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Cosimo Colazzo, in un articolo apparso su L’Adige di domenica 20 marzo 2022, tratta dell’arte di Segantini, del suo rapporto complesso e profondo che tesse tra natura e arte, e soprattutto tra l’alta montagna silente o risonante di echi, di un mondo sonoro altro, tramato anche di silenzi e vuoti, e la sua arte che tenta di comprenderla o di risolversi totalmente in essa. Il giovane Anton Webern incontra quest’arte e ne è altamente suggestionato. Dell’arte di Segantini, del rapporto con la natura, e del rapporto che si crea tra la musica di Webern e la pittura di Segantini, tratta Colazzo nell’articolo che riportiamo qui di seguito: