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Un’opera musicale nuova in prima esecuzione (di Cosimo Colazzo) dedicata a testi di Emilio Villa. Alla Sala Filarmonica di Rovereto

2 Marzo 2017
20:30a22:00

Continua il denso programma di appuntamenti della rassegna “Sapere e futuro” organizzata dall’Associazione culturale “Piazza del Mondo”, in questo periodo particolarmente concentrata sui rapporti di musica e poesia, nel mentre propone un ponte che dall’antico raggiunge il contemporaneo.

Mercoledì 1 marzo, tra mattina e pomeriggio,  è stata la volta di Petrarca indagato da un grande storico della letteratura come Giorgio Ficara, e in parallelo il concerto del Dipartimento di Musica Antica del Conservatorio, della Scuola di Canto Rinascimentale e Barocco del Conservatorio con il Bonporti Antiqua Ensemble, impegnati su un programma di autori del ‘500 che hanno musicato i versi di Petrarca.

Si prosegue ora sul versante del contemporaneo poetico e musicale.

Giovedì 2 marzo è la volta di un’opera musicale vasta  del  compositore Cosimo Colazzo  dal titolo Les dés des ordres dedicata alla poesia sperimentale di Emilio Villa. L’opera   propone già nel titolo il senso che testo e musica vogliono condividere, del caso come fattore, nel contempo, di decostruzione e costruzione.

Emilio Villa (1914-2003), è stato un poeta multiforme, un funambolo della parola, che sezionava e ricomponeva attraversando le lingue nel gusto di associazioni e derive.  La scrittura per Villa è in uno stato di fluida prossimità con la voce, con la phonè. È corpo: il senso della materialità e del corpo della lingua, in quanto voce, anche quando è scrittura (non a caso se ne interessò Carmelo Bene). Come rileva Aldo Tagliaferri – “è stato uno dei maggiori rappresentanti della cultura europea del Secondo Novecento. Occupa una posizione centrale e addirittura unica, se teniamo conto della vastità dei suoi interessi e dei suoi rapporti con artisti di massimo rilievo”. La figura e l’opera di Villa stentano ancora oggi ad affrancarsi da quella “clandestinità” che, del resto, è stata programmaticamente perseguita dallo stesso Villa, interprete di una “avanguardia permanente”. Contro ogni accomodamento istituzionale, Villa ha praticato il rifiuto del domicilio – in movimenti, gruppi, tendenze – contro  ogni accademia. Da qui anche il suo nomadismo culturale – oltre che esistenziale – che lo ha portato a navigare dentro vari spazi culturali, all’interno di saperi diversi: poesia, critica, arte, filologia, linguistica. Il gusto della parola lo porta ad approfondire le etimologie,  a seguire i rami delle trasformazioni verbali, di deviazioni e mutazioni, i passaggi attraverso le lingue. Seguendo questi percorsi prende forma la sua poesia fatta di complesse testure plurilinguistiche. 

Sono due le opere musicali di Cosimo Colazzo in programma, entrambe in prima assoluta. Les dés des ordres (1915/1917), nella nuova versione per voce recitante, sassofoni, viola e pianoforte, mette in musica una serie inedita di testi poetici (oggetto di studio della ricercatrice Bianca Battilocchi),  che propone al centro il concetto poetico dei tarocchi, con le evocazioni che esso suscita, del senso del labirinto e del chaos.

Il testo è interpretato e cantato da una voce di baritono (il grande Roberto Abbondanza, specializzato nel repertorio contemporaneo e in quello antico), in combinazione con un ensemble strumentale a geometrie variabili (nell’interpretazione del MotoContrario ensemble, che si presenta nella formazione con Emanuele Dalmaso ai sassofoni, Andrea Mattevi alla viola, Cosimo Colazzo al pianoforte).

La musica si muove nel senso della performance labirintica. La voce si esalta nella pluralità delle lingue (reali o reinnestate), l’ensemble strumentale elabora pattern in complesse stratificazioni poliritmiche, lavorando ossessivamente su stringhe, ripetizioni e varianti.

Irriverente è Tenzone (2016), per voce (baritono) e pianoforte, dove la musica di Colazzo si esprime in sillabati serrati, dalle ritmiche complesse e sincopate, che impegnano in tenzone voce e pianoforte, e che danno musicalmente il senso di una lingua poetica che sborda e esplode graffiante e sarcastica.

Un’occasione speciale e da non perdere. L’appuntamento è   parte della serie Sapere e Futuro, incontri tra Scienza e Umanesimo, organizzata e promossa per il 2016-2017 dalla neonata associazione culturale Piazza del Mondo, presieduta dalla professoressa Giuliana Adamo (Trinity College Dublin), con sede a Trento,  inaugurata lo scorso 4 novembre con Vittore Bocchetta (classe 1918), uno degli ultimi sopravvissuti all’inferno nazista; proseguita il 2 dicembre, sempre al MUSE, con il neuroscienziato Gianluigi Gessa (e in parallelo un concerto di Andrea Mattevi e Emanuele Dalmaso, con musiche contemporanee);  quindi il 16 dicembre, al liceo Rosmini di Rovereto, con lo storico Mario Isnenghi (in parallelo il concerto pianistico di Cosimo Colazzo con musiche di autori che vissero la guerra, al fronte o nell’impegno civile dentro le società di appartenenza); e ancora il 20 gennaio, al Muse, con il fisico Eugenio Coccia tra gli scopritori delle onde gravitazionali; seguito il 24 febbraio dalle riflessioni sui pregiudizi dell’antigiudaismo discussi da Giuliana Adamo e Ugo Morelli e il 1 marzo dalle riflessioni sul Canzoniere petrarchesco da parte di Giorgio Ficara (con il concerto del Dipartimento di Musica Antica del Conservatorio di musiche del ‘500 su testi di Petrarca). La manifestazione  – realizzata grazie al contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e di Rovereto e della Regione Autonoma Trentino-Alto Adige; alla  collaborazione con l’Associazione Culturale MotoContrario, il MUSE, l’Associazione filarmonica di Rovereto, la Biblioteca Civica “G. Tartarotti” di Rovereto;  e al patrocinio del Comune di Rovereto, del Museo Storico Italiano della Guerra e dell’Accademia Roveretana degli Agiati, media partner Corriere del Trentino – ha come obiettivo quello di divulgare il sapere, offrire spunti, intessere relazioni, soprattutto a vantaggio del futuro dei giovani,  grazie all’intervento di studiosi ed esperti delle discipline più diverse.

