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Francisca. Un’opera – di Cosimo Colazzo su libretto di Giuliana Adamo – contro lo stigma che vorrebbe il diverso escluso e espulso. Due voci cantanti, una voce recitante, un quartetto di sassofoni. E una vasta composizione video del multimedia artist Francesco Casu. All’Auditorium del Conservatorio di musica di Trento, sabato 11 novembre alle ore 20:45

11 Novembre 2023
20:45a22:15
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Francisca è un’opera recente di Cosimo Colazzo su libretto di Giuliana Adamo, per due voci cantanti, una voce recitante e un quartetto di sassofoni, insieme con una vasta composizione video del multimedia artist Francesco Casu. L’opera, in questa versione con video è in programma all’Auditorium del Conservatorio di Musica “F.A. Bonporti” di Trento, sabato 11 novembre alle ore 20:45, per iniziativa dell’Associazione Culturale Piazza del Mondo.

L’opera tratta una tematica di genere che tocca le sensibilità attuali. Francisca, la protagonista, è sottoposta a un processo dall’Inquisizione perché assume vesti e comportamenti maschili e lavora nei campi. Lo fa per sopravvivere, poiché ha perso il marito e vive sola, non ha nessuno e ha bisogno di lavorare. Ma interpreta l’altro genere, ne assume il linguaggio. E questo provoca scandalo, turbamento. Il processo terminerà positivamente per lei, caso inatteso di tolleranza del diverso. Ma ha leso punti critici dell’ordine sociale e per questo ha mosso la forza del potere.

L’opera quindi solleva la questione dello stigma che esclude il diverso e lo vorrebbe espulso dall’orizzonte della normalità. Si riferisce a un fatto storico accaduto in Sicilia alla fine del 1600, un periodo dove persiste la eco del dagli all’untore e della caccia alle streghe. Attraverso lo scontro-incontro in tribunale di Francisca, contadina giovane e povera, e di Don Bonaventura Cappello, Inquisitore, mostra la strenua, eterna, sempre attuale lotta tra cecità e ragione, calunnia e verità, fuoco distruttore e luce illuminante.

La musica rende questo senso dello scontro che oppone la forza del potere che reclama remissione, e una donna inerme. Ma nel corso degli svolgimenti rende anche le trasformazioni che incontrano i personaggi, e soprattutto l’Inquisitore, i dubbi che l’avvolgono, la penombra che vive un potere che incomincia a porsi domande e a modificarsi.

Il libretto si ispira al racconto-documento di Maria Attanasio (Caltagirone, 1943; punta di diamante della Sellerio) intitolato Correva l’anno 1698 quando nella città avvenne il fatto memorabile (I. ed. 1994; II. ed. 2020 in Lo splendore del niente e altre storie).

L’opera presenta due voci cantanti, Francisca interpretata dal soprano Patrizia Zanardi, e l’Inquisitore nella voce del baritono Roberto Abbondanza. Una voce recitante, interpretata da Giuseppe Calliari, lega eventi, descrive fatti e antefatti, commenta. Con le voci un ensemble, un quartetto di sassofoni, MP Saxophone Quartet: Emanuele Dalmaso (sax soprano); Mattia Grott (sax contralto), Filippo Corbolini (sax tenore); Simone Dalcastagnè (sax baritono). Importante l’apporto del video, che accompagna tutta l’opera, composto da Francesco Casu, multimedia artist, che cura anche, nella rappresentazione, la regia e il live editing dello spettacolo. Ha collaborato a montaggio e postproduzione Roberto Putzu, mentre i disegni originali sono di Sean Scaccia.

Si terrà un breve incontro con la scrittrice Maria Attanasio e la librettista Giuliana Adamo per presentare l’opera, alle ore 20:00, poco prima dello spettacolo che inizierà alle ore 20:45.


20:00 | Anteprima

Incontro con la scrittrice Maria Attanasio a cura di Giuliana Adamo

20:45 | L’opera

Francisca – opera da camera –

Musica di Cosimo Colazzo | Libretto di Giuliana Adamo

L’Inquisitore, Roberto Abbondanza (baritono)| Francisca, Patrizia Zanardi (soprano) | Voce recitante, Giuseppe Calliari | MP Saxophone Quartet: Emanuele Dalmaso (sax soprano), Mattia Grott (sax contralto), Filippo Corbolini (sax tenore), Simone Dalcastagné (sax baritono) | Direttore Cosimo Colazzo

Regia video e live editing: Francesco Casu

Montaggio e postproduzione: Roberto Putzu | disegni originali Sean Sciacca


Dramma della diversità. Ma anche del potere…

Francisca è una voce lontana, eco di una cronaca antica. Un grido che ancora risuona e chiede ascolto, il coraggio di ascoltare.  Nel Seicento viveva Francisca-Francisco, homofemmina, donna… Si levano voci che la chiamano strega: borbottano, poi rombano, si diffondono, la travolgono. … l’Inquisitore in Tribunale la interroga, le fiamme già crepitano… come andrà a finire?

Da una storia vera, un’opera in musica che esprime il dramma della diversità incarnato da Francisca. Si ispira al racconto-documento di Maria Attanasio Correva l’anno 1698 quando nella città avvenne il fatto memorabile. Periodo oscuro del dagli all’untore e della caccia alle streghe.

