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“Contrasti”, nuovo festival, giovane e pieno di curiosità musicali. Percorsi e viaggi personali, dei musicisti e del pubblico, attraverso le letterature musicali del ‘900, le musiche nuove, le sperimentazioni e l’improvvisazione. Un Novecento aperto, ad ampio orizzonte, e tante musiche nuove in prima assoluta. A Trento, al Castello del Buonconsiglio, dal 24 aprile al 19 giugno. Con il Motocontrario ensemble.

24 Aprile 2014 20:00a19 Giugno 2014 22:00

“Contrasti”, nuovo festival, giovane e pieno di curiosità musicali, viaggia attraverso le musiche nuove, le sperimentazioni e l’improvvisazione,  e le letterature musicali del ‘900, che intende scoprire e far scoprire fuori dalle rotte e dalle mappe riconosciute. Percorsi e viaggi personali. Dei musicisti e del pubblico, chiamato a partecipare in una nuova formula di rapporto con la musica e con gli artisti. Un Novecento aperto e ad ampio orizzonte. E tante musiche nuove in prima assoluta. Organizzato dal Motocontrario ensemble e dal Castello del Buonconsiglio, il festival “Contrasti” si svolge a Trento, nella Sala Grande del Castello, dal 24 aprile al 19 giugno. Otto incontri culturali e altrettanti concerti.

Mettete un gruppo giovane di compositori e interpreti, per lo più tra i venti e i trent’anni, tutti di grande qualità, cresciuti al Conservatorio di Trento (alla scuola, soprattutto, di Cosimo Colazzo, docente di Composizione al Conservatorio, e per un periodo significativo, direttore dello stesso). Tutti giovani con esperienze poliedriche, un respiro ampio delle conoscenze e del lavoro professionale. Insieme un paio di artisti un po’ meno giovani cui piace lavorare su progetti nuovi. Ecco nascere allora Motocontrario ensemble, un collettivo di compositori e interpreti che si occupa di musiche nuove e del ‘900, secondo geometrie variabili e nell’idea di un insieme aperto, che vuole aggregare risorse e idee, per sviluppare un discorso di animazione culturale, che porti a pensare la musica come qualcosa di dinamico, una realizzazione che si forma attraverso lo sviluppo di esperienze concrete. Non monumenti, non repertori, non confezioni già fatte. Ma esperienze, dialogo, confronti.

E nasce così, ideato e organizzato dal Motocontrario ensemble, insieme con il Castello del Buonconsiglio, “Contrasti”, festival di musiche nuove e del ‘900, che si svolge a Trento, alla Sala Grande del Castello del Buonconsiglio, dal 24 aprile al 19 giugno 2014. Linee tematiche del massimo interesse, e un dialogo di creatività e personalità, che solleva attenzione anche verso autori poco frequentati in Italia. Un Novecento ad ampio orizzonte, aperto, che si sostanzia di personalità diverse e anche di contrasti. E tantissima musica nuova, in prima esecuzione assoluta.

Il festival adotta la formula della combinazione di incontri culturali e concerti. In programma, infatti, una conversazione conduce, ogni volta, al successivo concerto. Si aprono così squarci di esperienza sonora musicale e di ascolto, come anche di riflessione, stando nel vivo della realizzazione artistica. Qui non importano i quadri accademici, ma comprendere come l’arte sia questione costantemente aperta e da scoprire in risvolti sempre nuovi. E tutti si è partecipi di questo, in quanto tutti si è coautori di un’opera e dei significati che essa può produrre nel rapporto. Le opere sono questo spazio dell’interrogazione e della scoperta. Così intende proporsi il festival e così vuole coinvolgere il pubblico in un’esperienza comune.

La rassegna si svolge secondo cadenza prevalente settimanale, sempre alla Sala Grande del Castello del Buonconsiglio a Trento. In tutti i concerti sono protagonisti musicisti del Motocontrario ensemble. Si parte con il concerto inaugurale, giovedì 24 aprile, alle ore 20.45, su autori russi del ‘900, che contiene pagine di rarissima esecuzione, di Ustvolskaya, Denisov, Shostakovich, Miaskovsky, Tcherepnin. In questi autori si evidenziando poetiche estreme, che passano da processi di riduzione al vuoto, nell’annullamento delle articolazioni (come in Ustvolskaya e nell’ultimo Shostakovich), verso partiture, invece, sature di materia sonora (si veda Denisov), da ricerche timbricamente e armonicamente molto raffinate (Miaskovksy), sino a giochi parodici e grotteschi (come in Tcherepnin). Questo concerto si collega, per risonanze tematiche, alla mostra “Paesaggi lontani e meravigliosi. L’antica Russia nelle stampe tesine del Museo Puskin di Mosca”, in svolgimento al Castello del Buonconsiglio dal 20 dicembre 2013 al 4 maggio 2014.

Il concerto inaugurale è preceduto (stesso giorno, ore 20:00) da un incontro con Cosimo Colazzo, sulla musica della Ustvolskaya, vissuta nell’ossessione della solitudine sonora, del silenzio, della riduzione e della sottrazione del sé. La musica di Galina Ustvolskaya è estrema nella sua idea di esplorazione del suono in una dimensione basica, con articolazioni ridotte e poco variate, nutrite di ripetizioni ossessive, a volte silenti, a volte lancinanti nell’esplosione sonora dissonante.

Il giorno successivo, venerdì 25 aprile, Festa della Liberazione, alle ore 20:45, è in programma un concerto che ha forte correlazione con il tema della Resistenza, contro le dittature, i regimi, la censura, con compositori che hanno sofferto persecuzioni e oppressione politica, come il portoghese Lopes-Graça, perseguitato dalla dittatura salazarista, o il greco Nicolau, fuggito dalla Grecia dei colonnelli, o come l’italiano Vittorio Rieti, costretto a fuggire negli Stati Uniti per evitare le deportazioni, contro gli ebrei, di fascisti e nazisti, o come il ceco Schulhoff, morto in un campo di concentramento nazista, o l’ebreo Ernest Bloch, salvo solo per essere fuggito negli Stati Uniti.

