Archivi categoria: Esecuzioni, registrazioni, novità

Concerto del Khasma Piano Duo alla Northern Illinois University, con musiche di Colazzo e altri autori contemporanei

2 Ottobre 2014
18:30a19:30

Khasma Piano Duo è una giovane formazione, al femminile, per un organico di pianoforte a quattro mani, particolarmente impegnata nel campo della musica contemporanea, che propone anche in opere molto recenti o in prima esecuzione.

La compongono due giovani pianiste, Ashlee Mack and Katherine Palumbo, con esperienze internazionali e accademiche di rilievo.

Giovedì 2 ottobre 2014, alle ore 18:30 locali (le 1:30 della notte del 3 ottobre a in Italia), le due pianiste tengono un concerto per pianoforte a quattro mani alla Recital Hall della Northern Illinois University, con musiche di Cosimo Colazzo, Michael Ippolito,  Marti Epstein, Symeon Waseen, Lavrence Moss, Jean Ahn.

La composizione di Colazzo è basata su un unico campo di suoni, che l’avvolge completamente. La forma è scandita da una serie di stanze, che evolvono da stati meno densi, ma relativamente ricchi nelle articolazioni lineari, verso stati molto densi, che si concentrano in accordi. Le stanze sono attraversate da un unico lungo respiro, che è l’intero pezzo. Raggiunge un suo spazio di culmine quindi rientra, degradando, verso le zone espressive dell’intimo, del poco, del solo, sino a qualche nota risonante circondata dal silenzio.

Il concerto è trasmesso dalla Northern Illinois University, School of Music, via web, e può essere ascoltato in live web, a partire dalle 18.30 locali (le 01.30 in Italia) al seguente indirizzo web:

http://www.niu.edu/music/media/webcasts/index.shtml.

Qui per il programma in PDF dell’evento

Organizzato dalla Italian School del Middlebury College, un concerto di musica vocale, dedicato a Puccini, con una prima esecuzione assoluta di una nuovissima opera di Cosimo Colazzo, per soprano, baritono e pianoforte, Alla sede del Mills College, a Oakland, in California

2 Agosto 2014
19:45a21:00

mural_img_01 arch_img_01_altPer gli eventi di concerto organizzati dalla Italian School del Middlebury College a Mills, un concerto vocale da camera, con il soprano Emily Newton, il baritono Ken Mattice e, al pianoforte, Cosimo Colazzo. Un programma che ruota intorno a Puccini, che prevede, inoltre, una prima esecuzione assoluta di una nuova opera di Cosimo Colazzo per soprano, baritono e pianoforte, dal titolo “Rifrazioni”, su un testo poetico di Ernesto Livorni.

La vocalità lirica è un tratto distintivo della cultura italiana, che è stata culla dell’opera e modello di riferimento per l’Europa musicale. Per rappresentare aspetti rilevanti della cultura italiana, è importante fare riferimento alla musica. Nell’ambito degli eventi organizzati dalla Italian School del Middlebury College, che da quest’anno svolge le sue attività presso il Mills College, in California, a Oakland, viene proposto un concerto vocale, che è tematizzato soprattutto intorno a Puccini, con alcune liriche da camera del compositore lucchese, accanto a brani da opere, come La fanciulla del West e Bohème, musiche di altri autori, contemporanei o successivi rispetto a Puccini (come Leoncavallo, Respighi, Santoliquido) e una prima esecuzione assoluta di una nuova opera di Cosimo Colazzo, per soprano, baritono e pianoforte, dal titolo “Rifrazioni”, su un testo poetico ripreso dalla raccolta di poesie “Prospettiche illusioni” di Ernesto Livorni.

Interpreti per il concerto, che si tiene sabato 2 agosto alle ore 19:45 nella splendida e prestigiosa cornice della Concert Hall del Middlebury College, sono il soprano Emily Newton, il baritono Ken Mattice, con Cosimo Colazzo al pianoforte.  I musicisti sono artists in residence all’Italian School del Middlebury College, per il 2014. Emily Newton e Ken Mattice sono due cantanti, che si vanno affermando con importanti produzioni in Europa e negli Stati Uniti. Cosimo Colazzo è docente di Composizione al Conservatorio di musica di Trento, ed è altresì docente, dal 2012, alla Italian School del Mills College, dove quest’anno tiene un corso dedicato a Puccini.  Come artist in residence ha tenuto nella settimana passata un concerto con in programma, tra altro, due sue recenti composizioni pianistiche del 2014, e ora presenta, in questo concerto vocale, una nuovissima composizione, composta nel contesto della sua residenza in California.

In Rifrazioni – come scrive il compositore – “le due voci si nutrono di un testo comune, quindi divergono in vie parallele, con alcuni rispecchiamenti, giochi prospettici, rifrazioni. Da un inizio intrecciato, verso distensioni e abbandoni, nuovi recuperi di tensione. Quindi un gioco poliritmico di voci, sulle parole che franano una sull’altra, diventano valanga, un affollarsi di accenti diversi; per poi chiudere con un liquefarsi del corpo solido e ritmico, nella risonanza che non vorrebbe finire”. La composizione è dedicata dal compositore alla Italian School del Middlebury College e ad Antonio Vitti, che ne è il direttore.

In California, organizzato dalla Italian School del Middlebury College, nella sede del Mills College, a Oakland, un recital pianistico di Cosimo Colazzo, con sue nuove composizioni

26 Luglio 2014
20:00a21:00

Mills Music Now __ Mills College __ Concert Hall-page-001 (1)A Mills College, in California, tra boschi di eucalipti e ulivi saraceni, un recital pianistico di Cosimo Colazzo, organizzato dalla Italian School del Middlebury College, con sue nuove composizioni, e opere di Rieti, Milhaud, Nin-Culmell. Un viaggio nel Mediterraneo culturale, vissuto e sognato dalla lontananza della diaspora europea, per guerre e persecuzioni, nel secolo scorso, verso gli Stati Uniti.