Attraverso lo scontro-incontro in tribunale di Francisca, contadina giovane e povera, e di Don Bonaventura Cappello, Inquisitore, emerge la strenua, eterna, sempre attuale lotta tra cecità e ragione, calunnia e verità, fuoco distruttore e luce illuminante.

Francisca rappresenta il dramma di una donna che propone se stessa al mondo, nella disperata ricerca di sopravvivere e esserci, e dall’altra parte un potere che vive un crepuscolo e di fronte a lei vacilla e dubita.

La musica conduce dentro le pieghe dei personaggi, ne rende la complessità che va oltre lo stigma, oltre l’istituzione. Quando le difese diurne cedono e si è soli, arrivano il dubbio e la domanda, di più, anche momenti di radicale dispersione del sé.

Un’opera che interroga l’identità e i ruoli socialmente performati, ma anche più fondi, sotterranei sommovimenti, spinte e controspinte. L’individuo, nella domanda silente del suo esserci, rappresenta pur sempre un resto, una sottrazione, una deriva non sempre assimilabile. La stessa forza che reclama l’adesione all’ordine costituito entra in una penombra dove i confini si sfumano e le cose ricercano, trovano altre intese…


Il libretto


Gli autori

Cosimo Colazzo, compositore, pianista, direttore d’orchestra, è autore di una vasta produzione, premiato in concorsi nazionali e internazionali. La sua musica è stata eseguita in vari paesi europei, negli Stati Uniti, in America Latina, in Giappone, ed è pubblicata da Rai.com. Nel campo dell’opera e del teatro musicale, è autore dell’opera Francisca, delle opere comiche La locandiera, Musicape e il giovin signore (libretto di Giuliana Adamo), Il latifondo magico (libretto di Vito Riviello), dell’opera-balletto Sotto i colpi del sole di ferro (testo di Salvatore Colazzo), dei melologhi Les dès des ordres (con testi di Emilio Villa), L’attesa (testo del compositore, da Simone Weil). È autore di saggi e volumi pubblicati in Italia e all’estero.

Giuliana Adamo, docente di Lingua e Letteratura italiana al Department of Italian del Trinity College di Dublino è autrice di libri e saggi dedicati alla letteratura del ‘900 (Palazzeschi; il futurismo, Vincenzo Consolo; Umberto Eco, Luigi Meneghello; Maria Attanasio; Antonella Anedda gli autori studiati e analizzati), alla storia della resistenza (la figura di Vittore Bocchetta), a questioni spinose dell’attualità (mafia e ‘ndrangheta), pubblicati da editori importanti tra cui Salerno, Manni, Longo, Castelvecchi, Armando, Viella, CUEC.


Gli interpreti

Roberto Abbondanza, baritono, ha cantato in ruoli primari nei maggiori teatri: Scala di Milano, Maggio Musicale Fiorentino, Teatro dell’Opera di Roma, La Fenice,  Teatro Regio di Torino, Teatro San Carlo di Napoli, Teatro Massimo di Palermo, ecc.  All’estero si è esibito nei più importanti centri, in Europa, Asia, America. Particolarmente interessato al repertorio contemporaneo, ha cantato opere di autori come Barber, Bernstein, Britten, Bussotti, Dallapiccola, Donatoni, Guaccero, Henze (premio Abbiati 2005), Ligeti, Macchi, Maderna, Malipiero, Nono, Pärt, Petrassi, Schönberg, Sinopoli, Stravinskij, ecc. Ha inoltre interpretato numerose prime assolute, tra le quali opere e composizioni di Adams, Ambrosini, Bacalov, Battistelli, Boccadoro, Colasanti, Colazzo, D’Amico, Dall’Ongaro, Del Corno, De Rossi Re, Di Bari, Fedele (Premio Abbiati 2007), Francesconi, Frisina, Galante, Glass, Gregoretti, Guastella, MacMillan, Manzoni, Morricone, Mosca, Panni, Pennisi, Sbordoni, Scogna, Vacchi (Premio Abbiati 2003).

Patrizia Zanardi, soprano, interpreta ruoli principali del grande repertorio operistico – Rossini, Bellini, Donizetti, Verdi, Puccini – per il Teatro Massimo di Palermo, Teatro Regio di Parma, Verdi di Trieste, Donizetti di Bergamo, Ponchielli di Cremona, Festival della Valle d’Itria a Martina Franca, Taormina Arte Festival, Teatro Cervantes Malaga, Concertgebouw di Amsterdam, Teatro La Monnaie Bruxelles, New York City Opera, Minnesota Opera, Auditório Ibirapuera São Paulo do Brasil, Seoul Arts Center Opera House, NHK Hall di Tokyo tra molti altri.

Giuseppe Calliari, musicista, docente, scrittore, poeta, divulgatore, è tra le figure intellettuali di rilievo nel panorama culturale. Autore di testi e libretti per musica, ha pubblicato saggi musicologici tra cui assumono rilievo una monografia dedicata all’opera di Ferruccio Busoni, la curatela degli scritti di Andrea Mascagni.

MP Saxophone Quartet è un ensemble dedito alla musica contemporanea, attivo nell’incubatore/aggregatore Associazione Culturale “Piazza del Mondo”, che raccoglie musicisti con rilevanti esperienze nel campo. Numerose sono le prime esecuzioni assolute presentate in pubblico, di nuove opere di compositori. Hanno scritto lavori appositamente per l’Associazione Culturale “Piazza del Mondo” e per il quartetto, compositori quali Aralla, Colazzo, Colombo Taccani, Perezzani e altri.