Anche in questo caso, a precedere il concerto, alle ore 20:00, una conversazione con Cosimo Colazzo, sui temi della musica e della resistenza al fascismo, più in generale dei rapporti tra musica, regimi totalitari, censura.

Per il venerdì successivo, 2 maggio (ore 20:45), troviamo un concerto tematizzato intorno ai rapporti tra suono e parola, tra musica e poesia, con musiche nuove, dei compositori del collettivo di Motocontrario ensemble (di Raul Masu, Valentina Massetti, Marco Longo, Andrea Mattevi, Cosimo Colazzo). In questo concerto l’Ensemble interviene anche con improvvisazioni, nell’interazione di strumenti acustici e live electronics, su testi poetici.

Il concerto è preceduto, alle ore 20.00 dello stesso giorno, da un incontro con Marco Longo, che tratta della sperimentazione sonora, che tende a penetrare le identità date, riconosciute, per proporle a trasformazioni, così che i territori dei suoni, delle identità degli strumenti o delle voci, possono fluidificarsi, mescolarsi, tentare nuovi innesti.

Il concerto successivo, venerdì 23 maggio,  alle ore 20:45, tratta delle tematiche della sperimentazione sonora, che può investire gli strumenti nel rapporto con la tecnologia, oggi resasi versatile e duttile, capace di intervenire nel tempo reale del concerto, nello spazio dell’esperienza d’ascolto. Il concerto ha in programma musiche di  Maderna, Biasioni, Riley, Essl, Masu, Colazzo, Scherzinger.

Precede il concerto un incontro, alle ore 20:00, con Andrea Mattevi, dedicato all’opera di Bruno Maderna. E’ un’opera capace di sperimentazioni ardue, nei campi del suono, come anche dell’organizzazione del pensiero, che in lui apre spazi di rapporto con il caso e l’improvvisazione. Ma capace anche di una comunicazione viva e coinvolgente.

Si toccano i temi delle esperienze artistiche che hanno coltivato un vivificante rapporto con la dimensione etnica dei patrimoni popolari, nel concerto del 30 maggio (ore 20:45), con musiche di Kodaly, Ligeti, Guerra-Peixe, Lopes-Graça, Nicolau.

Precede il concerto, alle ore 20:00, una conversazione con Cosimo Colazzo, sui temi dei rapporti tra musica e repertori popolari, nell’evoluzione che la relazione incontra lungo il ‘900, sino ad un oggi che è segnato dalle condizioni della globalizzazione.

Si affronta il tema complesso della ragione strutturante e della flessibilità, da sempre portante nella ricerca artistica, nel concerto di venerdì 6 giugno (ore 20:45), che significativamente è intitolato “Rinascimenti eccentrici”. Il concerto si collega idealmente alla mostra, che si aprirà in luglio al Castello del Buonconsiglio, dedicata a Dosso Dossi, dal titolo “Rinascimenti eccentrici. Dosso Dossi al Castello del Buonconsiglio” – al Castello del Buonconsiglio dal 12 luglio al 2 novembre 2014. Sono in programma musiche di Britten, Hindemith, Masu, Colazzo, Massetti, Mattevi, Longo.

In questo caso l’incontro preliminare, alle ore 20:00, è con Valentina Massetti, che parlerà dell’educazione al suono per i bimbi da 0 a 3 anni. Un percorso affascinante di scoperta della sensibilità sonora, che si avvia già in età pre-natale, e può diventare una delle tracce importanti della relazione con i genitori e con il mondo.

Il successivo concerto in programma nel festival, venerdì 13 giugno (ore 20:45), tratta dell’improvvisazione e dell’apertura al caso, ritrovando le suggestive tracce di un rapporto tra gli Area e John Cage. Motocontrario ensemble ripercorrerà quanto realizzato dagli Area e proporrà improvvisazioni proprie nell’interazione di strumenti e live electronics.

Raul Masu, alle 20:00 dello stesso giorno, parlerà dell’improvvisazione, degli strumenti di quest’attitudine esplorativa e compositiva, che investe la musica e i musicisti, nel rapporto con il suono e con l’azione musicale.

Il festival si chiude giovedì 19 giugno, con un concerto tutto di musiche in prima esecuzione, di Colazzo, Masu, Longo, Mattevi, Massetti, che sarà preceduto, alle ore 20:00, da una tavola rotonda, sui temi dei rapporti tra interpretazione e composizione, nel panorama odierno delle creatività musicali.

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Info:

Castello del Buonconsiglio – 0461233770 – press@buonconsiglio.it

Motocontrario ensemble  – 3803207730 – motocontrarioensemble@gmail.comhttps://www.facebook.com/motocontrarioensemble

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Programma dettagliato del Festival

CONTRASTI

Rassegna di musiche nuove e del ‘900 – Concerti e Incontri culturali

Giovedì 24.04.2014 In collegamento con la mostra  “Paesaggi lontani e meravigliosi. L’antica Russia nelle stampe tesine del Museo Puskin di Mosca”, in svolgimento al Castello del Buonconsiglio dal 20.12.2013 al 4.5.2014

ore 20:00 > Paesaggi lontani. Silenzi ossessivi e fortissimi. La musica di Galina Ustvolskaya, compositrice di San Pietroburgo. Incontro con Cosimo Colazzo

ore 20:45 > Concerto inaugurale della rassegna. Paesaggi lontani e bianchi. Concerto del Motocontrario Ensemble. Musiche di Ustvolskaya, Shostakovich, Mjaskovskij, Denisov, Tcherepnine

Venerdì 25.04.2014 Festa della Liberazione

ore 20:00 > Musica, dittatura, regimi, censura. Incontro con Cosimo Colazzo

ore 20:45 > Musiche di resistenza e opposizione. Concerto del Motocontrario Ensemble. Musiche di Bloch, Lopes-Graça, Rieti, Nicolau, Schulhoff

Venerdì 02.05.2014

ore 20:00 > Trasformazione e confluenza delle identità sonore. Alcune esperienze. Incontro con Marco Longo

ore 20:45 > Territori del suono e della parola. Esplorazioni. Concerto del Motocontrario Ensemble. Musiche di Colazzo, Masu, Mattevi, Longo, Massetti e improvvisazioni del Motocontrario ensemble.

