio Ficara (con il concerto del Dipartimento di Musica Antica del Conservatorio di musiche del ‘500 su testi di Petrarca). La manifestazione  – realizzata grazie al contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e di Rovereto e della Regione Autonoma Trentino-Alto Adige; alla  collaborazione con l’Associazione Culturale MotoContrario, il MUSE, l’Associazione filarmonica di Rovereto, la Biblioteca Civica “G. Tartarotti” di Rovereto;  e al patrocinio del Comune di Rovereto, del Museo Storico Italiano della Guerra e dell’Accademia Roveretana degli Agiati, media partner Corriere del Trentino – ha come obiettivo quello di divulgare il sapere, offrire spunti, intessere relazioni, soprattutto a vantaggio del futuro dei giovani,  grazie all’intervento di studiosi ed esperti delle discipline più diverse.

Concerto di Emanuele Dalmaso e Cosimo Colazzo con musiche di autori ebrei perseguitati, ridotti in campo di concentramento o costretti al dispatrio

25 Febbraio 2017
20:30a22:00

Riflettere, ricordare, indagare e discutere sul tema dell’antigiudaismo:  lo si può fare anche in musica  proponendo le opere di autori ebrei, nati, cresciuti, formatisi  in Europa  che  sono stati perseguitati  per le loro origini:  differenze culturali e di religione  sono diventate, nel loro caso, leve per politiche di violenta pulizia  etnica.

E’ quanto fa il concerto che propone il duo composto da Emanuele Dalmaso (sassofono) e Cosimo  Colazzo (pianoforte), in programma nell’ambito della rassegna “Sapere e futuro” organizzata dall’Associazione culturale “Piazza del Mondo”,  sabato 25 febbraio alle ore 20.30 alla Sala Filarmonica di Rovereto.

Già il giorno precedente (venerdì 24 febbraio) si è parlato di antigiudaismo in un incontro culturale  tenuto al mattino (ore 10.30) presso l’Aula Magna del Liceo Vittoria e nel pomeriggio (alle 17) presso la Biblioteca Civica di Rovereto, con Giuliana Adamo docente presso il Trinity College di Dublino e Ugo Morelli professore all’Università di Bergamo.

Il concerto del Duo Dalmaso-Colazzo (sabato 25 febbraio, Rovereto, ore 20.30, Sala Filarmonica)  indaga il tema dell’antigiudaismo attraverso la musica e le  opere di autori ebrei perseguitati dal nazismo, deportati e uccisi, o costretti alla fuga e all’esilio. Significativamente reca il titolo “La cenere e i dispersi” a ricordare quanti furono soppressi, resi cenere dispersa agli elementi, o privati di ogni diritto di cittadinanza, costretti alla fuga, al dispatrio, all’esilio per evitare una fine segnata. Si va da Erwin Schulhoff, che, ebreo di idee comuniste, fu internato in un campo di concentramento in Germania, dove morì presto di stenti e malattia; a Paul Dessau, che riparò negli Stati Uniti, per poi, nel dopoguerra rientrare in Germania, nella Germania dell’Est orbitante intorno all’Unione Sovietica, e qui compositore di punta anche per la collaborazione con Bertolt Brecht; da Darius Milhaud, che, di cultura ebraica, compositore assai noto, lascia la Francia occupata per trovare ospitalità negli Stati Uniti (come altri intellettuali, studiosi, artisti, scienziati provenienti dall’Europa); a Bernhard Heiden (in origine dal cognome Levi) che negli Stati Uniti troverà stabile riparo insegnando composizione all’Indiana University; al caso di Paul Ben-Haim (nato Paul Frankenburger), di cultura tedesca, che, probabilmente prefigurando l’apocalisse, lasciò la Germania nel 1933, per coltivare l’idea e il sogno dello stato ebraico in Palestina.

I due eventi in programma dedicati al tema dell’antigiudaismo – incontro culturale e concerto – rientrano nella serie Sapere e Futuro, incontri tra Scienza e Umanesimo, organizzata e promossa per il 2016-2017 dalla neonata associazione culturale Piazza del Mondo, presieduta dalla professoressa Giuliana Adamo (Trinity College Dublin), con sede a Trento,  inaugurata lo scorso 4 novembre con Vittore Bocchetta (classe 1918), uno degli ultimi s

Voci compositive dalla Grande Guerra. Un concerto di Cosimo Colazzo con un programma di autori che la vissero direttamente al fronte o dall’interno della vita civile. Per ‘Sapere e futuro’ alla Sala Filarmonica di Rovereto

18 Dicembre 2016
18:00a20:00

Dopo l’incontro culturale che l’Associazione culturale ‘Piazza del Mondo’ organizza (venerdì 16 dicembre alle 10.45 al Liceo Rosmini di Rovereto) nell’ambito della manifestazione ‘Sapere e futuro’, sul tema della Grande Guerra, con il grande storico Mario Isnenghi, professore emerito dell’Università di Venezia e autore di saggi imprescindibili sull’argomento, è la volta di un concerto pianistico del massimo interesse, perché indaga, nella chiave musicale, il periodo storico e quell’evento – la guerra mondiale – che interrogò fortemente le identità intellettuali e artistiche di tutti, e anche di quanti lavoravano nell’ambito della cultura.

Il concerto, tenuto dal pianista e compositore Cosimo Colazzo, è in programma (sempre nell’ambito di ‘Sapere e futuro’) domenica 18 dicembre alle ore 18 alla Sala FIlarmonica di Rovereto (in Corso Rosmini 86). Presenta musiche di autori che hanno vissuto in diretta la guerra ai vari fronti: come Bliss, inglese, ufficiale di artiglieria, ferito e intossicato dai gas; Schulhoff ceco, che la combattè in Galizia contro il fronte russo, anche lui ferito nel corpo e provato psicologicamente; Miaskovskij, che la combattè, viceversa, dalla parte dei russi, e per il quale la guerra fu l’evento decisivo – come scrive – che richiese una nuova e diversa precisione del suo linguaggio. Ci sono poi coloro che, impegnati nella dimensione civile, scrivono apposite composizioni, per sostenere la propria parte, riflettendo insieme sulla realtà cruda della guerra: così Debussy e il nostro Mascagni (in opere diverse nello stile dei due autori, e comunque sobrie e antiretoriche). Oppure Casella, interventista, ma presto consapevole della catastrofe comunque irredimibile che è questa particolare guerra, vorace e quasi senza un orizzonte finale: le sue opere dure e dissonanti, che significano, all’epoca, proprio qesto stato di dura lacerazione della coscienza. Nel programma sono incluse alcune opere di Colazzo, che nella ritmica fredda e inesorabile, oppure nei silenzi estremi, testimoniano di un’attuale riflessione sulla guerra, e anche di una protesta contro.

Gli eventi di ‘Sapere e futuro’ sono organizzati dall’Associazione culturale ‘Piazza del Mondo’ in collaborazione con l’Associazione Filarmonica di Rovereto econ l’Associazione MotoContrario di Trento, con il contributo di Fondazione CARITRO e Regione Autonoma di Trento, con il patrocinio di Accademia Roveretana degli Agiati, Museo storico della Guerra, Comune di Rovereto, mentre media partner è il quotidiano ‘Corriere del Trentino’. Si sottolinea anche la collaborazione con vari istituti scolastici sul territorio.