Voci compositive dalla Grande Guerra. Un concerto di Cosimo Colazzo con un programma di autori che la vissero direttamente al fronte o dall’interno della vita civile. Per ‘Sapere e futuro’ alla Sala Filarmonica di Rovereto

18 Dicembre 2016
18:00a20:00

Dopo l’incontro culturale che l’Associazione culturale ‘Piazza del Mondo’ organizza (venerdì 16 dicembre alle 10.45 al Liceo Rosmini di Rovereto) nell’ambito della manifestazione ‘Sapere e futuro’, sul tema della Grande Guerra, con il grande storico Mario Isnenghi, professore emerito dell’Università di Venezia e autore di saggi imprescindibili sull’argomento, è la volta di un concerto pianistico del massimo interesse, perché indaga, nella chiave musicale, il periodo storico e quell’evento – la guerra mondiale – che interrogò fortemente le identità intellettuali e artistiche di tutti, e anche di quanti lavoravano nell’ambito della cultura.

Il concerto, tenuto dal pianista e compositore Cosimo Colazzo, è in programma (sempre nell’ambito di ‘Sapere e futuro’) domenica 18 dicembre alle ore 18 alla Sala FIlarmonica di Rovereto (in Corso Rosmini 86). Presenta musiche di autori che hanno vissuto in diretta la guerra ai vari fronti: come Bliss, inglese, ufficiale di artiglieria, ferito e intossicato dai gas; Schulhoff ceco, che la combattè in Galizia contro il fronte russo, anche lui ferito nel corpo e provato psicologicamente; Miaskovskij, che la combattè, viceversa, dalla parte dei russi, e per il quale la guerra fu l’evento decisivo – come scrive – che richiese una nuova e diversa precisione del suo linguaggio. Ci sono poi coloro che, impegnati nella dimensione civile, scrivono apposite composizioni, per sostenere la propria parte, riflettendo insieme sulla realtà cruda della guerra: così Debussy e il nostro Mascagni (in opere diverse nello stile dei due autori, e comunque sobrie e antiretoriche). Oppure Casella, interventista, ma presto consapevole della catastrofe comunque irredimibile che è questa particolare guerra, vorace e quasi senza un orizzonte finale: le sue opere dure e dissonanti, che significano, all’epoca, proprio qesto stato di dura lacerazione della coscienza. Nel programma sono incluse alcune opere di Colazzo, che nella ritmica fredda e inesorabile, oppure nei silenzi estremi, testimoniano di un’attuale riflessione sulla guerra, e anche di una protesta contro.

Gli eventi di ‘Sapere e futuro’ sono organizzati dall’Associazione culturale ‘Piazza del Mondo’ in collaborazione con l’Associazione Filarmonica di Rovereto econ l’Associazione MotoContrario di Trento, con il contributo di Fondazione CARITRO e Regione Autonoma di Trento, con il patrocinio di Accademia Roveretana degli Agiati, Museo storico della Guerra, Comune di Rovereto, mentre media partner è il quotidiano ‘Corriere del Trentino’. Si sottolinea anche la collaborazione con vari istituti scolastici sul territorio.

L’ingresso al concerto è libero


DOMENICA 18 DICEMBRE 2016 


18:00 | Rovereto (TN) | Sala Filarmonica – Corso Rosmini 86


Concerto

UN SALTO NEL BUIO. MUSICA E GRANDE GUERRA

Pianista COSIMO COLAZZO


Ingresso libero


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PROGRAMMA

Nikolaj Jakovlevič Mjaskovskij (1881-1950) – Eccentricities sei pezzi per pianoforte (1917-1922) op. 25

Andante semplice – Allegro tenebroso e fantastico – Largo e pesante – Quieto – Allegro vivace – Molto sostenuto ed espressivo

Arthur Bliss (1891-1975) – Two Piano Pieces (1923)

‘Bliss’ (A One-Step) – The Rout Trot

Claude Debussy (1862-1918) – Berceuse héroique, pour rendre hommage au roi Albert I de Belgique et à ses soldats (1914)

Pietro Mascagni (1863-1945) – Sunt lacrymae rerum! (1914)

Alfredo Casella (1883-1947) – Sonatina (1916) op. 28

Allegro con spirito – Minuetto – Finale

 …………………………

Cosimo Colazzo (1964) – I fragorosi silenzi, la fine (2015) 

Igor Stravinskij (1882-1971) – Piano-rag-music (1919) 

Ervin Schulhoff (1894-1942) – Fünf Pittoresken (1919) op. 31

Foxtrot – Ragtime – In futurum – One-step – Maxixe

Cosimo Colazzo (1964) – Jeux de contrastes (2015)


NOTE BIOGRAFICHE DI COSIMO COLAZZO

Cosimo Colazzo, nato a Melpignano (Lecce) nel 1964, compositore, pianista, direttore d’orchestra, è autore di una vasta produzione, premiato, per sue opere, in concorsi nazionali e internazionali. La sua musica è stata eseguita in vari paesi europei, negli Stati Uniti, in America Latina, in Giappone, ed è pubblicata da Rai Trade – Contemporary. Come pianista ha tenuto concerti in Italia, in vari paesi europei, negli Stati Uniti, impegnato sulle letterature del ‘900 e contemporanee, con particolari apporti interpretativi e di ricerca artistica rispetto ad autori come Mjaskovskij, Schulhoff, Ustvolskaya, Lopes-Graça, Mompou, ecc. È membro dell’équipe di ricerca del CESEM, Centro de Estudos de Sociologia e Estética Musical, della Universidade Nova di Lisbona. Attualmente è docente di Composizione al Conservatorio di musica di Trento. Dello stesso Conservatorio è stato direttore dal 2005 al 2011. Faculty Member e artist in residence, a partire dal 2012, presso la Italian School del Middlebury College, negli Stati Uniti.


NOTE AL PROGRAMMA DEL CONCERTO

Un concerto pianistico con, in programma, autori che hanno vissuto direttamente la guerra su fronti opposti, come il russo Miaskovski, l’inglese Bliss, il ceco Schulhoff. Vengono presentate opere di quel periodo o subito successivo. L’esperienza della guerra è formativa del loro linguaggio musicale, lo precisa spesso in termini di protesta e di rifiuto della tradizione europea (Schulhoff; Bliss), o di un timbrismo scuro (Miaskovskij). Altri autori, nello stesso periodo, vivono la guerra da una prospettiva di vita civile, dentro una società che nondimeno è segnata dalla guerra. Anche qui opere che si rivolgono alla guerra con una sensibilità malinconica e ripiegata (Debussy; Mascagni), oppure risentendola nei termini della dissonanza e della atonalità (Casella).