Francesco Casu,progettista, regista, artista multimediale, conta tra le altre esperienze, installazioni video alla Galleria degli Uffizi, al MAXXI di Roma. Interlocutore privilegiato per quanto riguarda la trasmissione del mondo culturale sardo, ha curato e progettato le installazioni dei più importanti centri di cultura dell’isola, dal Museo sulla poesia improvvisata di Bitti al Museo delle Maschere di Mamoiada, dalla Stazione dell’Arte di Ulassai al parco Grazie Deledda e lo spazio dedicato a Salvatore Cambosu. La sua è un’esperienza che affonda nelle sperimentazioni degli anni ’80 di musica elettronica e video-arte, arrivando a ridisegnare nuove forme di esperienze, a dare forma alla realtà percettiva con le nuove tecnologie.


Prossimi eventi

Sabato 25 novembre 2023 | 20:45 | Trento | Auditorium Conservatorio di musica “F.A. Bonporti” | La locandiera, Musicape e il giovin signore | Opera comica | Musica di Cosimo Colazzo, Libretto di Giuliana Adamo | La locandiera, Patrizia Zanardi (soprano) | Il giovin signore, Paolo Leonardi (basso) | Musicape Giuseppe Calliari (voce recitante) | Agorart ensemble, dir. Cosimo Colazzo


Info: Associazione Culturale Piazza del Mondo – segreteria@piazzadelmondo.itwww.piazzadelmondo.it


LOCANDINA – (PDF) – (JPEG)
PROGRAMMA DI SALA – (PDF – pp. 1-4) – (PDF – Opuscolo)
LIBRETTO DELL’OPERA – (PDF – pp. 1-40 lettura web) – (PDF – Opuscolo stampa)

Prima esecuzione assoluta di un vasta opera per ensemble di Cosimo Colazzo, all’interno di “Ai confini e oltre 2023”, festival di musiche di confine, a Trento, mercoledì 1 novembre, Sala Caritro, ore 20:45. Con Agorart ensemble

1 Novembre 2023
20:45

Un concerto per il festival di Sonata Island “Ai confini e oltre 2023” mercoledì 1 novembre alla Sala della Fondazione CARITRO di Trento, alle 20:45 vede impegnato Agorart ensemble con un programma a cavallo tra jazz e classica

Agorart ensemble si presenta nella formazione con Davide Baldo al flauto, Emanuele Dalmaso al clarinetto, Mattia Grott al sax e Cosimo Colazzo al pianoforte, con un programma ricco di proposte e novità che mettono a fuoco incroci e suggestioni, lungo il ‘900 e oggi, tra jazz e classica.

Di sicuro fascino le trascrizioni, per mano di Daniele Grott, di partiture del ‘900 che hanno esplorato queste terre di confine, tradotte dal pianoforte per l’organico del quartetto. Dalle “Pittoresken” di Ervin Schulhoff, che riprendono le movenze di quel jazz che raggiungeva l’Europa nei primi decenni del ‘900, a “Piano rag music” di Stravinsky che mette in campo tutto la sua propensione per poliritmi e il montaggio spiazzante.

Dopo le trascrizioni da Schulhoff e Stravinsikij, un brano di Mattia Grott, composto quest’anno, dal titolo “Trio Galante”, leggero e ironico nel suo elegante dipanarsi. Infine, una nuova composizione del 2023 di Cosimo Colazzo, “Trittico del volo fratto e piano”, che realizza vitalissime testure poliritmiche, mentre al suo centro apre distese di stati sonori sottratti e incantati.

Si tratta di una vasta opera che è articolata in tre pannelli: agli estremi del Trittico due brani – “Volo di stringhe” e “Tarolabyrinthe IV” – vitali nella composita integrazione di pattern volti a creare testure ricche di vis ritmico-sonora: un’esplosione di colori variegati e raffinati. Nella parte centrale – “Uno spazio nel mezzo” – morbide, fluttuanti, sospese sonorità, in contatto estremo con vuoto e silenzio. Un orizzonte largo di visioni, il complesso del pezzo, dove agisce controllo compositivo, senso del corpo che ricerca vita e movimento, ma anche il gesto volto all’interno tramite processi di sottrazione che mettono in contatto con punti profondi del sé, come fuori da ripari.

PROGRAMMA

AGORART ensemble: Davide Baldo (flauto), Emanuele Dalmaso (clarinetto), Mattia Grott (sax), Cosimo Colazzo (pianoforte)

Ervin Schulhoff (trascrizione di Daniele Grott) – Pittoresken (1919) per flauto, clarinetto, sax e pianoforte (I-II-III-IV-V)

Igor Stravinskij (trascrizione di Daniele Grott) – Piano Rag Music (1919) per flauto, clarinetto, sax e pianoforte

Mattia Grott Trio Galante (2023) per flauto, clarinetto, sax

Cosimo Colazzo Trittico del volo fratto e piano (2023) per flauto, clarinetto, sax (Volo di stringhe – Uno spazio nel mezzo – Tarolabyrinthe IV)


Agorart Ensemble è un ensemble dedito alla musica contemporanea sorto nell’incubatore/aggregatore Associazione Culturale “Piazza del Mondo”, che raccoglie musicisti con rilevanti esperienze nel campo, distinti inoltre da versatilità, flessibilità, interlocuzione con sperimentazioni aperte e sfidanti. Numerose sono le prime esecuzioni assolute presentate in pubblico, di nuove opere di compositori che hanno scritto lavori appositamente per l’Associazione Culturale “Piazza del Mondo” e per l’ensemble, quali Agostini, Aralla, Bombardelli, Bosco, Camarero, Colazzo, Colombo Taccani, De Sanctis De Benedictis, Quintero, Rolli, e diversi altri. Ha tenuto concerti in Italia e in Spagna collaborando con il festival Encuentros Sonoros di Siviglia e con l’ensemble Taller Sonoro, con Conservatorio e Università di Siviglia.