Un college immerso in boschi di eucalipti, e significative presenze di ulivi saraceni, dentro Oakland, la città antistante San Francisco, sulla stessa baia, nello stesso lato di Berkeley, poco distante. E’ Mills College, dove ha sede, da quest’anno, la Italian School del Middlebury College. E’ interessante rilevare che il Mills College presenta una lusinghiera storia, per la musica contemporane: ha ospitato, infatti, docenti, per la composizione, come Darius Milhaud, dagli anni dal 1940 al 1971, e, negli anni ‘60, Luciano Berio.

In un tale contesto, indubbiamente favorevole per la musica, tiene un concerto pianistico Cosimo Colazzo (che vive a Trento, dove, al Conservatorio di musica “Bonporti” insegna la composizione). Il concerto si tiene sabato 26 luglio, alle 20:00, ora della California, alla Concert Hall di Mills College, dedicato al tema del Mediterraneo, ma nello stesso tempo al tema della diaspora, che ha riguardato molti musicisti europei verso gli Stati Uniti, a causa di guerre e persecuzioni. Il concerto, che è organizzato dalla Italian School del Middlebury College a Mills College, dove Colazzo insegna (dal 2012, con corsi di storia della musica italiana), prevede anche due composizioni recenti, del 2014, di Cosimo Colazzo.

Nel concerto – dal titolo “Un mare di suoni e le diaspore” – vive il Mediterraneo, nelle espressioni di Colazzo, che ha le sue radici nel Salento lambito dal mare, e di autori provenienti da altre terre che su questo mare affacciano con radici e incroci comuni.

“Pochi segni e una luce che vive di sé, tutto sospeso, come in un’assenza di tempo”. Così sono letti da Colazzo i versi di Ernesto Livorni (poeta abruzzese negli Stati Uniti, docente alla University of Wisconsin-Madison). Sospeso nell’aria (2014), brano di Cosimo Colazzo per voce recitante e pianoforte, “apre – come commenta il compositore – il proprio solco a contenere alcuni luoghi-parola da versi del poeta, quasi isole rare, che si mescolano e ricombinano, liquidano i confini dati per nuove associazioni”. Il brano è dedicato ad Andrea Ciccarelli, studioso di letteratura della Indiana University. Interprete per la voce recitante sarà Isabella Carloni, nota autrice, regista, attrice italiana, marchigiana, docente, come Colazzo, alla Italian School del Middlebury College a Mills per quest’estate.

Nell’altra composizione di Colazzo in programma, Le terre rosse e il mare obliquo (2014) per pianoforte, dedicata a Antonio Nicaso (noto studioso della mafia e della ‘ndrangheta, autore, anche con Nicola Gratteri, di veri e propri bestseller sul tema),  è, ancora nelle parole dell’autore, “il ritmo della terra rossa nel mattino, al Sud dei conflitti e dell’orizzonte obliquo del mare. Delle terre vuote e aspre che abbagliano. Ritmo duro e accenti, dilagare e sbavature nel grembo del suono. Una forma senza indulgenze o mediazioni: predilitti i contrasti e sentimenti netti.”

Ma nel concerto c’è anche un discorso della diaspora: dei molti musicisti europei che nel secolo scorso hanno lasciato l’Europa – dell’oscurantismo fascista, dei regimi e delle dittature, delle persecuzioni razziali – verso gli Stati Uniti. Un transito di sensibilità e culture e nuovi innesti. Così con Vittorio Rieti (1898-1994) – di cui Colazzo esegue Contrasts (1967) – italiano che si trasferì negli Stati Uniti in conseguenza delle leggi razziali contro gli ebrei, insegnando a Baltimora, Chicago e al Queens College di New York. E così con Darius Milhaud (1992-1974), analogamente diretto dalla Francia verso gli Stati Uniti, il quale fu docente proprio a Mills College, sede del concerto, per lunghi anni; di Milhaud, figura di grande prestigio, in continuo movimento tra Europa, Stati Uniti, America latina, Colazzo esegue le splendide, inventive musiche di Saudades do Brasil (1920).  Ed è il caso di Joaquin Nin-Culmell (1908-2004), catalano per cultura, che in fuga dall’Europa con la madre e la sorella (la scrittrice Anaïs Nin), ebbe primo impiego al Middlebury College nel Vermont e poi in altre università, sino ad approdare a UC Berkeley, per cui venne a vivere stabilmente proprio a Oakland, la città del Mills College e del concerto. Che di Nin-Culmell propone le Tonadas, I volume, del 1957.

Diaspore e intrecci, numerosi, in questo concerto, insistite, sorprendenti coincidenze. Il flusso del mare, dei viaggi e degli incontri: mare accogliente, ospitale, e mare dell’”alto mare aperto”.

—————

Qui per il programma PDF del concerto.

—————

Cosimo Colazzo, nato a Melpignano (Lecce) nel 1964, compositore, pianista, direttore d’orchestra, è autore di una vasta produzione, premiato in concorsi nazionali e internazionali. La sua musica è stata eseguita in vari paesi europei, negli Stati Uniti, in America Latina, in Giappone, ed è pubblicata da Rai Trade – Contemporary. Ha tenuto concerti in Italia e all’estero. È membro dell’équipe di ricerca del CESEM, Centro de Estudos de Sociologia e Estética Musical, della Universidade Nova di Lisbona. Attualmente è docente di Composizione al Conservatorio di musica di Trento, in Italia. Dello stesso Conservatorio è stato direttore dal 2005 al 2011. Faculty Member e artist in residence, a partire dal 2012, presso la Italian School del Middlebury College, negli Stati Uniti.

 

 

Identità mobili. Un progetto creativo e sperimentale del Motocontrario Ensemble al Festival Pergine Spettacolo Aperto

7 Luglio 2014 08:00a12 Luglio 2014 20:00
Foto di Maria Casamichele

Un’installazione sonora e performance improvvisative, per un discorso artistico e creativo sul tema dell’identità oggi. E’ quanto propone il Motocontrario ensemble a Pergine Spettacolo Aperto, dal 7 al 12 luglio 2014, con un’installazione sonora che realizza una riflessione creativa e artistica sul tema dell’identità. Il progetto, dal titolo “Identità mobili” si svolge alla Stazione intermodale di Pergine, ogni giorno dalle 10 alle 20. Si parte da un simbolo del discorso identitario, qual è la cultura mòchena, che è minoranza linguistica in Trentino. Se ne prendono elementi, lacerti, che costituiscono figure di partenza per sperimentazioni compositive e sonore, e che possono costituire evidenze nella forma di citazioni presto disperse, mentre l’elettronica agisce in interazione con lo spazio della stazione, con il suo paesaggio di rumori, dentro cui viene a collocarsi, in una complessa rete di rispecchiamenti identitari.