Nikolaj Jakovlevič Mjaskovskij (1881-1950), Eccentricities: sei pezzi per pianoforte (1917-1922) op. 25. (Andante semplice; Allegro tenebroso e fantastico; Largo e pesante; Quieto; Allegro vivace; Molto sostenuto ed espressivo). Mjaskovskij combattè nelle fila dell’esercito russo durante la prima guerra mondiale, sul fronte che, in Galizia, opponeva i russi agli austriaci. Ricorda l’esperienza come un avvenimento decisivo rispetto alla sua ricerca, all’evoluzione del suo linguaggio e del suo stile, nonché come fattore di profonda trasformazione spirituale della persona. Così scrive: «La guerra ha profondamente arricchito la mia riserva d’impressioni interiori ed esteriori, e allo stesso tempo ha schiarito le mie idee musicali. La maggior parte delle mie composizioni del fronte ha un carattere, se non più chiaro, almeno più obiettivo». Fu ferito e, mentre era convalescente, si dedicò alla composizione della Sinfonia n. 4. Sempre negli anni della guerra compose la fortunatissima Sinfonia n. 5. L’esperienza della guerra è presente quando compone le prime idee per Eccentricities, opera che porterà a termine negli anni Venti, impregnata di timbriche scure, di fantasie sonore tenebrose richiamate da significative didascalie.

Arthur Bliss (1891-1975), Two Piano Pieces (1923) (‘Bliss’ [A One-Step]; The Rout Trot). Arthur Bliss ha  partecipato alla prima guerra mondiale, già subito all’avvio, come volontario nella British Army, servendo con onore nel corpo delle Grenadier Guards. “Il mio temperamento – scrive – mi richiede di assumere delle scelte e un ruolo attivo, non passivo. Io vedo me stesso in azione”. La sua musica procede in parallelo con questo suo atteggiamento estroverso, pronto a intervenire, partecipare. La Guerra coincide con un passaggio di maturazione della sua personalità, sotto il profilo umano come artistico. Ed è in una tale condizione di cambiamenti, che egli sta vivendo intensamente, che incontro il jazz. La sua formazione colta si apre a un’altra cultura, che lo colpisce davvicino, complice l’esperienza militare. Dal 1917 le truppe americane sono in Europa e portano con sé una musica nuova. I giovani europei ne sono affascinati. Bliss risponde adottando, in sue composizioni, riprese di ritmi, motivi, armonie, che vengono dal jazz, da nuove, bizzarre, scatenate danze che arrivano anche attraverso la radio e i grammofoni sempre più diffusi.

Claude Debussy (1862-1918), Berceuse héroique, pour rendre hommage au roi Albert I de Belgique et à ses soldats (1914) per pianoforte. La partitura, idealmente rivolta alla nazione belga, dichiara il suo essere solidale con il destino di quel popolo che, nel 1914, ha subito l’invasione tedesca, nonostante il  paese fosse neutrale. Si parla significativamente di «stupro del Belgio», per intendere quanto subìto dalla sua popolazione, vittima di veri e propri crimini di guerra, nonostante la salvaguardia sancita da patti internazionali. Debussy espresse parole di disapprovazione per la guerra, in quanto essa è radicalmente altro dall’Arte che inibisce e opprime. Il suo nazionalismo lo porta a sottolineare con forza il senso dell’identità francese –  che ha a che fare con specifiche linee evolutive della storia e con il maturare di una continuità coerente con le proprie tradizioni culturali – ma mai avrebbe esaltato, con la propria arte, la necessità della guerra, in quanto profondamente convinto della radicale incompatibilità tra le due.

Pietro Mascagni (1863-1945) Sunt lacrymae rerum! (1914) per pianoforte. È il contributo di Pietro Mascagni all’iniziativa dello scrittore Hall Caine, che aveva chiesto l’intervento di vari artisti europei per una pubblicazione comune, volta a celebrare la resistenza del Belgio contro la Germania, che aveva invaso il Belgio nonostante fosse neutrale. La pubblicazione, voluta e sostenuta dal «The Daily Telegraph» che ne sarà l’editore, è il King Albert’s Book. A Tribute to the Belgian King and People from Representative Men and Women throughout the World. Mascagni scrive un pezzo breve – il cui titolo, Sunt lacrimae rerum!, è ripreso dal verso 462 del I libro dell’Eneide – rappresentativo di una volontà di approfondimento nella commemorazione. La scrittura è volutamente disadorna, fatta di una melodia spoglia e soprattutto di accordi, mentre l’armonia si rende complessa e tende a evitare percorsi lineari e risolti.

Alfredo Casella (1883-1947), Sonatina (1916) op. 28 per pianoforte. Le opere che Alfredo Casella scrive nel periodo della Grande Guerra sono frutto di un’esperienza di ricerca radicale, che ribalta ogni stato convenzionale del suono. Sono partiture che ricercano l’urto, la dissonanza, che sentono l’armonia come esperienza timbrica, che estendono lo spettro della tastiera pianistica a cercare anche gli stati del rumore, della materia quasi informale. La ritmica a volte è ossessiva, primitiva. Il sogno della forma precisa e oggettiva, polemicamente anti-romantica, cui rinviano alcuni sottotitoli con il loro richiamo a formule storiche (si veda, ad esempio, il movimento interno, Minuetto), si mescola a questa ricerca che appare invece sostanzialmente aperta, dai confini non dati. È musica complessa, fortemente interrogativa e problematica, come i tempi storici che Casella sta vivendo.

Cosimo Colazzo (1964), I fragorosi silenzi, la fine (2015) per pianoforte. La guerra ci raggiunge nella forma di video che rivelano immagini di luce, come esplosioni senza suono. La nostra percezione, mediata da uno schermo, le vive irreali. Ma hanno carico di morte e di fine. Il compositore richiama quel silenzio che è di morte lontana: atroce morte silente, rallentata, distillata in un silenzio evaporato e stupefatto.  Silenzio fragoroso. Silenzio sensibilizzato e teso: per non dimenticare.

Igor Stravinskij (1882-1971), Piano-rag-music (1919) per pianoforte. Stravinskij ha molto vivo il senso della composizione come qualcosa di oggettivo, forma e materiali che si esaltano nelle loro qualità concrete, di ritmo, timbrica presente. Riduce per questo ogni nebbia espressiva, che tradisca la retorica dell’io. Ciò accade molto nella fase in cui vive la guerra (la prima del secolo che infiammi tutta Europa e il mondo), le sue conseguenze, esule volontario in Svizzera. Qui sperimenta il senso di un linguaggio ridotto, di forme essenziali. Come se, di fronte ad un evento cruciale e distruttivo, la vita assumesse consapevolezza di se stessa negli aspetti più puri e basici. L’attenzione per il jazz, visibile in alcune opere, tra cui Piano rag music (1919), gli serve come ulteriore apertura, verso un mondo culturale altro, capace di relativizzare o contrastare ironicamente alcune tradizioni retoriche. Ma l’accostamento al jazz è nel segno anche qui, di una distanza. Nessun abbandono. Dissonanze acide, accostamenti netti e senza sfumature, oggetti musicali diversi e sovrapposizioni, stratificazioni in piena evidenza

Ervin Schulhoff (1894-1942), Fünf Pittoresken (1919) op. 31 per pianoforte (Foxtrott, Ragtime, In futurum, One-step, Maxixe). Lo scoppio della prima guerra mondiale fu evento decisivo per Schuloff, ciò che lo forgiò e spinse il suo linguaggio in direzioni radicali. Fu arruolato nell’esercito austriaco. Inizialmente fu di stanza a Praga, ma poi combatté in Ungheria. Nel 1916 fu ferito alla mano da una granata e subì un grande shock nervoso. Nel 1917 combatté sul fronte russo. Alla fine della guerra sentì il peso di un’esperienza devastante. Ne emerse disilluso, ma anche con una grande rabbia, che esprimeva in opere provocatorie e sperimentali, anche dada, contro ogni residuo neoromantico, mentre politicamente accoglieva le idee socialiste. Dà spazio all’alterità del jazz, con il suo nerbo giovane e ritmico. Ma il suo gioco non è solo leggero se, nella leggerezza ironica, dirige lo sguardo direttamente verso il nulla, il vuoto, la pagina bianca. In un brano delle Fünf Pittoresken, dal titolo In futurum, visionario e ironico, irrora la pagina di sole pause e qualche gioco grafico, dando così spazio al silenzio, all’alterità forse dispersa. Un gioco o una seria interrogazione che anticipa di molti anni quanto Cage avrebbe più tardi trovato e messo in scena. Qui probabilmente con un diverso tessuto di significati, perché vi è iscritto il senso stravolto della guerra e del tramonto dell’Europa, divenuta un enorme campo di battaglia.

Cosimo Colazzo (1964), Jeux de contrastes (2015) Oggi la guerra è confinata in una dimensione asettica, ridotta a mera questione tecnica, di controllo e delimitazione razionale, professionale, di un male relativo. Lo scacchiere mondiale tutto riduce a gioco, dove la morte e la vita perdono il senso dei corpi e dei destini individuali. Così, paradossalmente, questo brano, esprime il senso del ritmo composito e multiforme, del ‘gioco’ e dei ‘contrasti’, e simultaneamente organizza e rapprende la sonorità – diversamente da altre opere dell’autore, che ambiscono al flusso di rapporto tra suono e silenzio – in una dimensione solida, precisa e netta.


INFO: segreteria@piazzadelmondo.it


Invito Concerto Cosimo Colazzo – programma di sala

Esecuzione di ‘Notte che oscilli al vento’, nuovo brano di C. Colazzo, per baritono e pianoforte, su testo di M. Attanasio. Al Mills College, negli Stati Uniti

24 Luglio 2016
19:45a21:30

Esecuzione di una recente composizione di Cosimo Colazzo, dal titolo ‘Notte che oscilli al vento, per baritono e pianoforte, su un testo poetico di Maria Attanasio. Interpreti lo stesso compositore e il baritono argentino Gustavo Ahualli, docente alla Catholic University of America di Washington DC.

La prima dell’opera viene data alla Concert Hall del Mills College a Auckland negli Stati Uniti, in California, per un concerto organizzato dalla Italian School del Middlebury College

Il concerto si tiene domenica 24 luglio alle 19:45,

 

 

Migrazioni musicali: dall’America all’Europa. Un concerto di Cosimo Colazzo con musiche di Bliss, Casella, Milhaud, Stravinskij, Schulhoff e dello stesso Colazzo. Elementi del jazz, nei primi decenni del ‘900, concorrono alle poetiche nuove volte alla conquista di altri territori anche in direzione del ritmo. Per la Italian School del Middlebury College at Mills. alla Concert Hall del Mills College a Oakland, in California

17 Luglio 2016
19:45a21:30

Italian School Middlebury College @ Mills

Concert Hall Mills College – Oakland CA

Concerto

Domenica 17 luglio 2016 ore 19.45

Migrazioni musicali: dall’America all’Europa

Pianista Cosimo Colazzo

 

Arthur Bliss (1891-1975) – Two Piano Pieces (1923) per pianoforte

‘Bliss’ (A One-Step) – The Rout Trot

 Alfredo Casella (1883-1947) – Sonatina (1916) op. 28 per pianoforte

Allegro con spirito – Minuetto – Finale 

Cosimo Colazzo (1964)  Jeux de contrastes (2015) per pianoforte

Darius Milhaud (1892-1974) –  Caramel mou (1920) op. 68 per pianoforte

Igor Stravinskij (1882-1971) – Piano rag music (1919) per pianoforte

Erwin Schulhoff (1894-1942) – Fünf Pittoresken (1919) op. 31 per pianoforte

Foxtrot – Ragtime – In futurum – One-step – Maxixe

 

NOTE AL PROGRAMMA

All’inizio del ‘900 alcuni dei ritmi che agitano gli Stati Uniti raggiungono l’Europa. Sono ritmi provenienti dal sottofondo della cultura afroamericana. Il transito avviene in forme edulcorate e normalizzate, in modo che quel linguaggio possa essere tradotto in scrittura e rappresentato nei teatri del vecchio mondo. L’incontro con questi nuovi linguaggi apre ai compositori europei di area classica nuove strade che vengono percorse. L’attenzione è tutta volta al ritmo. Il jazz è percepito come ritmo pulsante, scosso da sincopi e asimmetrie, legato al movimento del corpo ovvero al ballo. Il linguaggio del jazz, interpretato in tal modo, feconda poetiche musicali che attraverso il gioco, l’ironia e il gusto del leggero mettono volutamente in crisi la retorica tradizionale della musica classica legata al sentimentalismo romantico.

Il concerto offre un’idea di questo passaggio particolarmente rilevante nei primi decenni del Novecento in autori quali Schulhoff, Milhaud, Stravinskij, Bliss, Casella.

Il dialogo tra jazz e classica attraversa, in fasi e modi diversi, tutto il secolo fino ad oggi. Il concerto presenta una composizione nuova di Cosimo Colazzo.

Cosimo Colazzo, nato a Melpignano (Lecce) nel 1964, compositore, pianista, direttore d’orchestra, è autore di una vasta produzione, premiato in concorsi nazionali e internazionali. La sua musica è stata eseguita in vari paesi europei, negli Stati Uniti, in America Latina, in Giappone, ed è pubblicata da Rai Trade – Contemporary. Come pianista ha tenuto concerti in Italia, in vari paesi europei, negli Stati Uniti, impegnato sulle letterature del ‘900 e contemporanee, È membro dell’équipe di ricerca del CESEM, Centro de Estudos de Sociologia e Estética Musical, della Universidade Nova di Lisbona. Attualmente è docente di Composizione al Conservatorio di musica di Trento, in Italia. Dello stesso Conservatorio è stato direttore dal 2005 al 2011. Faculty Member e artist in residence, a partire dal 2012, presso la Italian School del Middlebury College, negli Stati Uniti.

‘Stanze’, opera di Cosimo Colazzo per pianoforte a quattro mani, alla Illinois Wesleyan University. Interprete il Khasma Piano Duo

27 Febbraio 2016
19:30a21:00

Khasma Piano Duo è una formazione di duo pianistico, composta da Ashlee Mack e Katherine Palumbo. Il prossimo 27 febbraio, alle 19.30, le due pianiste saranno protagoniste in un concerto, in cui suoneranno sia ai due pianoforti che a quattro pani, al Westbrook Auditorium, Presser Hall, alla Illinois Wesleyan University. Il programma include opere di Michael Ippolito, Jocelyn Morlock, Cosimo Colazzo, Benjamin Broening, Nina Young. Inoltre è in programma la prima assoluta di “Times and Places” del compositore David Vayo. Maggiori informazioni qui.

Nel novembre scorso il duo ha pubblicato un CD di musiche nuove per duo pianistico, tra cui compare anche, di Cosimo Colazzo, l’opera ‘Stanze’ per pianoforte a quattro mani. L’album, dal titolo Switchback, può essere acquistato presso i siti CD Baby, Amazon, e iTunes.

 

Ulteriori notizie sul sito del duo, www.khasmapianoduo.com

 

‘Le isole’ nella versione per sassofono baritono con live electronics. Al festival Contrasti con il duo composto da Emanuele Dalmaso e Raul Masu

20 Febbraio 2016
19:00a20:30

Già apparsa in un disco del duo To blow electricity con Raul Masu  (live electronics), Emanuele Dalmaso (sassofoni), uscito per la casa discografica Liarss, la composizione ‘Le isole‘ di Cosimo Colazzo viene ora proposta dallo stesso duo in concerto in una versione con il sassofono baritono. L’opera viene esplorata, quindi, in un’altra dimensione timbrica, che il live electronics si incaricherà di elaborare seguendo i percorsi di questa nuova possibilità.

Il concerto è in programma nell’ambito del festival ‘Contrasti’, in un week-end di iniziative tutte molto incentrate sui temi della musica elettronica e dell’interattività. Si tiene sabato 20 febbraio alle ore 19 alla Sala della Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto. Presenta nel suo programma musiche di Risset, Colazzo, Gisladottir, Klauser, Graziani.

Nel concerto si potranno ascoltare i sax di Dalmaso, con le potenzialità timbriche sviluppate dalla tecnica virtuosistica di Dalmaso, tra i sassofonisti più in vista in Italia, uniti all’elaborazione elettronica raffinata e avanzata di Masu.

 

Esecuzione di ‘La cerimonia degli addii’ per chitarra elettrica al Festival Contrasti

20 Febbraio 2016
17:30a18:30

Nel corso di un week-end tutto elettronico e interattivo, che animerà il festival Contrasti nei giorni 20 e 21 febbraio, uno dei concerti in programma è dedicato alla chitarra elettrica, interprete Ardan Dal Ri, con partiture contemporanee di autori che hanno esplorato lo strumento nel filtro dei propri linguaggi e del proprio mondo creativo. Ardan Dal Ri tiene il suo concerto alle 17.30 di sabato 20, presso la Sala della Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto, in via Calepina 1. Eseguirà musiche di Romitelli, Essl, Colazzo, Dal Ri, Longo. Di Cosimo Colazzo sarà eseguito il non recente ‘La cerimonia degli addii‘, una composizione dall’intonazione introversa, con tempi dilatati e sospesi, che della chitarra elettrica propone il suo potenziale di espansione sonora, con riverberi e risonanze, lievi distorsioni.

Nel concerto la chitarra elettrica rivela intero il suo potenziale di vasto generatore di suoni dagli orizzonti larghissimi, nell’interazione di approccio tradizionale alla corda e di azione elettrica e elaborativa con la sua potente suite di pedali.

Riunito intorno ad alcuni assi tematici, seguendo la formula dell’immersione piena e continua in eventi che si susseguono, il festival Contrasti propone un programma ricco di novità e curiose combinazioni

Il programma del Festival Contrasti, che giunge, nel 2016, alla terza edizione, si apre questo fine settimana, a Trento, alla Sala Caritro di Via Calepina 1, con un week-end intensivo – sabato 20 e domenica 21 – di concerti, seminari e tavole rotonde, incentrato sui temi della musica elettronica e dell’interattività.

In marzo avremo una tre giorni – venerdì 18, sabato 19, domenica 20 – dedicata a una costellazione di temi, dalle tecniche estese per gli strumenti, alla Spagna contemporanea, ai rapporti di musica e poesia. Anche in questo caso sono in programma numerosi concerti, conferenze, seminari e tavole rotonde, con un programma molto intenso di appuntamenti. Risalta anche il concerto dedicato alle partiture selezionate a partire da una Call for scores internazionale, che ha raccolto la proposta di 250 partiture di compositori provenienti da tutto il mondo.