Venerdì 23.05.2014

ore 20:00 > Maderna. Ricerca e comunicazione. Confronti e opportunità. Incontro con Andrea Mattevi

ore 20:45 > Blow and Electricity. Dialoghi del soffio e dell’altoparlante. Concerto del Motocontrario Ensemble. Musiche di Maderna, Biasioni, Riley, Essl, Masu, Colazzo, Scherzinger

Venerdì 30.05.2014

ore 20:00 > Musiche tra ricerca, mito e politica del folclore. Incontro con Cosimo Colazzo

ore 20:45 > Ethnos ‘900. Concerto del Motocontrario Ensemble. Musiche di Lopes-Graça, Ligeti,  Kodaly, Guerra-Peixe, Nicolau

Venerdì 06.06.2014 In collegamento ideale con la mostra  “Rinascimenti eccentrici. Dosso Dossi al Castello del Buonconsiglio”, che si svolgerà al Castello del Buonconsiglio dal 12.7.2014 al 2.11.2014

ore 20:00 > Nascere e rinascere al suono. Nei primi mesi di vita e al nido: ricerche ed esperienze di educazione al suono. Incontro con Valentina Massetti

ore 20:45 > Rinascimenti eccentrici. Ragione, flessibilità, furiose espansioni. Concerto del Motocontrario Ensemble. Musiche di Britten, Hindemith, Masu, Colazzo, Massetti, Mattevi, Longo

Venerdì 13.06.2014

ore 20:00 > Strumenti dell’improvvisazione. Come sentire creativamente il caso. Incontro con Raul Masu

ore 20:45 > Il naviglio imbarca a caso. Concerto interattivo improvvisativo. Caos (parte II, parte III…) (Cage, gli Area…). Concerto del Motocontrario Ensemble

Giovedì 19.06.2014

ore 20:00 > Composizione e interpretazione. Un dialogo. Tavola rotonda con Emanuele Dalmaso, Marco Longo, Valentina Massetti, Raul Masu, Andrea Mattevi, Riccardo Terrin, Maria Rosa Corbolini, Cosimo Colazzo

ore 20:45 > Nuove dinamiche. Concerto del Motocontrario Ensemble. Musiche di Masu, Massetti, Longo, Mattevi, Colazzo

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Una breve scheda sul Motocontrario Ensemble

Motocontrario ensemble è un collettivo di compositori e interpreti che concentra il proprio interesse artistico e di ricerca sulla musica del ‘900 e sulle musiche contemporanee. Realizza concerti in cui solleva interesse per queste letterature, portando, sul ‘900, uno sguardo critico, problematizzando le prospettive canoniche e ufficiali. Tiene in forte relazione e costante confronto le dimensioni artistiche e della ricerca. Accanto ai concerti, mira a realizzare laboratori, seminari aperti su tematiche importanti e stringenti nell’odierna complessità culturale. È interessato alle prospettive che emergono nel rapporto tra musica, arte, scienza, tecnologia, società e politica. Attualmente sono partecipi del progetto, come musicisti, il compositore, pianista e direttore d’orchestra Cosimo Colazzo, la pianista Maria Rosa Corbolini, il compositore, violinista e violista Andrea Mattevi, la compositrice, contrabbassista e musicologa Valentina Massetti, il compositore e pianista Marco Longo, il compositore e interprete di musica elettronica Raul Masu, il sassofonista Emanuele Dalmaso, il trombista Riccardo Terrin. È un ensemble a geometrie variabili e aperto a contributi plurali.

Motocontrario Ensemble cura e realizza artisticamente il festival “Contrasti”, che organizza in collaborazione con il Castello del Buonconsiglio di Trento. Il festival consiste di incontri culturali e di concerti, dedicati alle musiche nuove e del ‘900, e si svolge presso il Castello del Buonconsiglio a Trento, nella splendida, cinquecentesca Sala Grande; per il 2014 dal 24 aprile al 19 giugno.

Cosimo Colazzo alla Indiana University, negli Stati Uniti. Per un concerto con proprie musiche e per tenere una conferenza: rispettivamente giovedì 27 e sabato 29 marzo. Il lunedì successivo 31 marzo, è alla Stony Brook University, a New York, per una conferenza sulla musica italiana del ‘900

27 Marzo 2014 19:00a31 Marzo 2014 18:00

Cosimo Colazzo visita gli Stati Uniti, come compositore e come docente, da alcuni anni. Tra i prossimi appuntamenti, giovedì prossimo 27 marzo, tiene un concerto alla Indiana University, a Bloomington, alle ore 19.00 presso la Ford-Crawford Hall della Music School, interamente dedicato alla propria musica. L’evento rientra nel contesto di un Simposio, che è organizzato dalla Indiana University, con il suo College Arts and Humanities e il Department of French and Italian diretto da Andrea Ciccarelli. Il Simposio, dal titolo “Aspect of Contemporary Italian Culture: Poetry, Non fiction-Prose, and Music”, si svolge nel giorni 26 e 27 marzo, e ruota intorno a tre figure di artisti e studiosi, di cui si approfondiranno opere e orientamenti di ricerca: per la poesia si tratta di Ernesto Livorni, poeta e studioso di letteratura italiana docente alla University of Wisconsin-Madison; per la saggistica di Antonio Nicaso, che ha scritto numerosi libri, alcuni dei veri e propri best-sellers internazionali, dedicati al tema della mafia, della ‘ndrangheta, in prospettiva storica, o rispetto alle condizioni attuali, nelle ramificazioni che possono riguardare la politica e la dimensione internazionale dei traffici e della finanza; per la musica, appunto, di Cosimo Colazzo, compositore, pianista, direttore d’orchestra, docente di Composizione al Conservatorio di Trento.