L’ingresso al concerto è libero


DOMENICA 18 DICEMBRE 2016 


18:00 | Rovereto (TN) | Sala Filarmonica – Corso Rosmini 86


Concerto

UN SALTO NEL BUIO. MUSICA E GRANDE GUERRA

Pianista COSIMO COLAZZO


Ingresso libero


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PROGRAMMA

Nikolaj Jakovlevič Mjaskovskij (1881-1950) – Eccentricities sei pezzi per pianoforte (1917-1922) op. 25

Andante semplice – Allegro tenebroso e fantastico – Largo e pesante – Quieto – Allegro vivace – Molto sostenuto ed espressivo

Arthur Bliss (1891-1975) – Two Piano Pieces (1923)

‘Bliss’ (A One-Step) – The Rout Trot

Claude Debussy (1862-1918) – Berceuse héroique, pour rendre hommage au roi Albert I de Belgique et à ses soldats (1914)

Pietro Mascagni (1863-1945) – Sunt lacrymae rerum! (1914)

Alfredo Casella (1883-1947) – Sonatina (1916) op. 28

Allegro con spirito – Minuetto – Finale

 …………………………

Cosimo Colazzo (1964) – I fragorosi silenzi, la fine (2015) 

Igor Stravinskij (1882-1971) – Piano-rag-music (1919) 

Ervin Schulhoff (1894-1942) – Fünf Pittoresken (1919) op. 31

Foxtrot – Ragtime – In futurum – One-step – Maxixe

Cosimo Colazzo (1964) – Jeux de contrastes (2015)


NOTE BIOGRAFICHE DI COSIMO COLAZZO

Cosimo Colazzo, nato a Melpignano (Lecce) nel 1964, compositore, pianista, direttore d’orchestra, è autore di una vasta produzione, premiato, per sue opere, in concorsi nazionali e internazionali. La sua musica è stata eseguita in vari paesi europei, negli Stati Uniti, in America Latina, in Giappone, ed è pubblicata da Rai Trade – Contemporary. Come pianista ha tenuto concerti in Italia, in vari paesi europei, negli Stati Uniti, impegnato sulle letterature del ‘900 e contemporanee, con particolari apporti interpretativi e di ricerca artistica rispetto ad autori come Mjaskovskij, Schulhoff, Ustvolskaya, Lopes-Graça, Mompou, ecc. È membro dell’équipe di ricerca del CESEM, Centro de Estudos de Sociologia e Estética Musical, della Universidade Nova di Lisbona. Attualmente è docente di Composizione al Conservatorio di musica di Trento. Dello stesso Conservatorio è stato direttore dal 2005 al 2011. Faculty Member e artist in residence, a partire dal 2012, presso la Italian School del Middlebury College, negli Stati Uniti.


NOTE AL PROGRAMMA DEL CONCERTO

Un concerto pianistico con, in programma, autori che hanno vissuto direttamente la guerra su fronti opposti, come il russo Miaskovski, l’inglese Bliss, il ceco Schulhoff. Vengono presentate opere di quel periodo o subito successivo. L’esperienza della guerra è formativa del loro linguaggio musicale, lo precisa spesso in termini di protesta e di rifiuto della tradizione europea (Schulhoff; Bliss), o di un timbrismo scuro (Miaskovskij). Altri autori, nello stesso periodo, vivono la guerra da una prospettiva di vita civile, dentro una società che nondimeno è segnata dalla guerra. Anche qui opere che si rivolgono alla guerra con una sensibilità malinconica e ripiegata (Debussy; Mascagni), oppure risentendola nei termini della dissonanza e della atonalità (Casella).

Nikolaj Jakovlevič Mjaskovskij (1881-1950), Eccentricities: sei pezzi per pianoforte (1917-1922) op. 25. (Andante semplice; Allegro tenebroso e fantastico; Largo e pesante; Quieto; Allegro vivace; Molto sostenuto ed espressivo). Mjaskovskij combattè nelle fila dell’esercito russo durante la prima guerra mondiale, sul fronte che, in Galizia, opponeva i russi agli austriaci. Ricorda l’esperienza come un avvenimento decisivo rispetto alla sua ricerca, all’evoluzione del suo linguaggio e del suo stile, nonché come fattore di profonda trasformazione spirituale della persona. Così scrive: «La guerra ha profondamente arricchito la mia riserva d’impressioni interiori ed esteriori, e allo stesso tempo ha schiarito le mie idee musicali. La maggior parte delle mie composizioni del fronte ha un carattere, se non più chiaro, almeno più obiettivo». Fu ferito e, mentre era convalescente, si dedicò alla composizione della Sinfonia n. 4. Sempre negli anni della guerra compose la fortunatissima Sinfonia n. 5. L’esperienza della guerra è presente quando compone le prime idee per Eccentricities, opera che porterà a termine negli anni Venti, impregnata di timbriche scure, di fantasie sonore tenebrose richiamate da significative didascalie.

Arthur Bliss (1891-1975), Two Piano Pieces (1923) (‘Bliss’ [A One-Step]; The Rout Trot). Arthur Bliss ha  partecipato alla prima guerra mondiale, già subito all’avvio, come volontario nella British Army, servendo con onore nel corpo delle Grenadier Guards. “Il mio temperamento – scrive – mi richiede di assumere delle scelte e un ruolo attivo, non passivo. Io vedo me stesso in azione”. La sua musica procede in parallelo con questo suo atteggiamento estroverso, pronto a intervenire, partecipare. La Guerra coincide con un passaggio di maturazione della sua personalità, sotto il profilo umano come artistico. Ed è in una tale condizione di cambiamenti, che egli sta vivendo intensamente, che incontro il jazz. La sua formazione colta si apre a un’altra cultura, che lo colpisce davvicino, complice l’esperienza militare. Dal 1917 le truppe americane sono in Europa e portano con sé una musica nuova. I giovani europei ne sono affascinati. Bliss risponde adottando, in sue composizioni, riprese di ritmi, motivi, armonie, che vengono dal jazz, da nuove, bizzarre, scatenate danze che arrivano anche attraverso la radio e i grammofoni sempre più diffusi.

Claude Debussy (1862-1918), Berceuse héroique, pour rendre hommage au roi Albert I de Belgique et à ses soldats (1914) per pianoforte. La partitura, idealmente rivolta alla nazione belga, dichiara il suo essere solidale con il destino di quel popolo che, nel 1914, ha subito l’invasione tedesca, nonostante il  paese fosse neutrale. Si parla significativamente di «stupro del Belgio», per intendere quanto subìto dalla sua popolazione, vittima di veri e propri crimini di guerra, nonostante la salvaguardia sancita da patti internazionali. Debussy espresse parole di disapprovazione per la guerra, in quanto essa è radicalmente altro dall’Arte che inibisce e opprime. Il suo nazionalismo lo porta a sottolineare con forza il senso dell’identità francese –  che ha a che fare con specifiche linee evolutive della storia e con il maturare di una continuità coerente con le proprie tradizioni culturali – ma mai avrebbe esaltato, con la propria arte, la necessità della guerra, in quanto profondamente convinto della radicale incompatibilità tra le due.

Pietro Mascagni (1863-1945) Sunt lacrymae rerum! (1914) per pianoforte. È il contributo di Pietro Mascagni all’iniziativa dello scrittore Hall Caine, che aveva chiesto l’intervento di vari artisti europei per una pubblicazione comune, volta a celebrare la resistenza del Belgio contro la Germania, che aveva invaso il Belgio nonostante fosse neutrale. La pubblicazione, voluta e sostenuta dal «The Daily Telegraph» che ne sarà l’editore, è il King Albert’s Book. A Tribute to the Belgian King and People from Representative Men and Women throughout the World. Mascagni scrive un pezzo breve – il cui titolo, Sunt lacrimae rerum!, è ripreso dal verso 462 del I libro dell’Eneide – rappresentativo di una volontà di approfondimento nella commemorazione. La scrittura è volutamente disadorna, fatta di una melodia spoglia e soprattutto di accordi, mentre l’armonia si rende complessa e tende a evitare percorsi lineari e risolti.