Parlare di conflitti può implicare anche il discorso sulle identità. E’ quanto emerge in un recente progetto del Motocontrario Ensemble, di musica, interazione e sperimentazione sonora, che è compreso nel programma di Pergine Spettacolo Aperto, festival sulle espressioni nuove, che si tiene a Pergine Valsugana, in Trentino, come ogni anno, ormai da circa quarant’anni. Il tema portante del festival quest’anno è quello del conflitto, e Motocontrario ensemble interviene con una riflessione creativa, compositiva e di performance sul tema delle identità. Che oggi sono mobili, fluttuanti, non ben delimitate, come evoca il titolo dell’opera proposta, che è Identità mobili. Un’opera collettiva, partecipata dai compositori dell’ensemble, Cosimo Colazzo, Marco Longo, Valentina Massetti, Andrea Mattevi, Raul Masu (che sono anche performer), e dagli altri musicisti dell’ensemble, Emanuele Dalmaso e Riccardo Terrin.

L’installazione sarà attiva alla Stazione intermodale di Pergine Valsugana, per una settimana, da lunedì 7 a sabato 12 luglio, dalle ore 10 alle ore 20. Che cosa propone l’opera, e con essa l’ensemble? Un percorso artistico intorno all’identità, che oggi si definisce in termini complessi, in quanto non ha preciso riferimento in un confine stabilito e riconosciuto. Non è solo quel territorio, quel complesso comunitario. Perché oggi le identità sono mobili e sono traforate da altre culture. C’è un costante attraversamento delle identità, che non sanno riconoscersi precisamente rispetto a individuate coordinate temporali e spaziali. I mezzi tecnologici, le reti informatiche hanno fatto saltare tutti gli ordini riconosciuti. Le culture persistono ma sono anche costantemente in crisi. Sono sfilacciate. Le identità vivono una condizione di costante transito.

L’idea creativa del Motocontrario ensemble è di riprendere la cultura musicale dei Mòcheni, popolazione che abita sopra Pergine l’omonima valle, e che parla un antico idioma di radice tedesca, per farne centro di un’opera creativa sperimentale. La musica riprende alcuni dati da canti mòcheni in lingua e ne fa oggetto di improvvisazione, nella forma di figure-base da cui procedere per coaguali di altre forme, o di improvvise citazioni, o di distanziamenti e divergenze. Nello spazio simbolico della stazione intermodale di Pergine, che è il luogo dell’incontro, ma anche della dispersione nei traffici che tutto mettono in gioco, interverrà un sistema informatico che ulteriormente tratta il materiale musicale, proprio nel rapporto con i percorsi di transito dei treni e dei passeggeri. Infatti questo sistema si attiverà secondo studiate possibilità, a seconda dei volumi sonori dell’ambiente, dati dal rumore dei treni, come delle persone che attraversano lo spazio della stazione. L’installazione entra dentro lo spazio sonoro, partecipa dell’ambiente, lo modifica, ne viene modificata, in una complessa rete di rispecchiamenti identitari.

Inoltre, nell’arco di svolgimento del progetto interverranno anche situazioni improvvise di flash-mob attivati dai musicisti dell’ensemble che sorprenderanno lo spazio con i loro interventi improvvisativi.

In questo modo, il progetto assume la sua sostanza di interrogazione sociale sul tema dell’identità, avendo a riferimento uno dei luoghi simbolo delle minoranze culturali e identitarie in Trentino, la Valle dei Mòcheni. Quello che vuole significare è che anche quest’identità in effetti è in transito e fluida. I suoi confini sembrano chiusi; la sua sostanza culturale sembra salda. In effetti tutto è in movimento. Anche il discorso sull’identità oggi è di secondo grado. La identità delle comunità minoritarie è sorretta e supportata anche dal discorso politico. E quindi la problematica è evidente. L’idea del Motocontrario ensemble è che il tema dell’identità può essere colto nelle sue implicazioni difficili e contraddittorie dal discorso artistico, nella forma della performance sperimentale, che si apre all’ambiente e diventa elemento del paesaggio sonoro sociale.

Qui il programma, in PDF, del Festival Pergine Spettacolo Aperto.

Qui per il sito del Festival Pergine Spettacolo Aperto.

Concerto conclusivo del Festival Contrasti. Con il Motocontrario ensemble, musiche giovani e prime assolute

19 Giugno 2014
20:00a22:00

P1010853 - Copia

Se il festival Contrasti vuole essere un festival aperto alle espressioni innovative e giovani della creatività nel campo delle musiche contemporanee, il concerto di chiusura del festival appare, in questo senso, perfettamente coerente. Giovedì 19 giugno a partire dalle ore 20:00, alla Sala Grande del Castello del Buonconsiglio, sono in programma due eventi. Prima un incontro con il Motocontrario Ensemble, che riflette, con il pubblico, sui temi dei rapporti tra interpretazione e composizione: un rapporto che l’ensemble vive integralmente, essendo un collettivo di interpreti e compositori. Quindi, dalle 20:45 c’è poi il concerto, con nuovissime composizioni in prima assoluta o italiana, e tanti compositori giovani.

Dianna Dmitrijeva (1969) è autrice di New Orient Fantasy (2014), opera che viene presentata in prima assoluta, interprete Emanuele Dalmaso al  sassofono baritono. Ricerche sonore, e insieme un’incisiva energia che si esprime in impulsi improvvisativi e ritmiche sollecitazioni, libertà, ossessive ripetizioni, in questo bano: come il sogno di un Oriente russo profondo ma anche mescolato, deviato ed eterodoso.