Un editoriale di Cosimo Colazzo sul tema della lettura che si propone all’incrocio di alcuni nodi critici del fare cultura oggi. Apparso sui quotidiani “Alto Adige” e “L’Adige”.

Siamo di fronte a fatti paradossali come quello di un libro che, autoprodotto, spande razzismo e scala le classifiche, e a una crisi lunga che affligge il libro e più in generale il fare culturale. Come leggere la dispersione della lettura come spazio qualificante di definizione del sé e di fattori identitari della cittadinanza? Di questo e altro si tratta in un editoriale di Cosimo Colazzo che è stato pubblicato dai quotidiani “Alto Adige” (venerdì 20 ottobre) e “L’Adige” (sabato 21 ottobre).

Qui di seguito gli articoli in diversi formati:

Cosimo Colazzo – “La lettura e una nuova alleanza” – ALTO ADIGE – 20 ottobre 2023 – (PDF)(JPEG)
Cosimo Colazzo – “Il patto per la lettura. Una sfida da vincere” – L’ADIGE – 21 ottobre 2023 – (PDF)(JPEG)

Presentazione, al Conservatorio di Trento, del volume “Musica e architettura”, pubblicato quest’anno da LIM. All’interno del volume un saggio di Cosimo Colazzo su Feldman, Rothko e la Rothko Chapel

20 Ottobre 2023
16:00a19:00

Venerdì 20 ottobre, alle ore 16:00, viene presentato al Conservatorio di musica “F. A Bonporti” di Trento, presso l’Aula Magna, un volume di recente pubblicazione, uscito per i tipi di LIM editore.

Si tratta del volume Musica e architettura. Il punto di vista dei musicisti, che comprende diversi saggi sul tema individuato dal titolo, e un saggio di Cosimo Colazzo dedicato a Morton Feldman, Mark Rothko, il mecenatismo dei coniugi De Menil – Jean e Dominique – con un particolare riferimento all’opera di Feldman Rothko Chapel.

La presentazione di venerdì 20 ottobre vede la presenza, al Conservatorio di Trento, dell’editore, dei curatori, di numerosi degli autori. In particolare, il programma prevede la presenza di: Claudio Ambrosini (compositore), Franco Ballardini (musicologo), Cosimo Colazzo (compositore), Andrea Estero (musicologo ed editore della Libreria Musicale Italiana (LIM), Massimo Priori (compositore), Francesco Schweizer (compositore), Anna Vildera (musicologa).


Il libro Musica e architettura. Il punto di vista dei musicisti,  tratta dei rapporti musica-architettura attraverso vari punti di vista e rispetto a vari fronti tematici, spesso campi originali di ricerca.

Affronta ad esempio in termini problematici (Vasco Zara) il rapporto fra musica e architettura riesaminando la trattatistica musicale dal medioevo all’Ottocento, e mostra come la policoralità veneziana di fine ’500 si sia rapidamente diffusa a livello europeo (Helen Geyer), indaga su un personaggio come Antonio Niccolini (Marco Bizzarini), architetto di teatri e promotore di spettacoli musicali, e analizza la concezione dello spazio/tempo nella cultura giapponese (Christoph Hahn) e i paesaggi sonori del compositore turco contemporaneo Fazıl Say (Andreas Krause), ripercorre le ricerche sull’acustica ambientale di suoni registrati e riprodotti o teletrasmessi (Marco Russo) e si pone, anche se con molta ironia, interrogativi estetologici di ampia portata (Giovanni Guanti). Buona parte del volume è dedicata in particolare al rapporto fra le due arti nella musica contemporanea (fra XX e XXI secolo), attraverso nuove analisi di casi illustri o l’esposizione di poetiche più recenti: Iannis Xenakis è riconsiderato nel contesto artistico e filosofico dell’epoca (Séverine Bridoux-Michel), così come le musiche di Morton Feldman per la Rothko Chapel (Cosimo Colazzo), le sperimentazioni di Karlheinz Stockhausen sono inserite in un suo percorso di lungo periodo (Massimo Priori), un’opera di Giacinto Scelsi ne rivela la ricerca di omologie spazio-temporali profonde (Francesco Schweizer); Claudio Ambrosini racconta e spiega i suoi numerosi lavori basati sulla propagazione del suono nello spazio o su soggetti/oggetti architettonici, Jean-Luc Hervé descrive varie sue opere suggerite dalla topografia dei luoghi e dalla trasformazione dei suoni che li attraversano, Javier Torres Maldonado sottolinea la funzione formale che la componente spaziale assume nel definire l’estensione e la struttura di sue composizioni.