Alfredo Casella (1883-1947), Sonatina (1916) op. 28 per pianoforte. Le opere che Alfredo Casella scrive nel periodo della Grande Guerra sono frutto di un’esperienza di ricerca radicale, che ribalta ogni stato convenzionale del suono. Sono partiture che ricercano l’urto, la dissonanza, che sentono l’armonia come esperienza timbrica, che estendono lo spettro della tastiera pianistica a cercare anche gli stati del rumore, della materia quasi informale. La ritmica a volte è ossessiva, primitiva. Il sogno della forma precisa e oggettiva, polemicamente anti-romantica, cui rinviano alcuni sottotitoli con il loro richiamo a formule storiche (si veda, ad esempio, il movimento interno, Minuetto), si mescola a questa ricerca che appare invece sostanzialmente aperta, dai confini non dati. È musica complessa, fortemente interrogativa e problematica, come i tempi storici che Casella sta vivendo.

Cosimo Colazzo (1964), I fragorosi silenzi, la fine (2015) per pianoforte. La guerra ci raggiunge nella forma di video che rivelano immagini di luce, come esplosioni senza suono. La nostra percezione, mediata da uno schermo, le vive irreali. Ma hanno carico di morte e di fine. Il compositore richiama quel silenzio che è di morte lontana: atroce morte silente, rallentata, distillata in un silenzio evaporato e stupefatto.  Silenzio fragoroso. Silenzio sensibilizzato e teso: per non dimenticare.

Igor Stravinskij (1882-1971), Piano-rag-music (1919) per pianoforte. Stravinskij ha molto vivo il senso della composizione come qualcosa di oggettivo, forma e materiali che si esaltano nelle loro qualità concrete, di ritmo, timbrica presente. Riduce per questo ogni nebbia espressiva, che tradisca la retorica dell’io. Ciò accade molto nella fase in cui vive la guerra (la prima del secolo che infiammi tutta Europa e il mondo), le sue conseguenze, esule volontario in Svizzera. Qui sperimenta il senso di un linguaggio ridotto, di forme essenziali. Come se, di fronte ad un evento cruciale e distruttivo, la vita assumesse consapevolezza di se stessa negli aspetti più puri e basici. L’attenzione per il jazz, visibile in alcune opere, tra cui Piano rag music (1919), gli serve come ulteriore apertura, verso un mondo culturale altro, capace di relativizzare o contrastare ironicamente alcune tradizioni retoriche. Ma l’accostamento al jazz è nel segno anche qui, di una distanza. Nessun abbandono. Dissonanze acide, accostamenti netti e senza sfumature, oggetti musicali diversi e sovrapposizioni, stratificazioni in piena evidenza

Ervin Schulhoff (1894-1942), Fünf Pittoresken (1919) op. 31 per pianoforte (Foxtrott, Ragtime, In futurum, One-step, Maxixe). Lo scoppio della prima guerra mondiale fu evento decisivo per Schuloff, ciò che lo forgiò e spinse il suo linguaggio in direzioni radicali. Fu arruolato nell’esercito austriaco. Inizialmente fu di stanza a Praga, ma poi combatté in Ungheria. Nel 1916 fu ferito alla mano da una granata e subì un grande shock nervoso. Nel 1917 combatté sul fronte russo. Alla fine della guerra sentì il peso di un’esperienza devastante. Ne emerse disilluso, ma anche con una grande rabbia, che esprimeva in opere provocatorie e sperimentali, anche dada, contro ogni residuo neoromantico, mentre politicamente accoglieva le idee socialiste. Dà spazio all’alterità del jazz, con il suo nerbo giovane e ritmico. Ma il suo gioco non è solo leggero se, nella leggerezza ironica, dirige lo sguardo direttamente verso il nulla, il vuoto, la pagina bianca. In un brano delle Fünf Pittoresken, dal titolo In futurum, visionario e ironico, irrora la pagina di sole pause e qualche gioco grafico, dando così spazio al silenzio, all’alterità forse dispersa. Un gioco o una seria interrogazione che anticipa di molti anni quanto Cage avrebbe più tardi trovato e messo in scena. Qui probabilmente con un diverso tessuto di significati, perché vi è iscritto il senso stravolto della guerra e del tramonto dell’Europa, divenuta un enorme campo di battaglia.

Cosimo Colazzo (1964), Jeux de contrastes (2015) Oggi la guerra è confinata in una dimensione asettica, ridotta a mera questione tecnica, di controllo e delimitazione razionale, professionale, di un male relativo. Lo scacchiere mondiale tutto riduce a gioco, dove la morte e la vita perdono il senso dei corpi e dei destini individuali. Così, paradossalmente, questo brano, esprime il senso del ritmo composito e multiforme, del ‘gioco’ e dei ‘contrasti’, e simultaneamente organizza e rapprende la sonorità – diversamente da altre opere dell’autore, che ambiscono al flusso di rapporto tra suono e silenzio – in una dimensione solida, precisa e netta.


INFO: segreteria@piazzadelmondo.it


Invito Concerto Cosimo Colazzo – programma di sala

Corpo a corpo col jazz. Concerto di Emanuele Dalmaso e Cosimo Colazzo

19 Novembre 2016
20:45a22:45
TrentinoInJazz 2016 – Ai confini e oltre
Sabato 19 novembre ore 20.45, Trento, Sala della Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto – V. Calepina 1

CORPO A CORPO COL JAZZ
Dal Novecento a oggi, avanguardie e jazz

Emanuele Dalmaso – sassofoni

Cosimo Colazzo – pianoforte

Nell’ambito di TrentinoInJazz – Ai confini ed oltre

All’inizio del ‘900 alcuni dei ritmi che agitano gli Stati Uniti raggiungono l’Europa. Sono ritmi provenienti dal sottofondo della cultura afroamericana.
L’incontro con questi nuovi linguaggi apre ai compositori europei di area classica nuove strade che vengono percorse. L’attenzione è tutta volta al ritmo. Il jazz è percepito come ritmo pulsante, scosso da sincopi e asimmetrie, legato al movimento del corpo ovvero al ballo. Il linguaggio del jazz, interpretato in tal modo, feconda poetiche musicali che attraverso il gioco, l’ironia e il gusto del leggero mettono volutamente in crisi la retorica tradizionale della musica classica legata al sentimentalismo romantico.
Oggi lo sguardo può confidare in una prospettiva storica lunga, che ha visto combinazioni molto variate del rapporto tra spirito d’avanguardia e jazz. Il concerto apre una finestra anche su espressioni recenti dell’avanguardia musicale che vive un rapporto con certe suggestioni del jazz. Verranno eseguite musiche di Paul Dessau, Cosimo Colazzo, Mario Carro, Erwin Schulhoff, Graham Fitkin.