Cosimo Colazzo sarà protagonista, con la sua musica, in un concerto monografico, che darà l’opportunità di cogliere il senso di una ricerca artistica, che ha trovato alcune cifre di linguaggio molto personale. L’evento del concerto di giovedì 27 marzo è importante, per il contesto della Indiana University, che è una delle università statunitensi più rinomate e prestigiose, con docenti di grande reputazione e un’utenza internazionale, e per la struttura monografica del concerto, che consisterà di una serie di pezzi per pianoforte, che Colazzo ha composto dal 1997 sino al 2014. Si tratta di una campionatura importante e significativa della produzione compositiva di Cosimo Colazzo, colta nell’arco di quasi vent’anni, capace di disegnare un itinerario della ricerca artistica, nei suoi tratti di continuità, negli elementi di approfondimento e di sviluppo. Al pianoforte, per il concerto, sarà lo stesso compositore.

E’ da rilevare, inoltre, come in quest’occasione vengano presentate due nuove opere, scritte appositamente da Colazzo per quest’occasione di grande rilievo. Si tratterà di Sospeso nell’aria, che prevede anche l’intervento di alcuni momenti di poesia, insieme con il pianoforte, ripresi da versi di Ernesto Livorni (nel caso sarà lo stesso poeta a recitarli nei luoghi del brano che la stessa composizione indica), e di  Le terre rosse e il mare obliquo. Le due opere saranno date, quindi, in prima assoluta.

Il concerto ha nel suo programma, inoltre, Stanze, opera del 1997, che è fatta soprattutto di strutture di accordi risonanti e implicite linearità, secondo una situazione sonora molto stabile e con colori crepuscolari. Viene presentata, inoltre, Disteso a Oriente, una vasta opera dello stesso anno, che sviluppa un pianismo esteso, ricco di colori e di possibilità timbriche, variegato nelle sue possibilità, dallo sfumato verso il più lontano piano e il silenzio risonante, a esplosioni sonore, macchie, grane brillanti. La piega il respiro, del 2013, è un’opera che si fa molto silente, che pratica il vuoto. Gli eventi sono trattenuti, l’ascolto viene introdotto come a una dimensione altra, di abbandono a un tempo che non è quello ordinato e raccolto in proporzioni, ma il tempo degli eventi, di ciò che accade. Non diverso il clima sonoro e d’ascolto cui si accede con Sospeso nell’aria, una partitura poetica e evocativa, fatta di risonanze, di una temporalità sospesa e aperta, di eventi minimi che stanno dentro il tempo, lo abitano con le loro presenze e lo contemplano. L’ultima partitura in programma, Le terre rosse e il mare obliquo è partitura che presenta una certa forza sonora e ritmica. E’ più densa rispetto alla precedente, con un maggior tratto di articolazioni, e con ritmiche pronunciate nelle loro studiate asimmetrie. Ma è anche fatta di soste e di risonanze, di svuotamenti, di improvvisi stati stupefatti. Qui c’è il possibile anche nella forma dell’irrompere di gesti di forza.

Sempre alla Indiana University, il sabato successivo, 29 marzo, Cosimo Colazzo tiene una conferenza, che dedica al tema del rapporto, nella musica del ‘900 e di oggi, rispetto alla dimensione delle musiche etniche, dal titolo Musiche locali e globalizzate. Dal Novecento ad oggi tra marketing culturale, world music e nuove identità, all’interno di una Giornata di studi incentrata sul tema “Italian Pop Music and Lyrics”  Il rapporto di attenzione che si è determinato, a vario livello, rispetto alla musica popolare è andato trasformandosi nel tempo. Dall’idea di unità culturali definite, da rispettare nella loro autonomia, e a cui i compositori hanno potuto riferirsi per sviluppare un discorso nuovo e di ricerca anche dal punto di vista artistico, si è arrivati alla condizione attuale, segnata da una sensibilità che possiamo dire postmoderna. Le identità si sono sfilacciate, mescolate, sfrangiate, così che le unità culturali vengono a corrispondere sempre più e semplicemente a delle etichette, quelle della world music. Non hanno una profondità vitale, in strutture comunitarie e sociali. Sono molto spesso frutto del marketing, e sono allestite per il consumo odierno, segnato dai mezzi tecnologici. Devono potersi mostrare diverse mentre corrispondono a standard accetti di confezionamento.

Il lunedì successivo, 31 marzo, Cosimo Colazzo si sposta a New York, dove, presso la Stony Brook University, altra importante e prestigiosa università, tiene una conferenza – alle ore 16.00 presso la “Melville Library” del “Center for Italian Studies” – dedicata alla musica italiana del ‘900. L’evento si colloca all’interno delle Spring 2014 Lecture Series, che l’Università organizza come eventi della “The Alfonse D’amato Chair in Italian and Italian American Studies”. Si tratta di un ciclo di conferenze, dedicate alla cultura italiana, anche negli aspetti di rapporto con gli Stati Uniti, che prevedono la presenza di importanti studiosi e di artisti. La conferenza di Colazzo traccia un panorama degli sviluppi della cultura musicale e compositiva in Italia, dalla Generazione dell’Ottanta, attraverso le figure e le esperienze di Goffredo Petrassi e Luigi Dallapiccola, sino agli esiti personali quanto profondi, nelle diverse sensibilità, di Luciano Berio e Luigi Nono.

A questi link:

Poster Web del Simposio Aspect of Contemporary Italian Culture: Poetry, Non fiction-Prose, and Music Indiana University

Programma del concerto di Cosimo Colazzo alla Crawford-Hall della Indiana University

Alcune note di Cosimo Colazzo al programma del concerto alla Crawford-Hall della Indiana University

Poster Web della Giornata di Studi Italian Pop Music and Lyrics Indiana University

Poster Web della Lecture Musica italiana del Novecento: tra invenzione e re-invenzione a Stony Brook University

Nuova composizione di Cosimo Colazzo, “Le isole”, per sassofono contralto e live electronics. Al Conservatorio di Trento, per l’interpretazione del duo “B.E. 2 – to blow electricity”, Emanuele Dalmaso sassofono e Raul Masu live electronics

Al Conservatorio di Trento si tiene un interessante concerto, di due giovani interpreti impegnati in duo, che si sono riuniti in un progetto di interazione artistica e di ricerca, che si rivolge alle possibilità dell’interazione tra dimensione degli strumenti acustici e del live electronics. Il duo “B.E. 2 – to blow electricity” (che è geometria interna del Motocontrario ensemble) è composto da Emanuele Dalmaso ai sassofoni e Raul Masu al live electronics. Il concerto si tiene sabato 8 marzo, alle ore 18.00, all’Auditorium del Conservatorio di musica di Trento, anche in rapporto alla masterclass che sui temi della ricerca elettronica e della composizione con live electronics tiene al Conservatorio, nella giornata di sabato, Massimo Biasioni. Il concerto del duo presenta musiche dello stesso Biasioni, del compositore austriaco Karlheinz Essl, di Mauro Graziani e di Cosimo Colazzo.