Ecco l’indice dettagliato del libro:

Franco Ballardini, Prefazione
Vasco Zara, Musica e architettura: la prospettiva storica (1). La parola ai musici
Helen Geyer, Musica dal “cielo”. La cappella celeste. Stimoli e relazioni tra la Serenissima e la Germania centrale
Marco Bizzarini, Un architetto neoclassico all’opera: le idee di Antonio Niccolini per il Teatro San Carlo
Christoph Hahn, Nel giardino del tempo. Corrispondenze tra architettura, natura e musica nella cultura del Giappone
Andreas Krause, Città-paesaggi, architettura, cosmo-universo nella musica di Fazıl Say
Marco Russo, Fletcher, Stokowski e la nascita della “prospettiva dell’ascolto”
Séverine Bridoux-Michel, Architecture et musique: au-delà du “mythe Xenakis”
Giovanni Guanti, Glosse interlocutorie sul tema architettura–musica
Cosimo Colazzo, Rothko Chapel. Feldman, Rothko e i De Menil. Percorso di redenzione o loop senza uscita?
Massimo Priori, Pole di Karlheinz Stockhausen e l’auditorium di Osaka. Musica, spazio e architettura: alle radici di un pensiero compositivo
Francesco Schweizer, Spazio e tempo tra musica e architettura: la Suite IX “Ttai” di Giacinto Scelsi
Claudio Ambrosini, Costruire piramidi, ponti, prospettive, stanze, labirinti, giochi, ring, trompe-l’oreille…


Il saggio di Cosimo Colazzo nel volume reca titolo Rothko Chapel. Feldman, Rothko e i De Menil. Percorso di redenzione o loop senza uscita?, mentre il volume che lo comprende – Musica e architettura. Il punto di vista dei musicisti, LIM, Lucca, 2023, X+377 pp. X+377, ISBN: 9788855431941 – è curato da Franco Ballardini, Massimo Priori, Francesco Schweizer, Anna Vildera.

Nel saggio di Cosimo Colazzo emerge un contesto che fu congeniale a Morton Feldman, che coltivava un rapporto molto particolare e personale con la scrittura e con il suono, che si esprime come una ricerca di ascesi e di individuazione essenzialissima dello spirituale, che l’artista vive e rilancia nella sua composizione.

Qui un link al sito dell’editore: https://www.lim.it/it/saggi/6567-rothko-chapel-feldman-rothko-e-i-de-menil-9788855431941.html .


Musica e archiettura. Il punto di vista dei musicisti, a cura di Franco Ballardini, Massimo Priori, Francesco Schweizer, Anna Vildera, Musicografie 24, 17×24, pp. X+377, LIM, Lucca, 2023, ISBN 9788855431941, € 38,00

Per acquistare il libro: https://www.lim.it/it/extra-sconto/6557-musica-e-architettura-9788855431941.html

Giovedì 19 ottobre, all’Auditorium del Conservatorio di Trento, nell’ambito del Convegno “Reti di interpretazione”, l’esecuzione, in prima assoluta, di “Fuori, una linea, un margine”, opera del 2023 di Cosimo Colazzo per pianoforte.

19 Ottobre 2023
09:00a12:45

Una nuova opera di Cosimo Colazzo, “Fuori, una linea, un margine” per pianoforte, sarà eseguita nell’ambito della manifestazione “Reti di interpretazione”, convegno organizzato dal Conservatorio di musica “F.A. Bonporti” di Trento, che si tiene presso l’Auditorium dello stesso Conservatorio.

Si ragione di creatività, sotto varie angolature.

In un suo intervento, a conclusione della sessione mattutina (che si apre alle 9 e si chiude alle 12:45) del Convegno, Cosimo Colazzo disegna il suo modo di intendere composizione, suono, tempo – nelle dimensioni dell’attesa, del dare spazio e della dislocazione.

Il compositore eseguirà, in prima assoluta, la sua nuova opera per pianoforte dal titolo “Fuori, una linea un margine”.

La manifestazione si svolge in presenza, ma può essere seguita anche via streaming a quest’indirizzo: https://us05web.zoom.us/j/6897973303?pwd=Zzk5K2tuckdOZmZMN2FRbEVnekFCQT09

Qui il PROGRAMMA DELLA MANIFESTAZIONE di giovedì 19 ottobre: (PDF).

Una due giorni di musiche nuove, alla Filarmonica di Rovereto, martedì 17 e mercoledì 18 ottobre. Nel concerto di martedì, un’opera nuova, del 2023, in prima assoluta, di Cosimo Colazzo, per flauto e arpa: Un campo, l’erranza, lo sguardo

17 Ottobre 2023
20:45a22:00
18 Ottobre 2023
20:45a22:00

Una due giorni di musiche nuove – in un caso di compositori dal Trentino, nell’altro di un ventaglio di compositori internazionali – martedì 17 e mercoledì 18 ottobre alla Sala Filarmonica di Rovereto, ore 20:45. Con il Duo Salis (flauto e arpa, Davide Baldo e Flora Vedovelli) e Ladybug Sax Duo (Emanuele Dalmaso e Mattia Grott). Organizza l’Associazione Culturale Piazza del Mondo

Quest’anno l’Associazione Culturale Piazza del Mondo riflette sui temi dei margini e delle periferie, delle dinamiche di interazione o anche conflittuali tra locale e globale, delle appartenenze e della dispersione, di un antropocene che mostra la corda e vive un tramonto.