Le aperture della forma, verso percorsi plurilineari, dove è in gioco anche l’impulso improvvisativo dell’interprete, sono i caratteri del brano di Marco Longo (1979), Riflessione III (2013) per sassofono baritono e live electronics,  eseguito in prima assoluta da Emanuele Dalmaso e Raul Masu.

Nuove opere di giovani compositori sono presentate dal pianista Marco Longo. Di Andrea Mattevi (1986) interpreta, in prima assoluta, Petali di haiku (2013), raccolta di brevi pezzi, come aforismi, ‘haiku’ per pianoforte, poesie musicali che includono caratteri vari, da rapidi ed estrosi, a estatici, lontani, orientali. Il pianista interpreta, inoltre, Schutt (2013)di Antonio Covello (1985), un ciclo di pezzi di taglio breve, che utilizza precisi oggetti sonori, in fisionomie chiare e distinte. E quindi, di  Pedro Alvarez (1980), in prima italiana, Slàinte! (2010),  che ci offre la vita raccolta e minima, di elementi che si delineano in spazi angusti e ripiegati. Mentre con Lorenzo Troiani (1989) e il suo Recitativo e finale (2012), eseguito da Longo in prima assoluta, si indaga il pianoforte in qualità  estreme, rivolto verso realtà sonore materiali nuove, di cui sono tramite anche gestualità inedite.

Andrea Mattevi alla viola, Marco Longo al pianoforte, Raul Masu al live electronics interpreteranno Macabre (contatti con Gesualdo) (2014) di Raul Masu (1992), altra opera in prima assoluta, che in questo caso propone un’invenzione intorno a Gesualdo da Venosa, la sua propensione al trattamento musicale, con inedite asprezze, dissonanze, scivolamenti cromatici, del tema della morte. Un collage di dettagli che stravolge l’originale, e lo riespone come in sequenze di posizioni di gesti di una danza macabra.

Luce, pensiero (2014) di Valentina Massetti (1984), per tromba e contrabbasso, interpreti rispettivamente Riccardo Terrin e Valentina Massetti,  è un’altra opera presentata in prima esecuzione assoluta. In essa la ricerca timbrica si esprime in spazi di raffinata e calcolata sospensione, dove si realizzano tessuti indefiniti e rarefatti, talvolta traversati da scosse di movimenti rapidi.

Le terre rosse e il mare obliquo(2013), di Cosimo Colazzo (1964)qui in prima italiana, interprete lo stesso autore -, dà il senso di una materialità densa, a volte scura, e nel contempo aggredisce il tempo con figure di ritmo inciso e con gesti di forza sonora. Ma si incurva, anche, verso soste e risonanze, svuotamenti e improvvisi stati stupefatti.

Chiusa questa prima edizione del Festival, si prepara la seconda, per il 2015, che, nell’idea artistica del Motocontrario ensemble e dell’Associazione Motocontrario, vedrà la presenza di artisti ospiti e nuovissime composizioni, apporti di collaborazioni internazionali.

Qui per il PROGRAMMA PDF del concerto del 19 giugno

————————

Info: press@buonconsiglio.it    –    motocontrarioensemble@gmail.comw – web: www.motocontrario.it     –   facebook: https://www.facebook.com/motocontrarioensemble.

Rinascimentali equilibri, ma anche l’inquietudine e l’oscuro. Al festival “Contrasti”, a Trento, venerdì 6 giugno, con Andrea Mattevi (viola) e Marco Longo (pianoforte), musiche di Hindemith, Mattevi, Britten, Massetti, Colazzo, Longo.

6 Giugno 2014
20:00a22:00

Dossi_Putti_Buonconsiglio_05

LOCANDINA DEFINITIVA scritta rossaIn rapporto ideale con la mostra che si apre da qui a un mese, dedicata dal Castello del Buonconsiglio a Dosso Dossi, un concerto, venerdì 6 giugno, nell’ambito del Festival “Contrasti”, al Castello, con molte musiche nuove, alcune in prima assoluta. Tutto ruota, in quest’appuntamento del Festival (organizzato dal Castello e dal Motocontrario ensemble) attorno al tema del Rinascimento, visitato come ideale della ragione e dell’equilibrio, e nel contempo come ordine tendenziale, che non può trascendere l’inquietudine e l’oscuro. E’ quanto risuona nel concerto, alle 20:45, di Andrea Mattevi (viola), Marco Longo (pianoforte), musicisti dell’ensemble: nella musica di Britten, che recupera Dowland; di Hindemith e delle sue strutture controllate; nella musica di Massetti, che integra in un ordine incantato reperti da Palestrina; nelle pagine di Mattevi, che aprono squarci di rivelazione sonora; nel senso di un tempo aperto e fluido, cangiante, che è proprio di Colazzo; e nel suono che si straccia verso il rumore, come accade nel brano di Longo. Il concerto è preceduto, alle 20:00, da un incontro con Valentina Massetti, sul tema del suono, che costituisce veicolo primario di relazione del bambino in età pre-natale e post-natale.

E’ nella costellazione articolata dei significati di parole, esperienze, concetti come “nascita” e “rinascimenti” che si gioca il prossimo concerto del festival “Contrasti”, organizzato dal Castello del Buonconsiglio e dal Motocontrario Ensemble (in svolgimento al Castello dal 24 aprile al 19 giugno prossimo). Il concerto si tiene alla Sala Grande del Castello venerdì 6 giugno, interpreti due musicisti del Motocontrario ensemble: Andrea Mattevi (viola) e Marco Longo (pianoforte).

Il concerto è preceduto da un incontro con Valentina Massetti, alle ore 20:00, in cui la studiosa, esperta di didattica, impegnata specificamente nell’educazione al suono per bambini in età 0-5 anni, parlerà di come il suono sia nei primissimi anni di vita, e già in fase pre-natale, un elemento importantissimo di crescita, di costituzione di relazioni, con la madre, con il mondo. Si nasce al mondo attraverso i suoni, sembra dirci la studiosa, con la sua relazione dal titolo “Nascere e rinascere al suono. Nei primi mesi di vita e al nido: ricerche ed esperienze di educazione al suono.” Gli eventi di quest’appuntamento di “Contrasti” – l’incontro e il successivo concerto – anche nelle tematiche evocate, per strette o più lasse risonanze, si propongono in collegamento ideale con la mostraRinascimenti eccentrici. Dosso Dossi al Castello del Buonconsiglio”, che da qui a un mese si apre al Castello (in programma dal 12 luglio al 2 novembre di quest’anno).