La composizione di Cosimo Colazzo, dal titolo “Le isole”,  scritta appositamente per il duo, esprime un tratto proprio della scrittura del compositore, che tende al senso delle forma circolare, che può, per questo lasciare campo agli eventi, al loro disegno articolatorio come alla loro risonanza. Nel pezzo si evidenzia un’attenzione (maggiore che in altri), alla profilazione angolata e incisa delle strutture ritmiche, mentre apre spazi, di molta evidenza, anche al suono singolo, tenuto in senso estenuato. Sassofono e live electronics trovano dialogo su questi terreni, attraverso trattamenti che tendono a concentrare il senso delle risorse, che possono liberare il proprio senso espressivo laddove sono fortemente ridotte, contenute negli usi.

Di seguito riportiamo le note di commento al pezzo scritte dal compositore.

“Il sassofono disegna i suoi profili secondo gli andamenti di una polifonia che dà profondità e prospettiva al proprio orizzonte di strumento solo. Gli orientamenti delle articolazioni seguono un progetto aperto, e quindi animano le successioni di relativa variabilità, dando senso al momento espressivo e all’evento. La ritmica è incisa, soprattutto quando si fa serrata, per cui dà enfasi agli accenti, con interne e dispari asimmetrie.

“Si disegnano, nel decorso del brano, territori sonori come isole di un arcipelago. Questi spazi sono legati tra loro da fasi, variabilmente estese, di suoni tenuti lunghi, che allontanano ciò che precede, avvicinano ciò che sopravviene. Queste fasi sono strette delle coste e del mare, anche luoghi di poesia, nel loro vuoto, nel loro lasciarsi solcare da un silenzio colorato, da un profondo galleggiare di trasparenze, dove vige il senso della presenza intravista.

“Qui emerge il live electronics, con i suoi interventi, che si realizzano attraverso i materiali acustici nelle versioni più trasformate; ma il live electronics interviene anche nelle altre parti del pezzo, ancorché in modi discreti. Trova le proprie scansioni in rapporto alla struttura fondamentale del brano, variando le tipologie di interventi in corrispondenza dei territori di consolidamento articolatorio del sassofono. E’ un campo sonoro selezionato e significativo, declinato in accordo, che viene a fasciare, nelle sue varie trasformazioni, la prima parte. E’ una frase del sax, in canone metamorfico, nella seconda parte. Quindi un semplice suono, trattato per graduali ma minime manipolazioni. E poi un dettaglio di articolazione ritmica su un suono, trasformato e progressivamente arrotondato e fatto rotolare. A concludere un tratto di deformazione degli eventi, che li trasfigura in una condizione nuova, tuttavia sempre nel profilo della semplicità, dell’evento che si illumina e si lascia osservare nei suoi respiri interni. Sassofono e live electronics si danno, così, nella forma di un rapporto cameristico, di un dialogo di comuni e vicine risorse” (Cosimo Colazzo).

 

Nel lento orizzonte un oggetto. Nuova composizione di Cosimo Colazzo, per viola e pianoforte

Cosimo Colazzo ha ultimato in questi giorni una nuova composizione, per viola e pianoforte, dal titolo Nel lento orizzonte un oggetto.

Qui è possibile consultare il catalogo aggiornato delle composizioni di Cosimo Colazzo, in ordine cronologico.

Qui il catalogo, organizzato secondo i differenti organici.

A partire da questo collegamento, alcune notizie biografiche sul compositore.

Qui per iniziare a navigare il sito di Cosimo Colazzo.

Aggiornamento pagina degli ascolti, in MP3, delle composizioni di Cosimo Colazzo. Con “La curva del respiro” per sassofono contralto e pianoforte, recentemente eseguita in concerto

E’ stata aggiornata la pagina degli ascolti di composizioni di Cosimo Colazzo, in formato MP3. Con “La curva del respiro”, per sassofono contralto e pianoforte, recentemente eseguita in prima assoluta nell’ambito del festival Mondi Sonori, il 18 ottobre 2013, al Conservatorio di musica “F.A. Bonporti” di Trento. Interpreti Emanuele Dalmaso (sassofono contralto) e Cosimo Colazzo (pianoforte).

“…La curva del respiro (2013), per sassofono contralto e pianoforte, di Cosimo Colazzo (1964), svolge la poesia di una temporalità aperta, fatta di un dialogo galleggiante tra gli strumenti, di punti di fuga verso il silenzio, o verso l’incanto di inattese produzioni armonico-sonore e di risonanze…”

Qui il link per l’ascolto del brano:

Cosimo Colazzo, La curva del respiro (2013) per sassofono contralto e pianoforte (13:17) Sassofonista Emanuele Dalmaso, Pianista Cosimo Colazzo. Auditorium Conservatorio di musica “F.A. Bonporti” Trento, 18 ottobre 2013 [Ascolta MP3]  

Più in generale, per la pagina degli ascolti di composizioni di Cosimo Colazzo, in formato MP3, questo è il link:

https://www.cosimocolazzo.it/compositore/mp3

Mondi Sonori. Concerto con musiche di Mattevi, Colazzo, Massetti, Dmitrijeva, Lopes-Graça, Fitkin. Interpreti il duo pianistico Colazzo-Corbolini, il sassofonista Dalmaso, il violista Mattevi, e Masu all’elettronica. Venerdì 18 ottobre, a Palazzo Consolati a Trento, alle ore 20.30.