Martedì 17 ottobre 2023, alle ore 20:45, propone un concerto alla Sala Filarmonica di Rovereto, dal titolo “Stratigrafie sonore da un luogo. Voci compositive dal Trentino”, con musiche di compositori dal Trentino, Paolo Orlandi, Roberto Di Marino, Eddy Serafini, Cosimo Colazzo, interprete il Duo Salis, con Davide Baldo al flauto e Flora Vedovelli all’arpa.

Di Cosimo Colazzo, un’opera in prima esecuzione assoluta, del 2023, Un campo, l’erranza, lo sguardo. Atmosfere aperte, sospese, per un brano molto essenziale e depurato.

Nessun luogo è centro del mondo. Ogni luogo rappresenta una differenza e vite particolari. Perciò, in questo concerto, si parla musicalmente di stratigrafie sonore. Per dire come un luogo – in questo caso un taglio dentro la creatività compositiva in Trentino, con autori di generazioni diverse  – rappresenti una complessità non uniforme e plurale di esperienze, e comunque il senso di un territorio nella chiave della creatività musicale odierna.

Mercoledì 18 ottobre 2023, alle ore 20:45, la proposta, sempre alla Sala Filarmonica di Rovereto, è di un concerto dal titolo  “Singolare plurale. Voci da un mondo rifratto”, con musiche di compositori internazionali contemporanei e alcune opere dal ‘900 storico – Carro, Oldrini, Lamb, Zare, Grott, Koechlin, Hindemith -, di cui sarà interprete Ladybug Sax Duo, con Emanuele Dalmaso e Mattia Grott ai sax. Il ‘900 storico, le ricche e originali esperienze di Koechlin e di Hindemith, accanto a opere nuove, di compositori d’oggi, in alcuni casi espressamente scritte per il duo.  Una ricerca continua segna, così, una storia lunga, volta a espandere possibilità sonore e compositive.

L’Associazione Culturale “Piazza del Mondo”, con sede a Rovereto (TN), nasce dall’intento di fare cultura promuovendo il confronto interdisciplinare, la relazione tra territori diversi, il dialogo delle alterità. Dalla sua nascita, nel 2016, ha realizzato numerose manifestazioni, tra cui, Sapere e futuroProspettive dell’identitàStorie di genereAgorà Forum & SoundsMondi pluriversiCome nasce un’opera, Resistenza e resilienzaMeditazione e comunitàMondi senza frontiereMondi diversiScrittura e impegno civile. Incubatore di nuove creatività, supporta compositori e interpreti con iniziative ad alto tasso di innovazione, come nel caso degli ensemble Agorart e MP Saxophone Quartet. Realizza pubblicazioni in collaborazione con gli editori Armando e Castelvecchi. 

Info:

Associazione Culturale Piazza del Mondowww.piazzadelmondo.it – segreteria@piazzadelmondo.it

LOCANDINA Concerto 17 ottobre 2023: (PDF) – (JPEG)
PROGRAMMA DI SALA Concerto 17 ottobre 2023: PDF (pp. 1-4) – PDF (Opuscolo)

LOCANDINA Concerto 18 ottobre 2023: (PDF) – (JPEG)
PROGRAMMA DI SALA Concerto 18 ottobre 2023: PDF (pp. 1-4) – PDF (Opuscolo)

Un concerto con opere recentissime. Agorart nella formazione in trio esegue “Reductus” e “Tarolabyrinthe VI” del compositore Cosimo Colazzo

17 Settembre 2023
11:00a13:00


Agorart ensemble, gruppo in residence dell’Associazione culturale Piazza del Mondo di Rovereto dedito ai repertori contemporanei, sarà protagonista domenica 17 settembre alle ore 11, alla Sala Filarmonica di Rovereto, di un concerto molto interessante, con opere recentissime, alcune provenienti da Call internazionali promosse dall’Associazione Piazza del Mondo, cui hanno risposto diverse centinaia di compositori, tra i quali sono state selezionate opere che ora vengono presentate al pubblico in concerti dell’ensemble Agorart.

L’ingresso è libero.

Il concerto è dedicato innanzitutto alla Call “Margini e periferie”, bandita quest’anno, sui temi della marginalità, della periferia, a fronte di un mondo che si fa sempre più diffusamente centro, omogenea conformazione di comportamenti, gusti, predilezioni. E alla Call “Mondi senza frontiere”, bandita l’anno scorso, sui temi, analogamente, della globalizzazione, nei riflessi, anche contraddittori, che ha sul senso dell’identità, che paradossalmente si ritrova dispersa oppure irrigidita in chiusure autarchiche.

Una riflessione, quindi, sulla globalizzazione che investe tutti i parametri della vita odierna, affinché la si possa leggere e osservare criticamente.

Musiche che si interrogano e ci interrogano.

Accanto a queste composizioni, alcune opere recenti di Cosimo Colazzo e di Mattia Grott.

Di Cosimo Colazzo la formazione in trio eseguirà le recenti composizioni Reductus e Tarolabyrinthe VI, due lavori che integrano vis poliritmica ed evoluzioni sempre rigorose anche nelle loro aperture o inattese deviazioni.