L’incontro è seguito, alle ore 20:45, dal concerto (che reca il titolo significativo di “Rinascimenti eccentrici. Ragione, flessibilità, furiose espansioni”) per viola e pianoforte, con musiche di Hindemith, Mattevi, Britten, Massetti, Colazzo, Longo. Si apre con Paul Hindemith (1895-1963) e la sua Sonata per viola op. 25 del 1923, un’opera dove le tensioni atonali tendono a concentrarsi in strutture molto controllate. Quindi la composizione di Andrea Mattevi (1986) Sessanta lune: i petali di un haiku (2012) per viola e pianoforte, con i suoi squarci di rivelazione sonora e brucianti tagli formali.  Di Benjamin Britten (1913-1976) il duo propone Lachrymae (1950) per viola e pianoforte op. 48 (Riflessione su un canto di John Dowland): una composizione che ricupera tratti del musicista rinascimentale inglese, Dowland, con le sue raffinate atmosfere, fatte d’equilibrio, ma anche di malinconiche piegature. Tracce rinascimentali anche nella composizione di Valentina Massetti (1984) dal titolo Ama (2013) per viola e pianoforte, dove si rinviene qualche segno palestriniano dentro un tessuto che tende a ridurre gli eventi a stati essenziali. Cosimo Colazzo (1964) in Nel lento orizzonte un oggetto (2013) per viola e pianoforte offre una struttura fluida, mobile, aperta, che consente agli eventi di assumere il tono morbido della curva, di seguire rami laterali, digressioni, rientrare. Marco Longo (1979), con Studio sul buio (2012) per viola e pianoforte, provoca gli strumenti ad abbandonare gli stati consueti, a provarsi verso nuove timbriche, a trovare incroci nei territori dell’altro, scoprendo le identità possibili del rumore.

Qui per il programma PDF del concerto.

————————

Info: press@buonconsiglio.it    –    motocontrarioensemble@gmail.com  – web: www.motocontrario.it     –   facebook: https://www.facebook.com/motocontrarioensemble.

Per il quarto concerto del festival “Contrasti”, il Motocontrario ensemble con Emanuele Dalmaso ai sassofoni e Raul Masu al live electronics. Musiche di Riley, Colazzo, Biasioni, Essl, Scherzinger, e improvvisazioni del duo. Mobili dialoghi sonori, sperimentazioni degli strumenti acustici e elettronici, un’idea aperta del suono, che si trasforma e abita lo spazio in termini personali e concreti

23 Maggio 2014
20:00a22:00

1451613_275920845891660_589645873_n 10292146_543301635778826_1499772492813641223_nPer il quarto concerto del festival “Contrasti”, che si tiene al Castello del Buonconsiglio, diventano protagonisti sassofono e live electronics, con Emanuele Dalmaso e Raul Masu, musicisti del Motocontrario Ensemble. Ricerche sonore che indagano territori di dialogo, tra strumento acustico e l’elettronica, in termini flessibili e creativi,  con rispecchiamenti e ramificazioni. Un viaggio che concepisce il suono come una realtà mobile, che si trasforma e abita lo spazio in termini personali e concreti.

Elettronica e strumento acustico oggi possono dialogare in maniera flessibile, aperta. Possono continuamente rimandarsi suggerimenti, trovare la via di un’integrazione modulata, accompagnata. E’ quanto sembra suggerirci il quarto appuntamento del festival “Contrasti” in programma venerdì 23 maggio a partire dalle ore 20:00, alla Sala Grande del Castello del Buonconsiglio a Trento.

Il festival è organizzato dal Castello del Buonconsiglio e dal Motocontrario Ensemble, e va svolgendosi da aprile a giugno, con un programma di incontri culturali e concerti.

Sono protagonisti del concerto del 23 maggio i sassofoni (in varie tipologie) di Emanuele Dalmaso  e l’elettronica dal vivo creata da Raul Masu, entrambi musicisti del Motocontrario Ensemble.

Il concerto, in programma alle ore 20:45, è preceduto da un incontro, alle ore 20:00, con Andrea Mattevi, che tratta della figura e dell’opera di Bruno Maderna, un musicista che ha votato la propria ricerca artistica nell’indagine aperta rivolta al suono, scoperto nell’indagine di partiture sperimentali, ma anche attraverso l’improvvisazione, che viene richiamata dalle stesse partiture in varie forme, e poi attraverso l’esplorazione delle possibilità dell’elettronica. Un pioniere per molte ricerche, ma anche il richiamo a una sperimentazione e a una speculazione che siano radicate nel riferimento al suono e al corpo che suona e che ascolta.

Il concerto di Emanuele Dalmaso e Raul Masu si avvia alle ore 20:45, ed è interamente dedicato al sassofono e all’elettronica, esplorando l’interazione musicale che germina nell’incontro ideale e concreto del respiro, del soffio, del suono, dell’altoparlante e di quanto oggi sa restituire l’elettronica, con la sua capacità di intervento elaborativo e di design del suono dentro uno specifico spazio.

Lo spettro delle possibilità di relazione che il computer instaura col sax oscilla, in una molteplice varietà, dall’essere semplice estensione sonora dello strumento acustico a divenire entità musicale autonoma, in rapporto dialettico con il suono acustico. Sassofono e live electronics si danno, così, nella forma di un rapporto cameristico, in un dialogo di condivisione, non solo dello spazio musicale, ma spesso anche dello stesso suono in una relazione simbiotica.

Il concerto si apre con un brano minimalista dell’americano Terry Riley, Dorian Reed (1964), che nasce come performance per sax soprano e tape recorder e la cui partitura viene stilata solo nel 2001 da Ulrich Krieger. Il brano utilizza l’elettronica per esasperare la ripetizione quasi ossessiva di un materiale armonico e melodico ridotto al minimo.