In aprile avremo un week-end – sabato 23 e domenica 24 – dedicato ai rapporti di musica antica e ricerche contemporanee, con seminari, prime esecuzioni in epoca moderna – un Prosario domenicano trentino del XV secolo –, e prime assolute di autori chiamati a confrontarsi creativamente con il repertorio di sequenze medievali di area tedesca, come si ritrovano nel Fondo Feininger a Trento, elaborando nuove opere scritte appositamente per il progetto. Nello stesso fine settimana anche un concerto di autori trentini, del secolo scorso e di oggi.

Di seguito il programma dettagliato della manifestazione.

ASSOCIAZIONE CULTURALE MOTOCONTRARIO

CONTRASTI – Festival di musiche del ‘900 e contemporanee

III edizione – TRENTO, febbraio-aprile 2016

Concerti ed eventi paralleli

Sala della Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto, V. Calepina 1

Castello del Buonconsiglio, Sala delle Marangonerie

Abbazia di San Lorenzo

 INGRESSO LIBERO

 PRIMA serie di appuntamenti  – Febbraio 2016 – Sabato 20, Domenica 21

SUONI ELETTRIZZANTI

Sabato 20 febbraio 2016

Sala Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto

INSTALLAZIONE INTERATTIVA

A partire dalle ore 14. Un’installazione multimediale interattiva sviluppata dall’interAction lab (al DISI – Dipartimento di Ingegneria e Scienze Informatiche – Università degli Studi di Trento) da Masu, Morreale, Conci, Menestrina. L’installazione sarà attiva prima e tra gli eventi del week-end “Suoni elettrizzanti”, anche domenica 21 febbraio.

STRUMENTI ED ELETTRONICA

SEMINARIO

ü  ore 15-17 – Nuove frontiere dell’elettronica e l’interattività – Relatori: Fabio Morraele (DISI Università Trento), Mauro Graziani (Conservatorio di Trento), Raul Masu (DISI Univ. Trento).

CONCERTO

ore 17.30 – La chitarra elettrica contemporaneaArdan dal Ri (chitarra elettrica) – Musiche di Romitelli, Essl, Colazzo, Dal Ri, Longo – Prime esecuzioni assolute

CONCERTO

ore 19.00 – Dialoghi del suonoTo blow electricity DUO: Raul Masu  (live electronics), Emanuele Dalmaso (sassofoni) – Motocontrario Ensemble – Musiche di Risset, Colazzo, Gisladottir, Klauser, Graziani – Prime esecuzioni assolute

 

  • Domenica 21 febbraio 2016

Sala Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto

DI FRONTE E DENTRO IL SUONO

INSTALLAZIONE INTERATTIVA

A partire dalle ore 14

CONCERTO

ore 17.30 – Musica acusmaticaMarco Matteo Markidis (strumenti elettronici) – Musiche di Traversa, Roads, Fernandez, Markidis, Pozzi, di Scipio. – Prime esecuzioni assolute

CONCERTO

ü  ore 19 – Flussi dell’improvvisazione. Strumenti e elettroacusticaDuo Adiabatic Invariants: Luca Gazzi (percussioni), Marco Matteo Markidis (live electronics) – Motocontrario ensemble

SECONDA serie di appuntamenti  – Marzo 2016  – Venerdì 18, Sabato 19, Domenica 20 –

INCONTRI CREATIVI DI LINGUAGGI

Venerdì 18 marzo 2016

Sala Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto

GLI ORIZZONTI ESTESI DEGLI STRUMENTI  I

SEMINARIO

ü  ore 10-12 – I sassofoni sperimentali. Tecniche estese e  nuove risorse sonore – Relatore Emanuele Dalmaso

LA SPAGNA CONTEMPORANEA

SEMINARIO

ore 15.30-18.30 – Prospettive sperimentali e radici. Le ultime generazioni in Spagna – Relatore Francisco Josè Martin Quintero (Conservatorio Superior de musica Cordoba, Spagna)

CONCERTO

ore 19 – Spettri del flamenco, nuove testure e sperimentazioni sonore Emanuele Dalmaso (sassofoni) – Cosimo Colazzo (pianoforte) – Musiche di Quintero, Sánchez-Verdú, partiture selezionate da International Call for scores Motocontrario Ensemble – Prime esecuzioni assolute

 

  • Sabato 19 marzo 2016

Sala Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto

GLI ORIZZONTI ESTESI DEGLI STRUMENTI II

SEMINARIO

ore 10-12 – Il pianoforte contemporaneo. Tecniche di preparazione e  nuove risorse sonore.  Relatore Marco Longo

INTERNATIONAL CALL MOTOCONTRARIO ENSEMBLE

SEMINARIO–TAVOLA ROTONDA

ü  ore 16.30-18.30 – Le esperienze più interessanti oggi. Interventi e dibattiti. Con membri del collettivo Motocontrario e compositori invitati.

CONCERTO

ore 19 – International Call 2016. Concerto delle composizioni selezionate. Con il Motocontrario Ensemble – Prime esecuzioni assolute

 

  • Domenica 20 marzo 2016

Sala Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto

GLI ORIZZONTI ESTESI DEGLI STRUMENTI III

SEMINARIO

ore 10-12 – Gli archi contemporanei. I repertori, l’estensione delle tecniche e delle risorse sonore – Relatore Andrea Mattevi

MUSICA E POESIA. FUTURISMI E RISONANZE

SEMINARIO–TAVOLA ROTONDA

ü  ore 15-17 – Poesia e musica. Incontri creativi di linguaggi. Con compositori e poeti invitati. In collaborazione con la rivista di ricerca letteraria Anterem.