18 Ottobre 2013
20:30a22:00

Nell’ambito del festival Mondi Sonori, organizzato dal Conservatorio di musica di Trento, concerto con musiche del ‘900 e contemporanee, alcune in prima assoluta, venerdì 18 ottobre, a Palazzo Consolati, sede del Conservatorio, a Trento (v. S. Maria Maddalena 1).  Interpreti il duo pianistico (due pianoforti) Cosimo Colazzo e Maria Rosa Corbolini, il sassofonista Emanuele Dalmaso, il violista Andrea Mattevi, e Raul Masu per l’elettronica.

Il programma si apre con un’opera nuova, in prima esecuzione, di Andrea Mattevi (1986), Dell’arco il nome è vita (2013), per sassofono, viola, due pianoforti e live electronics, in cui il compositore indaga le possibilità degli strumenti portandoli verso una fluida e complessa definizione timbrica, che li spinge a inedite relazioni. Segue un altro pezzo in prima esecuzione, La curva del respiro (2013), per sassofono contralto e pianoforte, di Cosimo Colazzo (1964), dove si svolge la poesia di una temporalità aperta, fatta di un dialogo galleggiante tra gli strumenti, di punti di fuga verso il silenzio, o verso l’incanto di inattese produzioni armonico-sonore e di risonanze. Quindi, in programma, due compositrici. Valentina Massetti (1984), con un brano, Linee sospese (2013) per due pianoforti, che intende scoprire il senso di ridotte vibrazioni sonore, di materiali minimi, di aperture precise e geometriche al silenzio. E poi Dianna Dmitrijeva (1969), che propone – in Largo, rubato (2013) per due pianoforti – il recupero, dall’Est da cui proviene, di sonorità, accenti e ritualità, che sono di un mondo arcaico e popolare, che sente forte una religiosità fissa e aspra. Si va nel ‘900, con Fernando Lopes-Graça (1906-1994), autore di Preludio, Cena e Danza (1929/1973), per due pianoforti, un’opera che subito proietta il giovane autore, nel 1929, dentro un mondo di scoperte,  di sonorità, dissonanze, armonie timbriche, ritmiche aggressive. Si conclude con Grahm Fitkin (1963), autore inglese, con il suo Hard Fairy (1994) per sax soprano e due pianoforti, un’opera che  espone il piacere per la dimensione poliritmica, che interessa tutti gli strumenti, e sollecita fortemente l’ascolto.

Programma del concerto:

Festival Mondi Sonori 2013, XVI edizione.

Trento, Conservatorio di musica, Palazzo Consolati, V. S. Maria Maddalena 1

Duo pianistico (due pianoforti) Cosimo Colazzo – Maria Rosa Corbolini. Sassofono (soprano, contralto, tenore) Emanuele Dalmaso. Viola Andrea Mattevi. Elettronica Raul Masu.

Andrea Mattevi (1986), Dell’arco il nome è vita (2013), per sassofono, viola, due pianoforti e live electronics (prima esecuzione assoluta)
Cosimo Colazzo (1964), La curva del respiro (2013), per sassofono contralto e pianoforte (prima esecuzione assoluta)
Valentina Massetti (1984), Linee sospese (2013) per due pianoforti
Dianna Dmitrijeva (1969), Largo, rubato (2013) per due pianoforti
Fernando Lopes-Graça (1906-1994), Preludio, Cena e Danza (1929/1973) per due pianoforti
Grahm Fitkin (1963), Hard Fairy (1994) per sassofono soprano e due pianoforti

Pubblicato, sul sito, file MP3 ultima composizione Cosimo Colazzo, La piega il respiro

Di seguito il collegato al file MP3 dell’ultima composizione per pianoforte di Cosimo Colazzo, dal titolo “La piega il respiro”, interpretata dallo stesso compositore, nell’estate 2013, in un concerto negli Stati Uniti. Link per il file MP3: https://www.cosimocolazzo.it/wordpress/wp-content/uploads/2013/09/6_Colazzo_La_piega_il_respiro.mp3  .

Dal recital pianistico di Cosimo Colazzo, alla MCA Concert Hall del Middlebury College, in Vermont, U.S.A., 31 luglio 2013.

 

File audio del concerto pianistico di Cosimo Colazzo a MCA Concert Hall Middlebury College, con musiche di Casella, Colazzo, Mompou, Lopes-Graça, Nin-Culmell

E’ disponibile sul sito www.cosimocolazzo.it la serie di file audio relativa al concerto pianistico tenuto da Cosimo Colazzo alla MCA Concert Hall del Middlebury College, Vermont, Stati Uniti. Il programma del concerto ha compreso vari brani di Cosimo Colazzo (Voiles englouties par Ondine; Stanze; La piega il respiro), A notte alta di Alfredo Casella, Preludi di Federoco Mompou, Cinco Nocturnos di Fernando Lopes-Graça e Tonadas di Joaquin Nin-Culmell.

Di seguito i file per l’ascolto.

  • Registrazione live Concerto Middlebury College – Italian School, MCA Concert Hall, Mercoledì 31 luglio 2013, ore 21.00. Mediterraneo notturno meridiano, Recital pianistico di Cosimo Colazzo. Musiche di Casella, Colazzo, Mompou, Lopes-Graça, Nin-Culmell

Alfredo Casella (1883-1947), A notte alta (1917) poema musicale per pianoforte op. 30 [File MP3] [23:39] 

Cosimo Colazzo (1964), Voiles englouties par Ondine (1988) per pianoforte [File MP3] [05:24] 

Federico Mompou (1893-1987)da Preludes (1928) pour piano (Dans le style romance – Energiquement – Lentement et très espressif – [4] – Moderato, pour la main gauche) [File MP3] [20:00] 

Cosimo Colazzo (1964)Stanze (1997) per pianoforte [File MP3] [o9:00] 

Fernando Lopes-Graça (1906-1994)Cinco nocturnos (1959) per pianoforte (Tranquilo – Misterioso – Lusingando – Sostenuto – Lamentoso) [File MP3] [14:34] 

Cosimo Colazzo (1964)La piega il respiro (2013) per pianoforte (prima esecuzione assoluta) [File MP3] [12:36] 

Joaquin Nin-Culmell (1908-2004)da Tonadas – Vol. I (1956) per pianoforte (Saratarra naizela  – Jota castellana – Cancion de labrador  – Arada de Salamanca – Diferencia sobre la arada de Salamanca  – Charrada de Salamanca  – Baile de Burgos) [File MP3] [09:39] 

Alla seguente pagina è possibile ascoltare altre interpretazioni pianistiche di Cosimo Colazzo: https://www.cosimocolazzo.it/interprete/mp3-interprete

Per ascoltare le composizioni di Cosimo Colazzo, a questa pagina: https://www.cosimocolazzo.it/compositore/mp3

A questo link il programma di sala del Concerto alla MCA Concert Hall del Middlebury College, del 31 luglio 2013.