PROGRAMMA

 Paul Dessau (1894-1979)

Suite (1935) per sassofono contralto e pianoforte

Petite Ouverture – Air – Serenade

Cosimo Colazzo (1964)

Tenzone (2016) per sassofono baritono e pianoforte

Mario Carro (1979)

Chugaeri (2015) per sassofono contralto e pianoforte

Erwin Schulhoff (1894-1942)

Hot-Sonate (Jazz-Sonate) (1930) per sassofono contralto e pianoforte

I – II – III – IV

Cosimo Colazzo (1964)

Inductus  (2016) per sassofono soprano e pianoforte

Graham Fitkin (1963)

Gate (2001) per sassofono soprano e pianoforte

GLI INTERPRETI

Emanuele Dalmaso si è diplomato in Sassofono al Conservatorio di Musica di Trento sotto la guida di Armando Ghidoni, con il massimo dei voti, lode e menzione d’onore. Ha studiato anche con il sassofonista Pepito Ros e ha seguito vari corsi di perfezionamento con David Brutti. Insegna presso la Scuola Musicale ‘Il Diapason’ di Trento. Ha tenuto seminari sulle tecniche contemporanee per il sassofono al Conservatorio di musica di Trento. Ha tenuto una masterclass di Sassofono per l’Accademia estiva internazionale di Lasino,  È membro del Motocontrario ensemble, con il quale ha eseguito molte opere in prima esecuzione assoluta. Più in generale, come sassofonista, è protagonista di prime esecuzioni di opere scritte appositamente per lui. Membro del Duo ‘To B.E. 2’, sassofono e live electronics, per cui collabora con Raul Masu, ha pubblicato il CD ‘UP’ per l’etichetta Liarss. Suona in duo con il pianista Cosimo Colazzo e, sempre in duo, con il percussionista Federico Agnello. Dalmaso è Endorsing Artist di Légère, prestigioso marchio canadese di ance. Suona sassofoni Rampone & Cazzani.

Cosimo Colazzo, nato a Melpignano (Lecce) nel 1964, compositore, pianista, direttore d’orchestra, è autore di una vasta produzione, premiato in concorsi nazionali e internazionali. La sua musica è stata eseguita in vari paesi europei, negli Stati Uniti, in America Latina, in Giappone, ed è pubblicata da Rai Trade – Contemporary. Sue opere sono state premiate in Concorsi nazionali e internazionali di composizione. Come pianista ha tenuto concerti in Italia, in vari paesi europei, negli Stati Uniti, impegnato sulle letterature del ‘900 e contemporanee, con particolari apporti interpretativi e di ricerca artistica rispetto ad autori come Mjaskovskij, Schulhoff, Ustvolskaya, Lopes-Graça, Mompou, ecc. È membro dell’équipe di ricerca del CESEM, Centro de Estudos de Sociologia e Estética Musical, della Universidade Nova di Lisbona. È autore di saggi e volumi pubblicati in Italia e all’estero. Attualmente è docente di Composizione al Conservatorio di musica di Trento. Dello stesso Conservatorio è stato direttore dal 2005 al 2011. Faculty Member e artist in residence, a partire dal 2012, presso la Italian School del Middlebury College, negli Stati Uniti.

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Migrazioni musicali: dall’America all’Europa. Un concerto di Cosimo Colazzo con musiche di Bliss, Casella, Milhaud, Stravinskij, Schulhoff e dello stesso Colazzo. Elementi del jazz, nei primi decenni del ‘900, concorrono alle poetiche nuove volte alla conquista di altri territori anche in direzione del ritmo. Per la Italian School del Middlebury College at Mills. alla Concert Hall del Mills College a Oakland, in California

17 Luglio 2016
19:45a21:30

Italian School Middlebury College @ Mills

Concert Hall Mills College – Oakland CA

Concerto

Domenica 17 luglio 2016 ore 19.45

Migrazioni musicali: dall’America all’Europa

Pianista Cosimo Colazzo

 

Arthur Bliss (1891-1975) – Two Piano Pieces (1923) per pianoforte

‘Bliss’ (A One-Step) – The Rout Trot

 Alfredo Casella (1883-1947) – Sonatina (1916) op. 28 per pianoforte

Allegro con spirito – Minuetto – Finale 

Cosimo Colazzo (1964)  Jeux de contrastes (2015) per pianoforte

Darius Milhaud (1892-1974) –  Caramel mou (1920) op. 68 per pianoforte

Igor Stravinskij (1882-1971) – Piano rag music (1919) per pianoforte

Erwin Schulhoff (1894-1942) – Fünf Pittoresken (1919) op. 31 per pianoforte

Foxtrot – Ragtime – In futurum – One-step – Maxixe

 

NOTE AL PROGRAMMA

All’inizio del ‘900 alcuni dei ritmi che agitano gli Stati Uniti raggiungono l’Europa. Sono ritmi provenienti dal sottofondo della cultura afroamericana. Il transito avviene in forme edulcorate e normalizzate, in modo che quel linguaggio possa essere tradotto in scrittura e rappresentato nei teatri del vecchio mondo. L’incontro con questi nuovi linguaggi apre ai compositori europei di area classica nuove strade che vengono percorse. L’attenzione è tutta volta al ritmo. Il jazz è percepito come ritmo pulsante, scosso da sincopi e asimmetrie, legato al movimento del corpo ovvero al ballo. Il linguaggio del jazz, interpretato in tal modo, feconda poetiche musicali che attraverso il gioco, l’ironia e il gusto del leggero mettono volutamente in crisi la retorica tradizionale della musica classica legata al sentimentalismo romantico.

Il concerto offre un’idea di questo passaggio particolarmente rilevante nei primi decenni del Novecento in autori quali Schulhoff, Milhaud, Stravinskij, Bliss, Casella.

Il dialogo tra jazz e classica attraversa, in fasi e modi diversi, tutto il secolo fino ad oggi. Il concerto presenta una composizione nuova di Cosimo Colazzo.

Cosimo Colazzo, nato a Melpignano (Lecce) nel 1964, compositore, pianista, direttore d’orchestra, è autore di una vasta produzione, premiato in concorsi nazionali e internazionali. La sua musica è stata eseguita in vari paesi europei, negli Stati Uniti, in America Latina, in Giappone, ed è pubblicata da Rai Trade – Contemporary. Come pianista ha tenuto concerti in Italia, in vari paesi europei, negli Stati Uniti, impegnato sulle letterature del ‘900 e contemporanee, È membro dell’équipe di ricerca del CESEM, Centro de Estudos de Sociologia e Estética Musical, della Universidade Nova di Lisbona. Attualmente è docente di Composizione al Conservatorio di musica di Trento, in Italia. Dello stesso Conservatorio è stato direttore dal 2005 al 2011. Faculty Member e artist in residence, a partire dal 2012, presso la Italian School del Middlebury College, negli Stati Uniti.

Al via il festival Contrasti. Da febbraio ad aprile 2016, tre fine-settimana intensivi, con numerosi concerti, seminari, tavole rotonde.

Contrasti, festival giovane e internazionale, sulle musiche contemporanee, promosso dall’Associazione ‘Motocontrario’, in svolgimento a Trento da febbraio ad aprile. Nella terza edizione, in vari week-end intensivi propone le ultime tendenze delle giovani generazioni, le ricerche di campo elettronico, tra musica e interattività, le nuove frontiere dei suoni strumentali ed elettrici, aperture interdisciplinari alla poesia, voci dall’Europa, e un confronto tra antico e contemporaneo, nella chiave della musica in regione.

Un festival giovane e internazionale che si occupa di musica nuovissima e delle letterature musicali del ‘900. È, a Trento, il festival ‘Contrasti’, promosso dall’Associazione culturale ‘Motocontrario’ e dal ‘Motocontrario ensemble’. Giunto alla terza edizione, quest’anno si propone da febbraio ad aprile per tre week-end intensivi di iniziative, con concerti, seminari, incontri, tavole rotonde, installazioni.

Tutti gli eventi sono a ingresso libero e aperti a tutti. Si svolgeranno presso la Sala della Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto, in Via Calepina a Trento, presso il Castello del Buonconsiglio e presso l’Abbazia di San Lorenzo.