CONCERTO

ore 17.30 – Voci d’EuropaHartmut Schulz (baritono) – Maurizio Barbetti (viola) – Musiche di Vaughan Williams, Holst, Hindemth, Kock, Jonsson, Colazzo, Karboni

CONCERTO

ore 19 –  Sperimentazioni musicali e poetiche. Nuove composizioni su poesie scelte dalla rivista Anterem – Motocontrario ensemble – Musiche di Colazzo, Agnello, Masu, Longo, Mattevi

 

 

TERZA serie di appuntamenti  – Aprile 2016  – Sabato 23, Domenica 24

MUSICA IN REGIONE. MUSICA ANTICA E CONTEMPORANEA. PROVE DI DIALOGO CREATIVO

Sabato 23 aprile 2016

Sala Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto

TRENTINO. NOVECENTO E CONTEMPORANEO

SEMINARIO

ore 16.00-17.00 – Carlo Belli e la musica. Dal futurismo all’ideale di suono astratto – Relatore Cosimo Colazzo (Conservatorio di Trento)

CONCERTO

ü  ore 17.30 – SoloAndrea Mattevi (viola) – Musiche di Hindemith, Genzmer, Sciarrino, partiture selezionate da International Call for scores Motocontrario ensemble

CONCERTO

ore 19 – Musiche del ‘900 e d’oggi, autori di area trentinaMotocontrario ensemble – Musiche di Franceschini, Gianotti, Belli, Sartori, C. ed E. Galante, Todesco, altri – Prime esecuzioni assolute

Domenica 24 aprile 2016

STUDI E INVENZIONI CREATIVE. SEQUENZE MEDIEVALI E RINASCIMENTALI DI AREA TEDESCA E ITALIANA (DALLA BIBLIOTECA FEININGER) E NUOVE COMPOSIZIONI IN PRIMA ESECUZIONE – In collaborazione con il Centro di eccellenza Feininger Trento

 

Castello del Buonconsiglio, Sala delle Marangonerie

SEMINARIO

ore 10.00–12.30

o   Le Sequenze nei Codici Trentini e in quelli di Castel Tirolo. Relatore Marco Gozzi (Università di Trento)

o   Il Prosario domenicano trentino della Biblioteca Feininger (sec. XV). Relatore Roberto Gianotti (Conservatorio di Trento)

Abbazia di San Lorenzo

SEMINARIO–TAVOLA ROTONDA

ü  ore 14.30-16.00 – Cosa mi dice l’antico? Con compositori e studiosi. Interventi e dibattito

CONCERTO

ü  ore 16.00 –  Sequenze da un Prosario domenicano del XV sec. proveniente dal Convento di S. Lorenzo a TrentoGruppo vocale Feininger – Prima esecuzione in epoca moderna

CONCERTO

ore 20.30 – Antico e contemporaneo. Incontri creativi di storie e culture. Invenzioni su sequenze antiche del Medioevo di area tedesca, raccolte nella Biblioteca Feininger al Castello del BuonconsiglioGruppo vocale Feininger e Motocontrario ensemble – Musiche di Colazzo, Masu, Gianotti, Franceschini, Longo, Mattevi – Prime esecuzioni assolute

 

 

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Il Festival ‘CONTRASTI’ è un’iniziativa di

Associazione culturale MOTOCONTRARIO – Motocontrario ensemble – Trento

Web www.motocontrario.it – Facebook https://www.facebook.com/motocontrarioensemble –  email segreteria@motocontrario.it – tel. 3803207730

in collaborazione con

Centro di eccellenza ‘Laurence Feininger’, Associazione culturale per la ricerca musicale  – Trento

‘Anterem’, rivista di ricerca letteraria – Verona

Castello de Buonconsiglio – Trento

Al via il festival Contrasti. Da febbraio ad aprile 2016, tre fine-settimana intensivi, con numerosi concerti, seminari, tavole rotonde.

Contrasti, festival giovane e internazionale, sulle musiche contemporanee, promosso dall’Associazione ‘Motocontrario’, in svolgimento a Trento da febbraio ad aprile. Nella terza edizione, in vari week-end intensivi propone le ultime tendenze delle giovani generazioni, le ricerche di campo elettronico, tra musica e interattività, le nuove frontiere dei suoni strumentali ed elettrici, aperture interdisciplinari alla poesia, voci dall’Europa, e un confronto tra antico e contemporaneo, nella chiave della musica in regione.

Un festival giovane e internazionale che si occupa di musica nuovissima e delle letterature musicali del ‘900. È, a Trento, il festival ‘Contrasti’, promosso dall’Associazione culturale ‘Motocontrario’ e dal ‘Motocontrario ensemble’. Giunto alla terza edizione, quest’anno si propone da febbraio ad aprile per tre week-end intensivi di iniziative, con concerti, seminari, incontri, tavole rotonde, installazioni.

Tutti gli eventi sono a ingresso libero e aperti a tutti. Si svolgeranno presso la Sala della Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto, in Via Calepina a Trento, presso il Castello del Buonconsiglio e presso l’Abbazia di San Lorenzo.

Il primo week-end, che si svolge alla Sala della Caritro, nei giorni 20 e 21 febbraio, rispettivamente sabato e domenica, è indirizzato alla ricerca musicale elettronica. Si parte sabato alle 14 con un’installazione interattiva elaborata dall’interAction lab (al DISI – Dipartimento di Ingegneria e Scienze Informatiche – Università degli Studi di Trento), e si segue con un seminario a più voci, alle 15, che riunisce la riflessione di Fabio Morreale, Mauro Graziani, Raul Masu, sul tema delle nuove frontiere dell’interattività. Quindi Ardan Dal Ri, alle 17.30, tiene un concerto di chitarra elettrica con musiche – alcune in prima – di Romitelli, Murail, Colazzo, Dal Ri, Longo. La chitarra elettrica rivela intero il suo potenziale di vasto generatore di suoni dagli orizzonti larghissimi, nell’interazione di approccio tradizionale alla corda e di azione elettrica e elaborativa con una potente suite di pedali. Segue, alle 19, il concerto del duo To blow electricity con Raul Masu  (live electronics), Emanuele Dalmaso (sassofoni), cui si uniranno anche alcuni elementi del Motocontrario Ensemble. Il duo ha appena pubblicato un CD con musiche nuove anche appositamente scritte. I sax di Dalmaso, con le potenzialità timbriche sviluppate da una tecnica virtuosistica generatrice di suoni nuovissimi, che è propria di Dalmaso, tra i sassofonisti più in vista in Italia, si unisce all’elaborazione elettronica raffinata e avanzata di Masu.