Qui di seguito un commento ai brani nel programma del Concerto.

Un viaggio attraverso un’idea particolare di Mediterraneo, visto nella chiave delle immagini della notte, o del sole meridiano.

Nella notte è l’idea della figura che si sfalda in risonanza, in un colore scuro che dilaga. E’ paesaggio silente, che si anima di suoni inediti, legandosi a una coscienza incerta, fluida, aperta al possibile. Così in Alfredo Casella (1883-1947), autore nel 1917 di un poema musicale per pianoforte, A notte alta, dove emerge il Casella che sperimenta una timbrica profetica, rivolta verso la dimensione della macchia sonora, del rumore, insieme con un’idea di forma e di temporalità, molto innovativa, dove vale il senso della risonanza.

Ed è l’idea della notte che emerge anche in un’opera del 1959 di Fernando Lopes-Graça (1906-1994). Si tratta degli splendidi Cinco Nocturnos, con il loro senso profondo dello scavo, dell’essenzialità figurale, insieme con certi scarti improvvisativi, che costituiscono come una piegatura della forma, dentro una dimensione di molta concentrazione e rigore.

Contemplazione, senso della risonanza, apertura dei materiali a un tempo che si allarga e li induce a respirare, senso della piega, della linea curva, si ritrovano nelle composizioni di Cosimo Colazzo: da Voiles englouties par Ondine (1988), con un gioco tecnico molto sottile su certi richiami a Debussy, a Stanze (1997), ripiegato su sonorità in ombra e anche densamente risonanti, al più recente La piega il respiro (2013) che viene presentato in prima esecuzione assoluta nel concerto.

C’è poi la luce mediterranea di Federico Mompou (1893-1987), anch’egli autore di una musica che è risonanza e piegatura del tempo, apertura al notturno, ma anche a una luce meridiana, stupefatta e fissa, nella sua esposizione pura dell’angolo retto. Così nel ciclo dei Preludes (1928).

E poi l’Iberia sognata di Joaquín Nin-Culmell (1908-2004), che dalla Spagna si trasferì negli Stati Uniti, nel 1939, con la madre e la sorella scrittrice Anaïs Nin (per i cui celebri Diari ha scritto le prefazioni) -, insegnando dapprima proprio al Middlebury College, dove Colazzo tiene il concerto. Un omaggio particolare, quindi, anche per questo motivo, a quest’autore, con il concerto. Successivamente Nin-Culmell avrebbe insegnato la Composizione alla University of California di Berkeley. Nelle Tonadas (1956), troviamo una Spagna sognata nel ricordo di una bellezza che è fatta di pochi gesti, di sottili disegni che emergono dentro lo sfumato della memoria.

 

Cosimo Colazzo, con Emily Newton, al Middlebury College, in un concerto vocale che presenta alcune liriche dello stesso Colazzo (su testi poetici di Fausto Melotti) per soprano e pianoforte, percorre il mondo dell’opera (da Verdi a Boito a Leoncavallo, ad altri autori), e tocca, a lato di questo, il sensibile mondo di Bellini e delle sue composizioni da camera. Nella splendida cornice del Mahaney Center for the Arts e della sua Concert Hall, al Middlebury College, in Vermont, negli Stati Uniti.

5 Agosto 2013
21:00a23:00

Cosimo Colazzo, docente al Middlebury College, Italian School, dove tiene corsi sulla musica e sulla cultura italiana, è impegnato anche in una serie di concerti, con proprie musiche e di altri autori. Così nel primo concerto pianistico del 31 luglio scorso, con tre sue composizioni, di cui una in prima assoluta, accanto a musiche di Mompou, Nin-Culmell, Lopes-Graça. In quel caso è stato un viaggio dentro il Mediterraneo, notturno e meridiano, comunque nell’impronta dell’incanto, della sospensione, del suono silente e stupefatto. Suoni notturni e la luce del meriggio, che rendono insolite le percezioni e l’ascolto.

Il secondo concerto è dedicato alla cultura italiana, nell’impronta importante e creativamente rilevante, dell’opera e della vocalità. L’opera italiana è stata modello di riferimento per la musica e per il teatro in Europa. Il gusto e il senso italiano della vocalità e della costruzione del teatro musicale sono stati di riferimento in Europa. Gli artisti italiani, compositori, librettisti, cantanti, scenografi erano attivi in tutta Europa. I compositori stranieri scrivevano opere nella lingua italiana. Si veniva in Italia per apprendere o affinare l’arte musicale.

Un percorso attraverso l’opera ci dice proprio il senso dell’evoluzione di un’arte che dalle finezze astratte e artificiose dell’opera seria del barocco, dalle forme chiuse prevalenti in questo periodo, procede verso l’acquisizione di una fluidità sempre più realistica e drammaticamente pregnante.

Cosimo Colazzo al pianoforte e il soprano Emily Newton, con la collaborazione del baritono Kenneth Mattice, tengono un concerto proprio in questo senso,  il prossimo 5 agosto 2013, alle ore 21:00, nella splendida cornice del Mahoney Center for the Arts e della sua Concert Hall, al Middlebury College, in Vermont, negli Stati Uniti. Si procede, con il concerto, verso Verdi e il suo plastico senso del teatro (particolarmente curato e approfondito, nel confronto con il modello di Shakespeare, in Macbeth e Otello) e proseguendo attraverso la scapigliata volontà di un linguaggio rinnovato e colto, con Arrigo Boito (e il suo Mefistofele), e poi per le strade del verismo acceso di Leoncavallo (con Pagliacci).