Segue una Improvvisazione in omaggio a Bruno Maderna, pioniere italiano della musica elettronica che prende forma ispirandosi a un’aria dell’opera Satyricon del 1973.

Pallide risonanze avvoltedi Massimo Biasioni, scritto originariamente nel 2000 per corno di bassetto e live electronics trascritto per sax baritono e live electrnics nel 2014, indaga il senso della eco e della risonanza, in relazione con un altro principio compositivo rilevante, che è quello del bordone, cioè di un ostinato che tende molto alla ripetizione ciclica.

Sequitur VII (2008) fa parte di progetto composito che vede impegnato Karlhenz Essl dal 2008 al 2010. Si tratta di una serie di 14 brani per strumento solo ed elettronica che esplorano le possibilità espressive del programma sequitur-generator (sviluppato da Essl stesso). Tale software permette di creare complessi canoni a otto parti derivati dal materiale sonoro dello strumento acustico.

Verrà presentato quindi un lavoro di Masu e Dalmaso,  nato in sala prove, dal titolo Il Viaggio di Maya che, al limite tra brano definito e concluso, e improvvisazione, riflette sul tema del viaggio. E’ un viaggio mentale, un poco fantastico, che rinviene suggerimenti e collegamenti, in uno spazio di confronto tra due culture e tra due religioni. Evidenzia un continuo gioco di similitudini e di specchi, tra buddismo e cristianesimo, ripercorrendo così, idealmente, una personale via della seta, votata a mettere in comunicazione ciò che è lontano, ma si nutre anche di istanze comuni, di un comune desiderio di incontrare l’alterità. Questo lavoro indaga in maniera estremamente sperimentale il suono e lo strumento sia elettronico che acustico portando il sax ad alcune delle sue possibilità più estreme, fino a essere suonato senza bocchino.

Il brano di Cosimo Colazzo, Le Isole (2014), presenta spazi di espressione sonora legati tra loro secondo fasi, variabilmente estese, di suoni tenuti lunghi e articolazioni più serrate. Il sassofono disegna i suoi profili secondo gli andamenti di una polifonia che dà profondità e prospettiva al proprio orizzonte di strumento solo. Il live electronics,  in rapporto con le arcate fondamentali del brano, elabora i materiali acustici in lunghe campate timbriche e armoniche. Agisce, secondo un itinerario di piani sonori, che lo prevedono ora dentro il tessuto di un dialogo complessivo, e ora, invece, in una proiezione più avanzata, ma sempre in cameristica rispondenza con il sax, che può ridursi anche alla poesia interiore di pochi suoni tenuti, qualche articolazione, e la modulazione dinamica di questo.

Il concerto si chiude tornando in America con un brano di Nicolas Scherzinger del 2006: Shadowed. Il computer in quest’opera fa da “ombra”, come suggerisce il titolo stesso, al sassofono, elaborando il suono originario, fino a modificarlo, in alcuni casi, in maniera rilevante.

Qui per il programma PDF del concerto del 23 maggio 2014, Festival “Contrasti”, Trento Castello del Buonconsiglio.

————————

Info: press@buonconsiglio.it; motocontrarioensemble@gmail.com. Notizie anche su facebook: https://www.facebook.com/motocontrarioensemble

Motocontrario Ensemble a Milano, per una giornata sperimentale di musica e poesia, con opere nuove, interventi poetici, installazioni sonore e improvvisazioni strumentali e elettroniche. Al Centro Studi Assenza, che si occupa di poesia, musiche e espressioni contemporanee. Domenica 18 maggio, a Milano, alla sede del Centro, in Via Stromboli 18, dalle ore 16.00 in poi

18 Maggio 2014
16:00a18:30

10330281_541286522647004_1484743453187260398_nMotocontrario Ensemble, da poco sorto a Trento, è un collettivo  di musicisti, votato alla sperimentazione in musica, alla realizzazione di nuove opere, alla produzione di conoscenza del vasto e articolato panorama delle letterature musicali del ‘900. Si compone di compositori e interpreti e punta al confronto delle due dimensioni, a una mobile fluidità di esse. Anche i format abituali del concerto, nella sua idea, possono essere variamente visitati, rinnovati, cambiati. I pubblici vanno mescolati, nuovi itinerari vanno aperti, per creare l’incrocio di esperienze in genere distanti. Per questo è utile stare in una dimensione creativa, nella concreta prassi dell’organizzazione e della realizzazione artistica. L’Ensemble pratica l’improvvisazione, realizza installazioni sonore, crea situazioni interattive che coinvolgono il pubblico, accende istantanee nella forma di flash-mob. Un suo progetto, ad esempio, in queste formule innovative, sul tema dell’identità, è tra i progetti vincitori del concorso “Open Creazione Contemporanea” di Pergine Spettacolo Aperto per l’edizione del 2014. L’Ensemble, inoltre, sta realizzando, tra aprile e giugno, al Castello del Buonconsiglio, un nuovo festival, “Contrasti”, con musiche, spesso in prima assoluta, e la visitazione di un Novecento a spettro ampio, per questo innervato di visioni critiche e aperto. E’ forte l’impulso verso l’incrocio delle arti, la sperimentazione di intreccio dei linguaggi artistici.

Dentro questo spirito rientra il prossimo impegno che riguarda l’Ensemble, che si tiene a Milano, presso il Centro Studi Assenza, che è un centro di ricerca artistica, dedicato alla poesia contemporanea, alla musica, alle espressioni nuove. Domenica 18 maggio, a partire dalle ore 16.00, alla sede del Centro Studi (in Via Stromboli 18) si svolge un evento, organizzato dal Centro Studi Assenza in collaborazione con Anterem, rivista di poesia, e Motocontrario ensemble, che si compone di musica e poesia, con nuove composizioni, dei compositori attivi nel Motocontrario Ensemble, in cui si esplorano possibilità sperimentali di rapporto tra parola e suono, tra poesia e musica, tra voci e strumenti, tra strumenti e sperimentazioni elettroniche.

Dal suono della musica al suono della poesia, si dà n vasto spazio di esplorazione creativa e artistica, su cui sono impegnate le composizioni di Raul Masu, Cosimo Colazzo, Marco Longo, Andrea Mattevi, Valentina Massetti, tutte recentissime, scritte tra il 2013 e il 2014.