Il giorno successivo, domenica 21, è la volta di un concerto acusmatico, alle 17.30, realizzato con il solo computer, senza strumenti, e ascolto diretto dei suoni prodotti e diffusi attraverso sistemi di ascolto. Il concerto è tenuto da Marco Matteo Markidis (strumenti elettronici), e ha in programma musiche di Traversa, Roads, Fernandez, Markidis, Pozzi, di Scipio. Anche qui prime esecuzioni. Come per il successivo concerto, delle 19, del Duo Adiabatic Invariants – con Luca Gazzi (percussioni), Marco Matteo Markidis (live electronics) – integrato da elementi del Motocontrario ensemble. Vi agiranno elettronica, percussioni e strumenti, anche per una serie di improvvisazioni guidate.

Nel mese successivo, in marzo, sempre alla Sala Caritro, si svolge una tre giorni intensa di concerti e incontri, dal 18 al 20 marzo, da venerdì a domenica. Si distinguono, nei tre giorni, tre seminari, sempre alle ore 10, sulle tecniche estese e avanzate per gli strumenti, tenuti, per il sassofono, da Emanele Dalmaso – 18 marzo -, per il pianoforte da Marco Longo – 19 marzo -, per gli archi da Andrea Mattevi – 20 marzo. Nel pomeriggio di venerdì 18 marzo, a partire dalle 15.30, un interessantissimo seminario sul panorama della musica contemporanea in Spagna, tenuto da Francisco Josè Martin Quintero, docente di composizione al Conservatorio Superior di Córdoba, in Spagna Si avrà la possibilità, da parte di un compositore di grande cultura musicale, di conoscere quanto si muove nell’ambito della ricerca musicale in Spagna, anche nelle sue proiezioni di dialogo internazionale con le tendenze attuali. In serata, alle 19, un concerto, per sassofono e pianoforte, tenuto da Emanuele Dalmaso e Cosimo Colazzo, con musiche di Quintero, Sánchez-Verdú, e altri compositori spagnoli delle ultime generazioni.

Il giorno successivo, 19 marzo, alle 16.30, è la volta di una tavola rotonda dedicata alla discussione delle più avanzate esperienze musicali e creative, che coinvolgono le generazioni più giovani; quindi, alle 19,  il concerto derivato dalla Call internazionale promossa dall’Associazione ‘Motocontrario’, che è riuscita a muovere l’interesse di quasi 250 compositori, provenienti da tutto il mondo, che hanno inviato ciascuno una composizione, per la considerazione della Commissione di selezione del Motocontrario ensemble. Il livello delle opere ricevute è stato altissimo. Ne è derivata la scelta di una serie di opere, alcune delle quali vengono eseguite nella serata dedicata, mentre altre sono state collocate in diversi spazi dal festival, sin dal primo week-end, quello elettronico, passando attraverso il concerto di sax e pianoforte dedicato alla Spagna contemporanea, e poi proseguendo con altri concerti.

Il giorno dopo, domenica 21 marzo, è dedicato ai rapporti di musica e poesia, a esperienze che mettono insieme il dato vocale e di parola con quello sonoro e musicale. Le iniziative sono svolte in collaborazione con la rivista di ricerca poetica ‘Anterem’.  Alle 15, si avrà una tavola rotonda, con poeti e compositori invitati sui temi della ricerca musicale in relazione alla parola poetica. Quindi, due concerti. Alle ore 17.30, il duo Hartmut Schulz (baritono) – Maurizio Barbetti (viola), eseguirà musiche di Vaughan Williams, Holst, Hindemth, Kock, Jonsson, Colazzo, Karboni. Di seguito, alle 19, un altro concerto, che chiude il week-end di marzo del festival, prevede l’esecuzione di opere su testi poetici, scelti insieme con la rivista Anterem, di autori del collettivo di compositori ‘Motocontrario ensemble’.

L’ultimo week-end di Contrasti, conclusivo del festival, è quello del 23 e del 24 aprile, rispettivamente sabato e domenica. Prevede il confronto dell’antico e del contemporaneo, nella chiave della musica nella regione del Trentino Alto Adige. Il programma è stato elaborato in collaborazione con il Centro di eccellenza Feininger di Trento.

Si parte sabato 23 alle 16, alla Sala Caritro, con una conferenza dedicata a Carlo Belli musicista, tenuta da Cosimo Colazzo. Belli era critico d’arte, ma appassionato di musica, e anche compositore in proprio, sulla scia dei linguaggi di Satie e Stravinskij. Segue un concerto, alle 17.30, per viola sola di Andrea Mattevi, con pezzi del repertorio del ‘900 e contemporanei. Di seguito, il concerto, alle 19, del Motocontrario ensemble che propone opere di autori trentini del ‘900 e di oggi, tra cui si segnalano composizioni di Belli, Sartori, Todeschi, Franceschini, Gianotti.

Il giorno successivo, domenica 24 è dedicato a un confronto, che si estende per tutto il giorno, tra i repertori antichi e i repertori d’oggi, con prime esecuzioni assolute, concerti di musica antica in prima moderna, seminari e tavole rotonde. In mattinata si avranno al Castello del Buonconsiglio, Sala delle Marangonerie, due seminari, a partire dalle ore 10, tenuti rispettivamente da Marco Gozzi, docente all’Università di Trento, sulle Sequenze nei Codici Trentini del Castello del Buonconsiglio e nei Codici di Castel Tirolo, e da Roberto Gianotti, docente al Conservatorio di Trento, sul Prosario domenicano trentino della Biblioteca Feininger (sec. XV). Il pomeriggio, alle 14.30, si svolge all’Abbazia di San Lorenzo, una tavola rotonda dal titolo significativo, ‘Cosa mi dice l’antico?’, con compositori e musicologi, Seguirà alle 16 un appuntamento di grande richiamo, il concerto con la prima esecuzione moderna delle Sequenze riprese da un Prosario domenicano del XV sec. proveniente dal Convento di S. Lorenzo a Trento , che sarà tenuto dal Gruppo Vocale Feininger. Seguirà, in serata, alle 20.30, sempre all’Abbazia di San Lorenzo, un concerto con musiche appositamente scritte per questo progetto, ispirate da un confronto con il repertorio delle Sequenze medievali di area tedesca, come risultano raccolte nella Biblioteca Feininger. Le musiche sono state composte da  Armando Franceschini, Roberto Gianotti, Cosimo Colazzo, Marco Longo, Andrea Mattevi, Raul Masu e saranno eseguite dal Motocontrario ensemble,

INFO – Associazione culturale MOTOCONTRARIO – Motocontrario ensemble – Web www.motocontrario.it – Facebook https://www.facebook.com/motocontrarioensemble –  email segreteria@motocontrario.it – tel. 3803207730