3 Novembre 2019 | ||
12:00 | a | 13:00 |
Festival Encuentros Sonoros – IX ed. 2019
Ciclo internacional de música contemporánea’
Sevilla
Concierto
in colaboración con Asociación Cultural “Piazza del Mondo” – Rovereto (Italia)
CRUCES
Música, poesía, tránsitos de géneros
PATRIZIA ZANARDI (soprano)COSIMO COLAZZO (piano)
Domingo 3 de noviembre 2019 horas 12
Sala Turina, Sevilla
PROGRAMA
Cosimo Colazzo (1964)
Notte che oscilli al vento (2016) (texto de Maria Attanasio) para voz y piano
Piano intorno al vuoto (2015) (texto de Antonella Anedda) para voz y piano
E allora la voce, la morte (2017) (texto de Giovanni Pascoli) para voz y piano
Tenzone (2016) (texto de Emilio Villa) para voz y piano
Comentario
Il programma è dedicato agli incroci tra musica e poesia, in particolare, al dialogo tra un compositore e la creazione poetica. Cosimo Colazzo incontra la poesia di dettagli di Antonella Anedda, la scrittura condensata di Maria Attanasio, la voce poetica sommessa di Giovanni Pascoli. E nell’ultimo pezzo, su testo di Giuliana Adamo, si confronta con il problema del genere. Nelle sue composizioni Colazzo rivendica il ruolo del vuoto, della sottrazione, del silenzio. Il suono può esprimere proprie qualità inedite senza manipolazioni che lo esasperino se, con semplicità, gli si crea un contesto temporale tale da rendere anche un evento minimo qualcosa di nuovo.
Le prime tre composizioni – Notte che oscilli al vento (2016), Piano intorno al vuoto (2015), E allora la voce, la morte (2017), rispettivamente su testi poetici di Maria Attanasio (1943-), Antonella Anedda (1955-), Giovanni Pascoli (1855-1912) – esplorano le possibilità della spoliazione e del vuoto: rivelando la verità del sé che si riconosce nella propria impermanenza, nel proprio essere fatto di quasi-nulla. La forma volutamente non ha un orientamento preciso o univoco. Creando oasi di senso, l’ascolto coagula o libera eventi. I materiali non hanno nulla di esotico, sono quelli del quotidiano. Dettagli che illuminano minimalia, senza ansia di conquista o sfruttamento. In questo silenzio della volontà di potere fili sottilissimi, si direbbe di nulla, tracciano contorni, forse paesaggi.
Tenzone (2016), la composizione che chiude il programma analogamente gioca sul vuoto, ma in un altro senso. Non per tracciarne rari geroglifici. Per, invece, segnarlo di processi inesorabili, di meccaniche e stratificazioni poliritmiche, che qui sono in parallelo con la poesia di Emilio Villa (1914-2003), rigogliosa di giochi linguistici, del piacere della lingua, della pluri-lingua, della neo-lingua.
Notas biográficas
Patrizia Zanardi, dopo aver studiato danza classica, violino e pianoforte si diploma in canto lirico con il massimo dei voti e la lode presso il Conservatorio “G. Verdi” di Torino. Successivamente consegue due
Master in Canto (repertorio verdiano) e in Musica Vocale da Camera presso il Conservatorio G. Nicolini di Piacenza, cum laude. Interpreta ruoli principali del grande repertorio operistico – Rossini, Bellini, Donizetti, Verdi, Puccini – per il Teatro Massimo di Palermo, Teatro Regio di Parma, Verdi di Trieste, Donizetti di Bergamo, Ponchielli di Cremona, Festival della Valle d’Itria a Martina Franca, Taormina Arte Festival, Teatro Cervantes Malaga, Concertgebouw di Amsterdam, Teatro La Monnaie Bruxelles, New York City Opera, Minnesota Opera, Auditório Ibirapuera São Paulo do Brasil, Seoul Arts Center Opera House, NHK Hall di Tokyo tra molti altri. Al repertorio operistico affianca un’intensa attività sinfonico-concertistica, con numerose esperienze in ambito liederistico e contemporaneo. Ha più volte collaborato con l’Orchestra Sinfonica Nazionale della RAI di Torino come protagonista di prime esecuzioni mondiali assolute. Amante della musica settecentesca, interpreta molte opere di Cimarosa, Pergolesi, Scarlatti, Nicolini, Haydn, Mozart, Caldara. Incide CD di Cantate da camera di J.A.Hasse, Tonadillas di E. Granados, Juvenalia di J. Francaix. Live Il Trionfo dell’OOnestà di A. Scarlatti, L’impresario in angustie di Cimarosa, Saffo in Leucade di Morlacchi, La clemenza di Tito di Caldara, L’amor mugnaio di Nicolini. È docente di Canto presso la Civica Scuola di Musica Claudio Abbado di Milano. Insegna inoltre canto lirico e dizione in IES Abroad Milano e collabora con la Scuola Musicale di Milano.
Cosimo Colazzo (1964) è diplomato in Pianoforte, Composizione, Direzione d’orchestra. Inoltre è laureato in Filosofia. Ha studiato la composizione con Salvatore Sciarrino. Ha seguito inoltre corsi con Luigi Nono, Pierre Boulez, Peter Eötvös, e altri importanti artisti.
Come pianista, sia solista che in formazioni da camera, tiene concerti in Italia e all’estero, in cui propone soprattutto la letteratura del ‘900 e opere nuove, spesso in prima esecuzione.
Le sue composizioni sono edite da Rai Com e sono eseguite in festival in Italia e all’estero.
Autore di volumi e saggi dedicati a tematiche inerenti la musica del ‘900 e contemporanea, ha recentemente pubblicato: Musica e impegno. L’antifascismo e l’opera di Fernando Lopes-Graça (LIM, Lucca, 2019, XVII-272 pp., con due CD allegati).
Fa parte dell’équipe di ricerca Caravelas, del CESEM, Centro de Estudos de Sociologia e Estética Musical, della Universidade Nova di Lisbona.
Dal 2005 al 2011 ha diretto il Conservatorio di musica “F.A. Bonporti” di Trento, dove attualmente è docente di Composizione. Dal 2012 è docente e artist in residence della Italian School del Middlebury College negli Stati Uniti.