Raul Masu, con la sua composizione “Momenti d’inciampo” (che tratta un testo di Paolo Ferrari),  sviluppa creativamente le possibilità dell’elettronica, in interazione con il suono strumentale, intervenendo nel vivo della concreta produzione sonora, che viene trasformata e ricomposta nei suoi percorsi, e quindi disegnando lo spazio dell’ascolto secondo vie molto mobili e aperte. Cosimo Colazzo, con “Sospeso nell’aria”, su un testo poetico di Ernesto Livorni, realizza una partitura aperta, dove si sospendono luoghi-parola, che echeggiano per se stessi, insieme con le risonanze sonore di un pianoforte, ugualmente vagante dentro spazi molto silenti. Marco Longo, con “Volumi in controluce”, su testo di Peter Carravetta, aggredisce il materiale verbale e quello sonoro, strappandone realtà inedite, che trovano nuove vie di scambio e di incontro. Andrea Mattevi, con il suo “Come voleva Nietzsche, camminando “ (testo poetico di Pascal Gabellone) propone un vero e proprio percorso dentro lo spazio d’ascolto, attraverso varie tappe sonore e di riflessione poetica, con una partitura che libera il disegno musicale con fantasia avvolgente. Valentina Massetti è recisa nella sua scelta, con “Dinamiche del disaccordo”, su una poesia di Giovanni Duminuco, di un paesaggio sonoro vuoto, attraversato da poche linee, che calibrano le loro durate, i loro incroci, con un gusto originale delle geometrie sonore come anche del colore.

Il Motocontrario Ensemble, con il concerto, propone inoltre due improvvisazioni strumentali con elettronica, su testi poetici di Gabriele Gabbia e di Antonio Prete, in questo modo attivando un’ulteriore esperienza, che è quella della produzione in vivo del risultato artistico, dentro lo spazio contingente dell’esperienza che va svolgendosi. E’ un altro aspetto che riguarderà il festival, perché altre occasioni vi saranno, di sviluppo dell’improvvisazione creativa, anche nell’interazione con il pubblico, in altri successivi appuntamenti della rassegna.

Motocontrario ensemble interviene, in questo concerto, nella formazione con voci recitanti Valentina Massetti e Andrea Mattevi, pianoforti Cosimo Colazzo, Maria Rosa Corbolini, Marco Longo, sassofoni Emanuele Dalmaso, tromba Riccardo Terrin, viola Andrea Mattevi, live electronics Raul Masu.

Il multiforme concerto si compone, inoltre, degli interventi del poeta Paolo Ferrari, con letture da suoi testi, e una performance, dove il testo si allarga al visivo e all’azione musicale, in un’inedita forma di poesia musical-visiva. Sempre sulla poesia di Ferrari, interviene il piano jazz di Luigi Bruzzone. Si avranno esperienze di sonorizzazione con gli interventi di Alessandro Greco e Davide Valecchi, e quindi le riflessioni sensibili e acute, tra poesia e filosofia, di Flavio Ermini.

Qui per il programma dettagliato del concerto, in formato PDF, secondo un modello di impaginazione

Qui per il programma dettagliato del concerto, in formato PDF, secondo altro modello di impaginazione.

Qui, per scaricare alcune foto del Motocontrario Ensemble: Foto 1Foto 2.

————————

Info:

Centro Studi Assenza – centro@in-absence.org

Motocontrario Ensemble – motocontrarioensemble@gmail.com. Notizie anche su facebook: https://www.facebook.com/motocontrarioensemble

Cosimo Colazzo a Córdoba, in Spagna, per una conferenza e un concerto con musiche proprie.

15 Maggio 2014
17:30a22:00

P1010808Un Novecento curioso e aperto è sempre stata la traccia del lavoro di ricerca musicale e creativa di Cosimo Colazzo.  Compositore, pianista, musicologo, ha intrecciato queste dimensioni dell’esperienza, sviluppando itinerari molto personali. Colazzo ha fatto scoprire in Italia la figura e l’opera del portoghese Fernando Lopes-Graça (1906-1994). A lui si deve un’attenzione non episodica, bensì approfondita, nel senso dell’individuazione di un pensiero musicale, che si declina in precise cognizioni e organizzazioni del linguaggio compositivo, relativamente all’opera del catalano Federico Mompou (1893-1987). Recente è il lavoro condotto intorno a Galina Ustvolskaya (1919-2006), compositrice russa, che ha sviluppato un particolare linguaggio dell’assenza, della riduzione a stadi neutri della semplificazione, che aprono a esposizioni inattese e fortemente provocatorie del linguaggio sonoro e musicale.

Accanto a queste scoperte, che egli conduce nel senso dello scavo analitico e storico-musicologico, ma significativamente anche nella forma della produzione di concerto per il pubblico,  c’è la sua attività compositiva, che si sviluppa in un’attenzione, che riceve, per la propria opera, di livello internazionale.

Recente è il concerto monografico tenuto alla prestigiosa Indiana University, presso la Jacobs School of Music, interamente dedicato alla sua musica, il 27 marzo scorso. Un concerto, analogamente incentrato sulla sua musica, tiene ora a Córdoba, in Spagna, presso il Conservatorio Superior de Musica “Rafael Orozco”, in cui interpreta proprie recenti opere musicali, insieme con il quarto quaderno di “Musica callada” di Federico Mompou, Il concerto è in programma presso l’Auditorium del Conservatorio di Córdoba, giovedì 15 maggio, a partire dalle ore 20:00. Nello stesso giorno, alle ore 17:30, Colazzo tiene una conferenza, dedicata al linguaggio compositivo di Federico Mompou, alla sua idea del suono come risonanza e in un rapporto di transito con il silenzio, nonché al metodo e alle tecniche compositive che impegna in funzione di questa idea.