Agorart Ensemble è un ensemble dedito alla musica contemporanea sorto nell’incubatore/aggregatore Associazione Culturale “Piazza del Mondo”, che raccoglie musicisti con rilevanti esperienze nel campo, distinti inoltre da versatilità, flessibilità, interlocuzione con sperimentazioni aperte e sfidanti. Numerose sono le prime esecuzioni assolute presentate in pubblico, di nuove opere di compositori che hanno scritto lavori appositamente per l’Associazione Culturale “Piazza del Mondo” e per l’ensemble, quali Agostini, Aralla, Bombardelli, Bosco, Camarero, Colazzo, Colombo Taccani, De Sanctis De Benedictis, Quintero, Rolli, e diversi altri. Ha tenuto concerti in Italia e in Spagna collaborando con il festival Encuentros Sonoros di Siviglia e con l’ensemble Taller Sonoro, con Conservatorio e Università di Siviglia.

L’Associazione Culturale “Piazza del Mondo”, con sede a Rovereto (TN), nasce dall’intento di fare cultura promuovendo il confronto interdisciplinare, la relazione tra territori diversi, il dialogo delle alterità. Dalla sua nascita, nel 2016, ha realizzato numerose manifestazioni, tra cui, Sapere e futuro, Prospettive dell’identità, Storie di genere, Agorà Forum & Sounds, Mondi pluriversi, Come nasce un’opera, Resistenza e resilienza, Meditazione e comunità, Mondi senza frontiere, Mondi diversi, Scrittura e impegno civile. Incubatore di nuove creatività, supporta compositori e interpreti con iniziative ad alto tasso di innovazione, come nel caso degli ensemble Agorart e MP Saxophone Quartet. Realizza pubblicazioni in collaborazione con gli editori Armando e Castelvecchi. 

Info: www.piazzadelmondo.itsegreteria@piazzadelmondo.it


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Programma sala (PDF pp. 1-4) – (PDF – opuscolo)

Musica e antifascismo. L’esperienza di Fernando Lopes-Graça nel Portogallo di Salazar. La sfida costante contro la dittatura fascista e il contributo alla costituzione del nuovo Portogallo democratico. Ne tratta una monografia di Cosimo Colazzo, dedicata al compositore portoghese, pubblicata da LIM. Lunedì 5 giugno se ne parlerà in un incontro culturale alla Società Letteraria di Verona, alle ore 17.30. Con la possibilità di ascoltare diverse, significative composizioni per pianoforte interpretate da Cosimo Colazzo

5 Giugno 2023
17:30a19:00

Quella di Fernando Lopes-Graça (1906-1994) è una voce di costante, radicale dissenso nel Portogallo fascista di Salazar. Una vicenda esemplare, umana, politica, e artistica, di un compositore che ha sfidato la dittatura per decenni e infine ha contribuito alla costituzione del nuovo Portogallo democratico.

Cosimo Colazzo ha scandagliato l’opera, in termini analitico-musicale, ma nel contempo ha messo in relazione le scelte estetico-musicali con l’impegno politico, in un testo che è di riferimento a livello internazionale, una monografia dedicata al compositore portoghese, dal titolo “Musica e impegno. L’antifascismo e l’opera di Fernando Lopes-Graça”, pubblicato da LIM nel 2019.

Lunedì 5 giugno Cosimo Colazzo tiene un incontro culturale alla Società Letteraria di Verona, alle ore 17.30. L’incontro è organizzato da Società Letteraria, ANPPIA (Associazione Nazionale Perseguitati Politici Italiani Antifascisti) Verona, IVRR (Istituto Veronese per la Storia della Resistenza e dell’età contemporanea) in collaborazione con Associazione Culturale Piazza del Mondo.

Nell’incontro – che sarà preceduto dai Saluti di Daniela Brunelli, Presidente della Società Letteraria di Verona, Federico Melotto, Presidente dell’Istituto Veronese per la Storia della Resistenza e dell’Età contemporanea, di Roberto Bonente Segretario ANPPIA di Verona – Colazzo tratterà della figura e dell’opera di Lopes-Graça, illustrerà il proprio volume, e curerà l’esecuzione di diverse, significative composizioni per pianoforte.

Fernando Lopes-Graça è compositore di grande cultura e capacità di invenzione musicale. La straordinaria qualità della scrittura si unisce a un’intenzione viva di impegno sociale e politico, che, nel contesto in cui visse, il Portogallo di Salazar e la dittatura che nel Paese perdurò per più di quarant’anni, diviene lotta di resistenza antifascista.

Esempio di straordinaria resilienza fu in carcere in diverse occasioni, escluso dagli incarichi pubblici, a un certo punto escluso dalla possibilità di insegnare la musica anche privatamente, non abbandonò mai la composizione, come anche la lotta politica clandestina.

Musica, arte e politica in lui si integrano in un’esemplare vicenda che si rende messaggio potente e significativo, di bellezza artistica e di passione per giustizia e democrazia. La sua opera trae linfa dai repertori della musica contadina per elaborare un linguaggio personale che amplia la modalità originaria verso innesti dissonantici, polimodalità, intermodalità. Offre così una voce moderna e progressiva a quel popolo contadino che il regime fascista tacitava o rivestiva della sola voce della propaganda.

“Il ministro, l’etnia italiana e il paradosso dei ‘castrati'”. Un editoriale di Cosimo Colazzo per il quotidiano Alto Adige

Un articolo di Cosimo Colazzo, editoriale sul quotidiano “Alto Adige”, pubblicato venerdì 19 maggio 2023, con il titolo “Il ministro, l’etnia italiana e il paradosso dei ‘castrati'”.

A partire dalle affermazioni recenti del Ministro dell’Agricoltura sull’etnia italiana da difendere, una riflessione sul tema.

L’articolo in formato PDF e in formato JPEG.