Il primo week-end, che si svolge alla Sala della Caritro, nei giorni 20 e 21 febbraio, rispettivamente sabato e domenica, è indirizzato alla ricerca musicale elettronica. Si parte sabato alle 14 con un’installazione interattiva elaborata dall’interAction lab (al DISI – Dipartimento di Ingegneria e Scienze Informatiche – Università degli Studi di Trento), e si segue con un seminario a più voci, alle 15, che riunisce la riflessione di Fabio Morreale, Mauro Graziani, Raul Masu, sul tema delle nuove frontiere dell’interattività. Quindi Ardan Dal Ri, alle 17.30, tiene un concerto di chitarra elettrica con musiche – alcune in prima – di Romitelli, Murail, Colazzo, Dal Ri, Longo. La chitarra elettrica rivela intero il suo potenziale di vasto generatore di suoni dagli orizzonti larghissimi, nell’interazione di approccio tradizionale alla corda e di azione elettrica e elaborativa con una potente suite di pedali. Segue, alle 19, il concerto del duo To blow electricity con Raul Masu  (live electronics), Emanuele Dalmaso (sassofoni), cui si uniranno anche alcuni elementi del Motocontrario Ensemble. Il duo ha appena pubblicato un CD con musiche nuove anche appositamente scritte. I sax di Dalmaso, con le potenzialità timbriche sviluppate da una tecnica virtuosistica generatrice di suoni nuovissimi, che è propria di Dalmaso, tra i sassofonisti più in vista in Italia, si unisce all’elaborazione elettronica raffinata e avanzata di Masu.

Il giorno successivo, domenica 21, è la volta di un concerto acusmatico, alle 17.30, realizzato con il solo computer, senza strumenti, e ascolto diretto dei suoni prodotti e diffusi attraverso sistemi di ascolto. Il concerto è tenuto da Marco Matteo Markidis (strumenti elettronici), e ha in programma musiche di Traversa, Roads, Fernandez, Markidis, Pozzi, di Scipio. Anche qui prime esecuzioni. Come per il successivo concerto, delle 19, del Duo Adiabatic Invariants – con Luca Gazzi (percussioni), Marco Matteo Markidis (live electronics) – integrato da elementi del Motocontrario ensemble. Vi agiranno elettronica, percussioni e strumenti, anche per una serie di improvvisazioni guidate.

Nel mese successivo, in marzo, sempre alla Sala Caritro, si svolge una tre giorni intensa di concerti e incontri, dal 18 al 20 marzo, da venerdì a domenica. Si distinguono, nei tre giorni, tre seminari, sempre alle ore 10, sulle tecniche estese e avanzate per gli strumenti, tenuti, per il sassofono, da Emanele Dalmaso – 18 marzo -, per il pianoforte da Marco Longo – 19 marzo -, per gli archi da Andrea Mattevi – 20 marzo. Nel pomeriggio di venerdì 18 marzo, a partire dalle 15.30, un interessantissimo seminario sul panorama della musica contemporanea in Spagna, tenuto da Francisco Josè Martin Quintero, docente di composizione al Conservatorio Superior di Córdoba, in Spagna Si avrà la possibilità, da parte di un compositore di grande cultura musicale, di conoscere quanto si muove nell’ambito della ricerca musicale in Spagna, anche nelle sue proiezioni di dialogo internazionale con le tendenze attuali. In serata, alle 19, un concerto, per sassofono e pianoforte, tenuto da Emanuele Dalmaso e Cosimo Colazzo, con musiche di Quintero, Sánchez-Verdú, e altri compositori spagnoli delle ultime generazioni.

Il giorno successivo, 19 marzo, alle 16.30, è la volta di una tavola rotonda dedicata alla discussione delle più avanzate esperienze musicali e creative, che coinvolgono le generazioni più giovani; quindi, alle 19,  il concerto derivato dalla Call internazionale promossa dall’Associazione ‘Motocontrario’, che è riuscita a muovere l’interesse di quasi 250 compositori, provenienti da tutto il mondo, che hanno inviato ciascuno una composizione, per la considerazione della Commissione di selezione del Motocontrario ensemble. Il livello delle opere ricevute è stato altissimo. Ne è derivata la scelta di una serie di opere, alcune delle quali vengono eseguite nella serata dedicata, mentre altre sono state collocate in diversi spazi dal festival, sin dal primo week-end, quello elettronico, passando attraverso il concerto di sax e pianoforte dedicato alla Spagna contemporanea, e poi proseguendo con altri concerti.

Il giorno dopo, domenica 21 marzo, è dedicato ai rapporti di musica e poesia, a esperienze che mettono insieme il dato vocale e di parola con quello sonoro e musicale. Le iniziative sono svolte in collaborazione con la rivista di ricerca poetica ‘Anterem’.  Alle 15, si avrà una tavola rotonda, con poeti e compositori invitati sui temi della ricerca musicale in relazione alla parola poetica. Quindi, due concerti. Alle ore 17.30, il duo Hartmut Schulz (baritono) – Maurizio Barbetti (viola), eseguirà musiche di Vaughan Williams, Holst, Hindemth, Kock, Jonsson, Colazzo, Karboni. Di seguito, alle 19, un altro concerto, che chiude il week-end di marzo del festival, prevede l’esecuzione di opere su testi poetici, scelti insieme con la rivista Anterem, di autori del collettivo di compositori ‘Motocontrario ensemble’.

L’ultimo week-end di Contrasti, conclusivo del festival, è quello del 23 e del 24 aprile, rispettivamente sabato e domenica. Prevede il confronto dell’antico e del contemporaneo, nella chiave della musica nella regione del Trentino Alto Adige. Il programma è stato elaborato in collaborazione con il Centro di eccellenza Feininger di Trento.

Si parte sabato 23 alle 16, alla Sala Caritro, con una conferenza dedicata a Carlo Belli musicista, tenuta da Cosimo Colazzo. Belli era critico d’arte, ma appassionato di musica, e anche compositore in proprio, sulla scia dei linguaggi di Satie e Stravinskij. Segue un concerto, alle 17.30, per viola sola di Andrea Mattevi, con pezzi del repertorio del ‘900 e contemporanei. Di seguito, il concerto, alle 19, del Motocontrario ensemble che propone opere di autori trentini del ‘900 e di oggi, tra cui si segnalano composizioni di Belli, Sartori, Todeschi, Franceschini, Gianotti.

Il giorno successivo, domenica 24 è dedicato a un confronto, che si estende per tutto il giorno, tra i repertori antichi e i repertori d’oggi, con prime esecuzioni assolute, concerti di musica antica in prima moderna, seminari e tavole rotonde. In mattinata si avranno al Castello del Buonconsiglio, Sala delle Marangonerie, due seminari, a partire dalle ore 10, tenuti rispettivamente da Marco Gozzi, docente all’Università di Trento, sulle Sequenze nei Codici Trentini del Castello del Buonconsiglio e nei Codici di Castel Tirolo, e da Roberto Gianotti, docente al Conservatorio di Trento, sul Prosario domenicano trentino della Biblioteca Feininger (sec. XV). Il pomeriggio, alle 14.30, si svolge all’Abbazia di San Lorenzo, una tavola rotonda dal titolo significativo, ‘Cosa mi dice l’antico?’, con compositori e musicologi, Seguirà alle 16 un appuntamento di grande richiamo, il concerto con la prima esecuzione moderna delle Sequenze riprese da un Prosario domenicano del XV sec. proveniente dal Convento di S. Lorenzo a Trento , che sarà tenuto dal Gruppo Vocale Feininger. Seguirà, in serata, alle 20.30, sempre all’Abbazia di San Lorenzo, un concerto con musiche appositamente scritte per questo progetto, ispirate da un confronto con il repertorio delle Sequenze medievali di area tedesca, come risultano raccolte nella Biblioteca Feininger. Le musiche sono state composte da  Armando Franceschini, Roberto Gianotti, Cosimo Colazzo, Marco Longo, Andrea Mattevi, Raul Masu e saranno eseguite dal Motocontrario ensemble,

INFO – Associazione culturale MOTOCONTRARIO – Motocontrario ensemble – Web www.motocontrario.it – Facebook https://www.facebook.com/motocontrarioensemble –  email segreteria@motocontrario.it – tel. 3803207730

Un concerto per celebrare la Giornata della Memoria. E per interrogarsi, sull’oggi e sul futuro. Dalmaso e Colazzo in duo, con musiche di Heiden, Dessau, Schulhoff e Colazzo.