Nel concerto Colazzo interpreta, al pianoforte, di Mompou, il quarto quaderno di “Musica callada(1967), opera della maturità in cui questi aspetti sono massimamente distillati e consapevoli, Nel concerto interpreterà, inoltre, quatto proprie opere, nella maggior parte scritte nell’ultimo anno, in cui sviluppa un acuto senso del tempo, come mobile e cangiante, aperto e sfrangiato. In alcuni casi le partiture si fanno vuote e silenti, come accade in “La piega il respiro”, del 2013, o in “Sospeso nell’aria” del 2014, così dando respiro all’ascolto e al tempo dell’esperienza del suono. Altre partiture, come “Disteso a Oriente”, del 1997, tessono arabeschi luminosi e timbrici. Chiude il concerto, la più recente “Le terre rosse e il mare obliquo”, che aggredisce un tempo ritmato e inciso, dove si evidenzia anche il gusto della forza sonora, accanto ad aperture verso orizzonti larghi, anche qui abitati dal silenzio.

———

Info: Conservatorio “Rafael Orozco” Córdoba. E.mail: actividadesmusicales@csmcordoba.com

Web: http://www.csmcordoba.com

Cosimo Colazzo. E.mail: cosimoleonardocolazzo@gmail.com. Web: www.cosimocolazzo.it. Facebook: https://www.facebook.com/cosimoleonardo.colazzo

Opere nuovissime, esplorazioni sonore, degli strumenti, della voce, dell’elettronica, al Castello del Buonconsiglio, per il terzo appuntamento del festival “Contrasti”. Opere di Masu, Colazzo, Longo, Mattevi, Massetti, e le improvvisazioni del Motocontrario ensemble

2 Maggio 2014
20:00a22:00

image-RosaIl festival “Contrasti”, organizzato da Motocontrario Ensemble e da Castello del Buonconsiglio, prosegue con un terzo appuntamento, dedicato al rapporto di musica e poesia, di suono e parola. Con opere nuovissime, composte tra il 2013 e il 2014. Un affascinante terreno dell’esplorazione artistica e creativa, che può avvalersi anche dell’elettronica dal vivo. Al Castello del Buonconsiglio, con il Motocontrario ensemble, venerdì 2 maggio a partire dalle ore 20:00. Una conversazione con Marco Longo, e quindi il concerto dell’ensemble, con musiche di Raul Masu, Cosimo Colazzo, Marco Longo, Andrea Mattevi, Valentina Massetti, e le improvvisazioni del Motocontrario ensemble.

 

Dal suono della musica al suono della poesia. C’è un vasto spazio, di incroci, migrazioni reciproche, che gli artisti, i musicisti, i compositori hanno sviluppato molto. E’ affascinante entrare dentro questo spazio e venire incontro a certi risultati creativi che l’esplorazione artistica realizza. E’ quanto propone il festival “Contrasti”, organizzato da Motocontrario Ensemble e da Castello del Buonconsiglio, nel suo terzo appuntamento, che si tiene venerdì 2 maggio al Castello del Buonconsiglio a Trento, a partire dalle ore 20:00.

Il concerto si avvia alle ore 20:45, ed è preceduto da un incontro con Marco Longo, alle ore 20:00, che tratta della sperimentazione sonora, per come si realizza oggi, e in percorsi di esperienza che sono stati attivi nel ‘900, per cui si individuano nuove formazioni percettive per l’ascolto.

Il concerto, dal titolo  “Territori del suono e della parola. Esplorazioni”, propone molte musiche di recente composizione, scritte tra il 2013 e il 2014, accomunate dal terreno di indagine creativa, rappresentato dai rapporti tra musica e poesia, suono musicale e suono poetico.

Raul Masu, con la sua composizione “Momenti d’inciampo” (che tratta un testo di Paolo Ferrari),  sviluppa creativamente le possibilità dell’elettronica, in interazione con il suono strumentale, intervenendo nel vivo della concreta produzione sonora, che viene trasformata e ricomposta nei suoi percorsi, e quindi disegnando lo spazio dell’ascolto secondo vie molto mobili e aperte. Cosimo Colazzo, con “Sospeso nell’aria”, su un testo poetico di Ernesto Livorni, realizza una partitura aperta, dove si sospendono luoghi-parola, che echeggiano per se stessi, insieme con le risonanze sonore di un pianoforte, ugualmente vagante dentro spazi molto silenti. Marco Longo, con “Volumi in controluce”, su testo di Peter Carraveta, aggredisce il materiale verbale e quello sonoro, strappandone realtà inedite, che trovano nuove vie di scambio e di incontro. Andrea Mattevi, con il suo “Come voleva Nietzsche, camminando “ (testo poetico di Pascal Gabellone), propone un vero e proprio percorso dentro lo spazio d’ascolto, attraverso varie tappe sonore e di riflessione poetica, con una partitura che libera il disegno musicale con fantasia avvolgente. Valentina Massetti è recisa nella sua scelta, con “Dinamiche del disaccordo”, su una poesia di Giovanni Duminuco, di un paesaggio sonoro vuoto, attraversato da poche linee, che calibrano le loro durate, i loro incroci, con un gusto originale delle geometrie sonore come anche del colore. Il Motocontrario Ensemble, con il concerto, propone inoltre due improvvisazioni strumentali con elettronica, su testi poetici di Gabriele Gabbia e di Antonio Prete, in questo modo attivando un’ulteriore esperienza, che è quella della produzione in vivo del risultato artistico, dentro lo spazio contingente dell’esperienza che va svolgendosi. E’ un altro aspetto che riguarderà il festival, perché altre occasioni vi saranno, di sviluppo dell’improvvisazione creativa, anche nell’interazione con il pubblico, in altri successivi appuntamenti della rassegna.

Motocontrario ensemble interviene, in questo concerto, nella formazione: voci recitanti Valentina Massetti e Andrea Mattevi, pianoforti Cosimo Colazzo e Maria Rosa Corbolini, Sassofoni Emanuele Dalmaso, tromba Riccardo Terrin, viola Andrea Mattevi, live electronics Raul Masu.

Programma di sala degli eventi del terzo appuntamento del festival “Contrasti”, 2 maggio 2014.

————————

Info: press@buonconsiglio.it; motocontrarioensemble@gmail.com. Notizie anche su facebook: https://www.facebook.com/motocontrarioensemble