Feldman, il particolare approccio a suono e scrittura proprio del compositore statunitense, in un nuovo saggio di Cosimo Colazzo compreso in un volume appena pubblicato da LIM

E’ appena uscito, per i tipi di LIM editore, il volume Musica e architettura. Il punto di vista dei musicisti, che comprende diversi saggi sul tema, e un saggio di Cosimo Colazzo dedicato a Morton Feldman, Mark Rothko, il mecenatismo dei coniugi De Menil – Jean e Dominique – con un particolare riferimento all’opera di Feldman Rothko Chapel.

Emerge un contesto che fu congeniale al compositore, che coltivava un rapporto molto particolare e personale con la scrittura e con il suono, che si esprime come una ricerca di ascesi e di individuazione essenzialissima dello spirituale, che l’artista vive e rilancia nella sua composizione.

Il saggio di Colazzo reca titolo Rothko Chapel. Feldman, Rothko e i De Menil. Percorso di redenzione o loop senza uscita?, mentre il volume che lo comprende – Musica e architettura. Il punto di vista dei musicisti, LIM, Lucca, 2023, X+377 pp. X+377, ISBN: 9788855431941 – è curato da Franco Ballardini, Massimo Priori, Francesco Schweizer, Anna Vildera, 

Qui un link al sito dell’editore: https://www.lim.it/it/saggi/6567-rothko-chapel-feldman-rothko-e-i-de-menil-9788855431941.html .


Il libro in cui è compreso il saggio tratta dei rapporti musica-architettura attraverso vari punti di vista e rispetto a vari fronti tematici, spesso campi originali di ricerca.

Affronta ad esempio in termini problematici (Vasco Zara) il rapporto fra musica e architettura riesaminando la trattatistica musicale dal medioevo all’Ottocento, e mostra come la policoralità veneziana di fine ’500 si sia rapidamente diffusa a livello europeo (Helen Geyer), indaga su un personaggio come Antonio Niccolini (Marco Bizzarini), architetto di teatri e promotore di spettacoli musicali, e analizza la concezione dello spazio/tempo nella cultura giapponese (Christoph Hahn) e i paesaggi sonori del compositore turco contemporaneo Fazıl Say (Andreas Krause), ripercorre le ricerche sull’acustica ambientale di suoni registrati e riprodotti o teletrasmessi (Marco Russo) e si pone, anche se con molta ironia, interrogativi estetologici di ampia portata (Giovanni Guanti). Buona parte del volume è dedicata in particolare al rapporto fra le due arti nella musica contemporanea (fra XX e XXI secolo), attraverso nuove analisi di casi illustri o l’esposizione di poetiche più recenti: Iannis Xenakis è riconsiderato nel contesto artistico e filosofico dell’epoca (Séverine Bridoux-Michel), così come le musiche di Morton Feldman per la Rothko Chapel (Cosimo Colazzo), le sperimentazioni di Karlheinz Stockhausen sono inserite in un suo percorso di lungo periodo (Massimo Priori), un’opera di Giacinto Scelsi ne rivela la ricerca di omologie spazio-temporali profonde (Francesco Schweizer); Claudio Ambrosini racconta e spiega i suoi numerosi lavori basati sulla propagazione del suono nello spazio o su soggetti/oggetti architettonici, Jean-Luc Hervé descrive varie sue opere suggerite dalla topografia dei luoghi e dalla trasformazione dei suoni che li attraversano, Javier Torres Maldonado sottolinea la funzione formale che la componente spaziale assume nel definire l’estensione e la struttura di sue composizioni.

Ecco l’indice dettagliato del libro:

Franco Ballardini, Prefazione
Vasco Zara, Musica e architettura: la prospettiva storica (1). La parola ai musici
Helen Geyer, Musica dal “cielo”. La cappella celeste. Stimoli e relazioni tra la Serenissima e la Germania centrale
Marco Bizzarini, Un architetto neoclassico all’opera: le idee di Antonio Niccolini per il Teatro San Carlo
Christoph Hahn, Nel giardino del tempo. Corrispondenze tra architettura, natura e musica nella cultura del Giappone
Andreas Krause, Città-paesaggi, architettura, cosmo-universo nella musica di Fazıl Say
Marco Russo, Fletcher, Stokowski e la nascita della “prospettiva dell’ascolto”
Séverine Bridoux-Michel, Architecture et musique: au-delà du “mythe Xenakis”
Giovanni Guanti, Glosse interlocutorie sul tema architettura–musica
Cosimo Colazzo, Rothko Chapel. Feldman, Rothko e i De Menil. Percorso di redenzione o loop senza uscita?
Massimo Priori, Pole di Karlheinz Stockhausen e l’auditorium di Osaka. Musica, spazio e architettura: alle radici di un pensiero compositivo
Francesco Schweizer, Spazio e tempo tra musica e architettura: la Suite IX “Ttai” di Giacinto Scelsi
Claudio Ambrosini, Costruire piramidi, ponti, prospettive, stanze, labirinti, giochi, ring, trompe-l’oreille…


Musica e archiettura, a cura di Franco Ballardini, Massimo Priori, Francesco Schweizer, Anna Vildera, Musicografie 24, 17×24, pp. X+377, LIM, Lucca, 2023, ISBN 9788855431941, € 38,00

Per acquistare il libro: https://www.lim.it/it/extra-sconto/6557-musica-e-architettura-9788855431941.html