In un tempo problematico come il nostro, la memoria di un passato di guerra e sopraffazioni, delle dittature che hanno puntato allo sterminio di popoli e culture diventa cruciale. Anche per la domanda circa il nostro futuro. Ricordare, come succede con le celebrazioni della ‘Giornata della memoria’ è essenziale, importante. Lo si fa con iniziative culturali e dibattiti. Con i concerti. Come quello organizzato dall’Associazione culturale ‘Motocontrario’, che, con il duo Emanuele Dalmaso al sassofono e Cosimo Colazzo al pianoforte, propone musiche di autori che hanno fuggito il nazismo o dal nazismo sono stati eliminati. Il concerto si tiene venerdì 29 gennaio 2016 alle ore 20.30 presso la Sala della Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto, in Via Calepina 1 a Trento. Il concerto è a ingresso libero.

Significativamente è stato dato al concerto il titolo ‘In futurum?’, a significare la domanda circa le prospettive che ci attendono, che non possono essere scisse dalle questioni del passato, quando queste ultime hanno segnato la storia con tracce ineliminabile.

Il titolo del concerto viene a sua volta da un titolo delle Pittoresken di Erwin Schulhoff, compositore morto in un campo di concentramento in Germania, che saranno eseguite nel concerto. Al titolo s’è aggiunto un punto d’interrogazione, per significare la volontà di riflessione e di scandaglio critico, e anche l’ansia di fronte a qualcosa d’incerto nei momenti di crisi. Un brano composto di soli silenzi, irridente e interrogativo quello di Schulhoff. Con le sue musiche, nel concerto, anche un’opera di Paul Dessau, ebreo che fuggì il nazismo riparando negli Stati Uniti, poi rientrato nella Germania dell’Est dove avrebbe rivestito un ruolo di rilievo in campo artistico e musicale collaborando con Bertolt Brecht. Altro autore nel concerto è Bernhard Heiden (in origine dal cognome Levi, poi abbandonato per quello della madre), rifugiatosi anch’egli negli Stati Uniti, dove sarebbe rimasto, divenendo docente di composizione alla Indiana University. Infine un brano recente del compositore Cosimo Colazzo, che riflette sui temi della guerra e della violenza oggi, attraverso atmosfere estreme, che intendono osservare, ascoltare le pieghe del silenzio e del vuoto.

 

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INFO

Concerto del Duo Emanuele Dalmaso, sassofono – Cosimo Colazzo, pianoforte

‘In futurum?’

Concerto in relazione alla ‘Giornata della Memoria 2016’

Venerdì 29 gennaio 2016 ore 20.30

Sala Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto

  1. Calepina 1 Trento

INGRESSO LIBERO

Musiche di Heiden –  DessauColazzoSchulhoff

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PROGRAMMA

Bernard Heiden (1910-2000)

Sonata (1937) per sassofono contralto e pianoforte

Allegro – Vivace –  Adagio-Presto

 

Paul Dessau (1894-1979)

Suite (1935) per sassofono contralto e pianoforte

Petite Ouverture – Air – Serenade

 

Cosimo Colazzo [1964]

I fragorosi silenzi, la fine [2015] per pianoforte

 

Erwin Schulhoff (1894-1942)

Fünf Pittoresken (1919) op. 31 per pianoforte

Foxtrot – Ragtime – In futurum – One-step – Maxixe

 

Erwin Schulhoff (1894-1942)

Hot-Sonate (Jazz-Sonate) (1930) per sassofono contralto e pianoforte

I – II – III – IV

 

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GLI INTERPRETI

Emanuele Dalmaso si è diplomato in Sassofono al Conservatorio di Musica di Trento sotto la guida di Armando Ghidoni, con il massimo dei voti, lode e menzione d’onore. Ha studiato anche con il sassofonista Pepito Ros e ha seguito vari corsi di perfezionamento con David Brutti. Insegna presso la Scuola Musicale ‘Il Diapason’ di Trento. Ha tenuto seminari sulle tecniche contemporanee per il sassofono al Conservatorio di musica di Trento. Ha tenuto una masterclass di Sassofono per l’Accademia estiva internazionale di Lasino,  È membro del Motocontrario ensemble, con il quale ha eseguito molte opere in prima esecuzione assoluta. Più in generale, come sassofonista, è protagonista di prime esecuzioni di opere scritte appositamente per lui. Membro del Duo ‘To B.E. 2’, sassofono e live electronics, per cui collabora con Raul Masu, ha pubblicato il CD ‘UP’ per l’etichetta Liarss. Suona in duo con il pianista Cosimo Colazzo e, sempre in duo, con il percussionista Federico Agnello. Dalmaso è Endorsing Artist di Légère, prestigioso marchio canadese di ance. Suona sassofoni Rampone & Cazzani.

 

Cosimo Colazzo, nato a Melpignano (Lecce) nel 1964, compositore, pianista, direttore d’orchestra, è autore di una vasta produzione, premiato in concorsi nazionali e internazionali. La sua musica è stata eseguita in vari paesi europei, negli Stati Uniti, in America Latina, in Giappone, ed è pubblicata da Rai Trade – Contemporary. Sue opere sono state premiate in Concorsi nazionali e internazionali di composizione. Come pianista ha tenuto concerti in Italia, in vari paesi europei, negli Stati Uniti, impegnato sulle letterature del ‘900 e contemporanee, con particolari apporti interpretativi e di ricerca artistica rispetto ad autori come Mjaskovskij, Schulhoff, Ustvolskaya, Lopes-Graça, Mompou, ecc. È membro dell’équipe di ricerca del CESEM, Centro de Estudos de Sociologia e Estética Musical, della Universidade Nova di Lisbona. È autore di saggi e volumi pubblicati in Italia e all’estero. Attualmente è docente di Composizione al Conservatorio di musica di Trento. Dello stesso Conservatorio è stato direttore dal 2005 al 2011. Faculty Member e artist in residence, a partire dal 2012, presso la Italian School del Middlebury College, negli Stati Uniti.

Torna “Contrasti”, festival sulle musiche del ‘900 e contemporanee, organizzato dall’Associazione culturale Motocontrario, in collaborazione con il Castello del Buonconsiglio e la Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto. Per la seconda edizione del festival dodici appuntamenti di concerto, con numerose prime assolute, e una serie di incontri culturali. 

Cosa rappresenta un collettivo di musicisti, per lo più giovani, che, agendo sul territorio, vuole trasmettere il senso della ricerca musicale, lavorando sui repertori del Novecento e sulle creatività odierne? Cosa significa una tale comunità artistica che tiene in rapporto interpreti e compositori, agendo dinamicamente su questi due piani? Cosa significa la volontà che vi è presente, di aprirsi al rapporto con altri mondi e linguaggi, con altri luoghi, con altre comunità? Tutto questo rappresenta una risorsa, perché sul territorio regionale, per la musica, gli ambiti dove si produce, realizza e rappresenta la musica contemporanea sono rari o occasionali. E che tutto questo nasca e si determini nella volontà degli artisti quali ideatori e organizzatori di ciò che poi concretamente realizzano, è un valore importante. Perché il programma di iniziative che si viene a determinare nasce da interessi concreti, da sollecitazioni che seguono percorsi pregnanti. Questo collettivo è l’Associazione culturale MotoContrario come il collegato MotoContrario ensemble.

Quanto detto è quanto sovrintende l’ideazione e la nascita di “Contrasti”, festival di musiche del ‘900 e contemporanee, che si svolge a Trento, organizzato dall’Associazione culturale Motocontrario, che riunisce, con il Motocontrario ensemble, interpreti e compositori distinti per una formazione importante e di rilievo alle spalle, e con molti riconoscimenti, tutti impegnati a livello professionale sulle letterature del ‘900 e contemporanee.

“Contrasti” giunge, con il 2015, alla seconda edizione, che si svolge da aprile a giugno, con un’interessante anteprima, che ha costituito sipario per l’intera manifestazione, che si è tenuta nel mese di marzo.

In tutto dodici concerti, e, insieme, una serie di incontri culturali, che vengono a scandirsi con una cadenza per lo più settimanale, alternando, quale sede per gli eventi, il Castello del Buonconsiglio e la Sala della Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto.

Le linee tematiche scelte per la manifestazione “Contrasti” riguardano alcuni nuclei artistici e di indagine importanti e attuali. Tra questi indichiamo la linea di ricerca su musica e prima guerra mondiale, come anche quella che riguarda i rapporti di musica e genere; e poi le sperimentazioni sonore, strumentali e elettroniche, l’improvvisazione, i rapporti di musica e poesia; senza dimenticare quanto emerge in confronto a una Call che è stata bandita dall’Associazione Motocontrario e che nell’arco di circa un anno ha proposto oltre 400 nuove composizioni da tutto il mondo, presentate in funzione di un’esecuzione nell’ambito del festival Contrasti, interprete il Motocontrario ensemble, da compositori provenienti da oltre 40 paesi: la call e la selezione che ne è conseguita costituiscono un sondaggio rilevante nel panorama odierno delle creatività giovani a orizzonte internazionale; in rapporto con questo, ma anche con altre scelte di programma, è quanto si distingue ulteriormente, per la mole notevole di prime esecuzioni che saranno date nell’ambito del festival.

Il programma del festival viene a definirsi in due cicli interni, in rapporto agli spazi in cui si realizza. Si distingue così un ciclo al Buonconsiglio, con cinque concerti e vari eventi paralleli, e un ciclo alla Sala della Fondazione Caritro, con sette concerti e una serie di incontri culturali.

Per il ciclo al Buonconsiglio si intende attivare una precisa formula che riveste importanza in relazione allo splendido, storico spazio che ospita gli eventi. Questa formula corrisponde all’idea di connettere un programma novecentesco e contemporaneo a un contesto storico molto significativo e pregnante dal punto di vista artistico e culturale. In tal modo si propongono correlazioni e giustapposizioni tra linguaggi storici e linguaggi più nuovi. Inoltre alcuni degli eventi affrontano argomenti che riguardano il Castello, per la sua storia, per quanto viene ora a proporre in attività culturale.

Il ciclo di manifestazioni che si programma di svolgere alla Sala della Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto, in via Calepina a Trento, si connota per aspetti di ricerca musicale innovativa portata anche al rapporto tecnologico.

Accanto ai concerti viene presentato un programma di incontri con autori, presentazioni di volumi, tavole rotonde, dibattiti e conferenze, che vengono a incrociare alcuni dei temi sollevati nell’ambito del festival. Si tengono nella stessa giornata degli eventi, o costituiscono un antecedente, che apre alla conoscenza del tema, suggerisce elementi di confronto e di discussione. Accanto alla ricerca vissuta tutta in termini sonori, si dà anche questo spazio, della riflessione e della discussione, della traduzione sul piano di una diversa e altra comunicazione. Ciò nella consapevolezza che l’arte deve sapersi tradurre in molte forme e diventare elemento di circolazione sociale, questione, problema e interrogazione.

Rispetto all’aspetto della discussione dei contenuti culturali che i concerti come gli incontri preliminari intendono attivare, si propone come utile, una fase di dibattito che viene programmata, tra alcuni degli incontri e dei concerti, prevedendo, inoltre, un momento eno-gastronomico, atto a favorire l’incontro e il dialogo tra i presenti. In rapporto a ciò si intende promuovere presenza di prodotti locali biologici e a chilometro zero, per favorire un consumo alimentare sano e consapevole, sotto il profilo della salute come anche dell’impatto ecologico per l’ambiente.

Il festival “Contrasti, che si svolge nell’arco di tre mesi, da aprile a giugno, ha avuto un’anteprima in marzo, con un concerto molto significativo, che ha presentato cinque opere in prima esecuzione assoluta. L’anteprima in marzo, tenutasi al Castello del Buonconsiglio, si è correlata alla mostra sul tema del dono, che si è tenuta presso il Buonconsiglio, con oggetti e opere d’arte della collezione del Castello. Il concerto vi si è collegato perché il suo programma ha proposto una serie di prime assolute di composizioni, scritte per l’occasione, quale riflessione creativa sul tema della donazione e della ridonazione artistico-musicale. Questa diade è stata vissuta come ripresa da spunti storici della letteratura, che hanno dato luogo a rispecchiamenti, riletture, ramificazioni o deviazioni, nella forma di nuovi brani dei compositori Colazzo, Masu, Longo, Mattevi, Massetti. Insieme si è tenuta una conferenza, relatori Paolo Delama e Cosimo Colazzo, sul tema della musica nel contesto della celebrazione, di ambito sacro e laico, quale dono e sottolineatura rituale del momento.

Gli appuntamenti successivi del festival s’avviano sabato 11 aprile con una serie di eventi dedicata ai temi del rapporto tra suono e parola, musica e poesia, che vengono a sostanziare molti generi musicali. Questo progetto deriva da una collaborazione dell’Associazione Motocontrario con la rivista di poesia Anterem, una delle più prestigiose e storiche in Italia, con sede a Verona.  Alla Sala della Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto, a Trento (v. Calepina 1), prima, alle ore 16.00, una tavola rotonda, con i compositori del collettivo e i poeti e studiosi di letteratura Flavio Ermini, Mauro Caselli, Ranieri Teti. Segue un intermezzo eno-gastronomico e poi il concerto alle ore 18.00, con nuove composizioni su testi inediti proposti dalla rivista di ricerca letteraria e poetica Anterem.

Sabato 18 aprile, alle ore 18.00, presso la stessa Sala, è la volta di un concerto che unisce i suoni acustici dei sassofoni con il trattamento elettronico dal vivo, protagonisti Emanuele Dalmaso ai sassofoni e Raul Masu per il live electronics. I due musicisti, che si riconoscono nella sigla “Duo To B.E. 2”, organico interno all’ensemble MotoContrario, interpreteranno musiche di Graziani, Richelli, Gentilini, Masu e Reich.

E’ alla Sala Grande del Castello del Buonconsiglio che si tengono gli eventi programmati per venerdì 24 aprile, tematizzati intorno ai rapporti tra musica e Grande Guerra. Alle ore 19.00, Cosimo Colazzo tiene una conferenza, in cui approfondirà il tema, sia in riferimento al paesaggio sonoro che la letteratura e la diaristica descrivono, sia in riferimento alla produzione musicale, di autori che hanno vissuto direttamente la guerra come anche di compositori che sono stati creativi in un contesto difficile e problematico che ne ha segnato il linguaggio. Segue, alle ore 20.00, il concerto, che è tematizzato proprio sui rapporti tra musica e prima guerra mondiale, tenuto da Cosimo Colazzo al pianoforte, con musiche di Miaskovskij, Schulhoff, Casella, Malipiero, Debussy e Mascagni, composte nel clima della guerra, da autori provenienti dai vari fronti di essa. Tutti questi appuntamenti sono preceduti, a partire dalle ore 18.00, da una visita guidata alla mostra promossa dal Castello del Buonconsiglio sul tema della prima guerra mondiale, con aperitivo in caffetteria.

Si resta al Castello del Buonconsiglio per il successivo concerto, sabato 2 maggio, alle ore 20.00, incentrato sul tema delle interrelazioni tra musica e genere, in contesto di creatività musicale e compositiva, con il Trio MotoContrario, interpreti Andrea Mattevi (viola), Margherita Franceschini (violoncello), Marco Longo (pianoforte), e musiche  di Clarke, Ustvolskaja, Saariaho, Massetti.  Il concerto sarà preceduto, alle ore 19.00, da un incontro, con i musicisti protagonisti del concerto, e con la compositrice Valentina Massetti, sul tema delle relazioni tra genere femminile e invenzione compositiva, per come individuatasi nella storia, e per come si ritrova oggi declinata e riconosciuta. In anteprima rispetto agli eventi culturali e musicali programmati, viene organizzata, a partire dalle ore 18.00, una visita guidata al Castello, alle opere d’arte e affreschi (alla Loggia del Romanino)  incentrati sul tema della figura femminile, con successivo aperitivo in caffetteria.

Alla Sala Grande del Castello del Buonconsiglio ci si ritroverà per il successivo concerto, di venerdì 8 maggio, anche questo strettamente tematizzato, intorno alle correlazioni di musica e gioco, per come creativamente pensate nel ‘900, in autori come Satie, Casella, Poulenc, Šostakovič. Con il duo pianistico (per pianoforte a quattro mani e due pianoforti), costituito da Cosimo Colazzo e Maria Rosa Corbolini. Musica e gioco, il senso dell’ironia e dell’umorismo, come della parodia, sino al sarcasmo aspro, sono aspetti che riguardano gli autori in programma, come istanza anti-retorica e di rigetto del romanticismo. Si tratta di puntare a un segno preciso, netto, a visioni acute, non attutite da alcun sogno, e per questo il gioco, l’atletismo intellettuale e l’ironia sono tratti utili, necessari, ricercati. Il concerto è preceduto, alle ore 19.00 da una conferenza, tenuta da Valentina Massetti, sui temi dei rapporti tra musica e arti figurative, con una particolare attenzione a espressioni del Novecento di autori italiani. In anteprima a questi eventi, a partire dalle ore 18.00, una visita guidata al Castello, alle opere d’arte e affreschi (alla Loggia del Romanino) incentrati sul tema della musica e degli strumenti musicali, con aperitivo in caffetteria.

Il successivo concerto, sempre al Castello del Buonconsiglio, Sala Grande, reca per titolo “L’arco del soffio” e sta a indicare tutte le suggestioni sonore che si creano nell’azione dei due strumenti coinvolti, la fisarmonica e il violoncello, di cui sono rispettivamente interpreti Margherita Berlanda e Nicolò Nigrelli. Il concerto si tiene alle ore 20.00, mercoledì 13 maggio.

Il sabato successivo, 16 maggio, alle ore 18.00, si torna alla Sala della Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto, in via Calepina, per un concerto dal titolo “Nouvelle adventures”, con Riccardo Terrin (tromba), Marco Longo (pianoforte), Raul Masu (live electronics). Sono in programma musiche di Colazzo, Massetti, Essl, Viel, Harvey, Di Furia. Il concerto vuole dare evidenza a una pluralità di avventure sonore, estese anche verso territori poco esplorati, anche nel rapporto, che sa essere moltiplicatore di possibilità, di strumenti acustici ed elettronica dal vivo.

L’esplorazione di possibilità, per combinazioni sonore poco frequentate, si ritrova anche nel successivo concerto, alla Sala della Fondazione Caritro, venerdì 22 maggio, alle ore 20.00, con l’arpista Patrizia Boniolo e con, alle percussioni, Guido Facchin. Da una parte l’arpa, con una specifica sostanza sonora, spesso effusiva, e dall’altra il mondo articolato, molteplice, in molti casi esuberante, delle percussioni. Il concerto è preceduto, alle 18.30, da un incontro dedicato alla presentazione da una nuova recente pubblicazione di Guido Facchin, dedicata alle percussioni, data alle stampe per Zecchini editore, in due poderosi volumi. Tra conferenza e concerto un intermezzo eno-gastronomico.

A partire da quest’edizione del festival Contrasti, viene dato spazio un ensemble ospite, che apre al confronto con l’esperienza del Motocontrario ensemble, proponendo uno scambio proficuo delle tendenze praticate. L’ensemble prescelto, per l’incontro e il concerto di quest’anno, è l’ensemble “L’arsenale”, un gruppo di prestigio ormai internazionale, che ha sviluppato uno specifico interesse per le esperienze di ricerca sonora strumentale, anche in connessione con l’elettronica. Una serie di eventi, di cui sarà protagonista l’ensemble ospite, è in programma il giorno venerdì 5 giugno, presso la Sala della Fondazione Caritro. L’ensemble “L’arsenale” terrà un incontro, in forma laboratoriale, per musicisti e interessati alle ore 18.30, e, dopo un intermezzo eno-gastronomico, alle ore 20.00, il suo concerto.

“International Call Motocontrario Ensemble” è il titolo di quanto è in programma per il giorno dopo, sabato 6 giugno, sempre alla Sala della Fondazione Caritro. L’Associazione Motocontrario ha bandito una Call internazionale, proponendo la possibilità ai compositori di inviare loro opere, in funzione del festival Contrasti. Sono pervenute oltre 450 opere, da autori provenienti da oltre 40 paesi, praticamente da tutto il mondo. Sono state oggetto di approfondita valutazione, mirata alla selezione di opere da includere nel Festival Contrasti, edizione 2015, in uno dei concerti in programma. Gli eventi in programma per il 6 giugno sono l’esito di presentazione pubblica di questo progetto. Alle ore 16.00 è in programma una tavola rotonda, che coinvolgerà vari compositori, sul tema della ricerca musicale e della sperimentazione compositiva attuale, dei contesti di produzione musicale, in ambiti internazionali, per la creatività contemporanea. Di seguito un intermezzo eno-gastronomico. Dopo si terrà il concerto, alle ore 18.30,  interprete il MotoContrario Ensemble, che presenterà le opere selezionate e premiate, dei compositori Escalona-Mijares, Khubeev, Llompart, Movio, Troiani.

Il festival si chiude sabato 13 giugno, con un concerto, alla Sala della Fondazione Caritro, alle ore 18.00, protagonisti Emanuele Dalmaso ai sassofoni e Federico Agnello alle percussioni. Esuberanza e ricerche sonore estroverse sono caratteristiche salienti in questo concerto, che reca in programma musiche di Yuyama, Gabriele, Orlovich, Castérède, Kopetzki, Rogers, Masu.