Accanto all’opera, le composizioni da camera di Vincenzo Bellini, dotate di uno squisito senso della melodia, di una sensibile contestualizzazione nell’accompagnamento pianistico.

Il concerto propone in programma anche Tre liriche di Cosimo Colazzo, per soprano e pianoforte, su testi poetici di Fausto Melotti.  “Le colombe dal viso di fanciulla”, “Anche gli alberi hanno paura”, “Col tramonto, in silenzio”, sono i titoli delle tre composizioni, che musicano tre poesie dalla raccolta “Il triste minotauro”. Fauso Melotti, artista roveretano, è noto per l’importante attività artistica e di scultore. Egli ha comunque prodotto anche alcune interessanti prove poetiche e di scrittura (pubblicate da editori come Scheiwiller e Adelphi). Gli esiti sono in una poesia sensibile e raffinata, ricca di valori musicali.

La musica di Colazzo si lega all’atmosfera evocativa e sospesa che traspare dai versi, con un lirismo che prende movenze dolci, ma anche sorvegliate nei profili e nelle curve che assume, affinché esso si dia in rapporti sempre piuttosto essenziali, raccolti, misurati. Il pianoforte effonde sonorità rarefatte, sospese; oppure accompagna con figure ricche di valori timbrici, preziose nel dettaglio sonoro trovato.

Emily Newton è un soprano statunitense, molto giovane, ma già affermata, impegnata in importanti produzioni, in ruoli protagonisti. Vive in Germania, ed è artist in residence per l’estate 2013 al Middlebury College. Anche Kenneth Mattice, baritono, è statunitense. Anch’egli è già proiettato verso un’ottima carriera, con impegni artistici di rilievo.

Qui per il programma del concerto

Qui il sito del Middlebury College

Qui il sito del Mahaney Center for the Arts presso il Middlebury College.

Un’immagine della Concert Hall

Il Comunicato stampa relativo al concerto

Cosimo Colazzo negli Stati Uniti per alcuni concerti. Docente alla Italian School del Middlebury College, in Vermont, Colazzo dedica un primo concerto pianistico a musiche del ‘900 e proprie, nel tema della mediterraneità. Notturni e atmosfere contemplative. Un viaggio attraverso il bacino del mare nostrum, la penisola iberica, la Francia, l’Italia.

31 Luglio 2013
21:00a23:00

Cosimo Colazzo, docente al Conservatorio di musica “Bonporti” di Trento, è compositore e interprete che indaga soprattutto il Novecento musicale. Dal 2012 è docente al Middlebury College, negli Stati Uniti, dove tiene corsi e laboratori sulla musica e la cultura italiana. Tra luglio e agosto terrà una serie di concerti, presso la splendida cornice dalla Concert Hall del Mahaney Center for the Arts del Middlebury College. Il primo è un concerto pianistico, che tiene mercoledì 31 luglio alle ore 21:00. Nel concerto, che reca il titolo “Mediterraneo notturno meridiano”, Colazzo propone un programma con musiche proprie e di autori del ‘900, quali Alfredo Casella, Federico Mompou, Fernando Lopes-Graça, Joaquin Nin-Culmell. E’ un viaggio attraverso un’idea particolare di Mediterraneo, visto nel chiave delle immagini della notte, o del sole meridiano.

Nella notte è l’idea della figura che si sfalda in risonanza, in un colore scuro che dilaga. E’ paesaggio silente, che si anima di suoni inediti, legandosi a una coscienza incerta, fluida, aperta al possibile. Così in Alfredo Casella (1883-1947), autore nel 1917 di un poema musicale per pianoforte, A notte alta, dove emerge il Casella che sperimenta una timbrica profetica, rivolta verso la dimensione della macchia sonora, del rumore, insieme con un’idea di forma e di temporalità, molto innovativa, dove vale il senso della risonanza.

Ed è l’idea della notte che emerge anche in un’opera del 1959 di Fernando Lopes-Graça (1906-1994) che viene presentata nel concerto. Si tratta degli splendidi Cinco Nocturnos, con il loro senso profondo dello scavo, dell’essenzialità figurale, insieme con certi scarti improvvisativi, che costituiscono come una piegatura della forma, dentro una dimensione di molta concentrazione e rigore.

Contemplazione, senso della risonanza, apertura dei materiali a un tempo che si allarga e li induce a respirare, senso della piega, della linea curva, si ritrovano nelle composizioni di Cosimo Colazzo: da Voiles englouties par Ondine (1988), con un gioco tecnico molto sottile su certi richiami a Debussy, a Stanze (1997), ripiegato su sonorità in ombra e anche densamente risonanti, al più recente La piega il respiro (2013) che, nella versione per pianoforte solo, viene presentato in prima esecuzione assoluta nel concerto.

C’è poi la luce mediterranea di Federico Mompou (1893-1987), anch’egli autore di una musica che è risonanza e piegatura del tempo, apertura al notturno, ma anche a una luce meridiana, stupefatta e fissa, nella sua esposizione pura dell’angolo retto. Così nel ciclo dei Preludes (1928), di cui Colazzo presenta i primi sei brani.

E poi l’Iberia sognata di Joaquin Nin-Culmell (1908-2004), che dalla Spagna si trasferì con la famiglia  – anche con la sorella scrittrice, Anaïs Nin (per i cui celebri Diari ha scritto le prefazioni) – negli Stati Uniti, nel 1939, insegnando dapprima proprio al Middlebury College, dove Colazzo tiene il concerto. Un omaggio particolare, quindi, anche per questo motivo, a quest’autore, con il concerto. Successivamente Nin-Culmell avrebbe insegnato la Composizione alla University of California di Berkeley. Nelle Tonadas, di cui Colazzo esegue sette brani dal primo volume (del 1956), troviamo una Spagna sognata nel ricordo di una bellezza che è fatta di pochi gesti, di sottili disegni che emergono dentro lo sfumato della memoria.

Qui il programma del concerto

Qui il sito del Middlebury College

Qui il sito del Mahaney Center for the Arts presso il Middlebury College.

Un’immagine della Concert Hall

Comunicato stampa